altri mondi

misteri

 

NERUDA

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,

ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,

chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti.

Lentamente muore chi fa della televisione il suo guru.

Muore lentamente chi evita una passione,

chi preferisce il nero su bianco

e i puntini sulle "i"

piuttosto che un insieme di emozioni,

proprio quelle che fanno brillare gli occhi,

quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,

quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro,

chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,

chi non si permette almeno una volta nella vita

di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica,

chi non trova grazia in sé stesso.

Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare.

Muore lentamente chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna

o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,

chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,

chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,

ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo

di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza

porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

Pablo Ner

 

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Post N° 24

Post n°24 pubblicato il 17 Novembre 2008 da ilpepevolante

Paranormale.Com / Una porta sull'ignoto - Parapsicologia, spiritismo, ufologia, fenomeni paranormali

Un pi greco gigante

 Se i «cerchi» nel grano che compaiono ogni estate nei campi inglesi li fanno davvero gli alieni, ora

sappiamo che conoscono il «pi greco», quel 3,14 che rappresenta il numero più misterioso della matematica e definisce

il rapporto tra la circonferenza e il diametro di un cerchio. Il disegno ritrovato all&rsquo;inizio di giugno in una coltivazione

di orzo a Barbury Castle sembrava uno dei tanti che in questa stagione affollano i campi inglesi e, come al solito, era

stato subito fotografato dall&rsquo;alto da Lucy Pringle, l&rsquo;instancabile ricercatrice che da più di dieci anni sorvola

la campagna alla ricerca di «crop circles». L&rsquo;immagine della formazione, larga più di 45 metri e ritrovata in una

collina dello Wiltshire, è rimasta online nel sito di Lucy (www.lucypringle.co.uk) insieme alle altre apparse in questo

mese, e non sembrava nemmeno una delle più belle: una linea a spirale convergente verso il centro, interrotta ogni tanto

da inspiegabili scanalature, anch&rsquo;esse convergenti al centro.

C'è voluto un astrofisico in pensione, Mike Reed, per notare che quel disegno all&rsquo;apparenza banale nascondeva

qualcosa di molto più complesso. Bastava completarlo, tracciando i raggi del cerchio in corrispondenza delle

scanalature, per evidenziare il messaggio nascosto: il numero 3,141592654, vale a dire esattamente le prime nove cifre

del «pi greco», seguite da un 4 invece che da un 3. Il professor Reed ha intuito che il piccolissimo cerchio, che

compariva nelle foto a destra del centro della formazione, rappresentava la virgola del «pi greco» ed il resto - per uno

studioso a proprio agio con la matematica - è stato abbastanza facile. Tutti ricordiamo che a scuola il «pi greco» ci

consentiva di calcolare l'area di un cerchio, ma di tutti i numeri sembra davvero quello venuto da un altro mondo.

E' considerato irrazionale, non può essere scritto come quoziente di due interi; è trascendente e non algebrico e quindi è

impossibile esprimerlo usando un numero finito di interi. E' un po' complicato da spiegare, ma il «pi greco» ci dice in

sostanza perché non è possibile quadrare il cerchio, realizzare cioè con riga e compasso un quadrato della stessa area

di un determinato cerchio. Lo Wiltshire è una regione della Gran Bretagna ossessionata dai cerchi fin dall&rsquo;epoca

del suo monumento più famoso e rappresentativo, Stonehenge. Qui, nel 1991, comparve in un altro campo di grano il

disegno del frattale di Mandelbrot, nel 1996 il «Julia Set» e nel 1997 i cerchi di Koch, tutte figure molto note ai fisici e ai

matematici per la loro estasiante, ripetitiva complessità.

Poco lontano, a Milk Hill, venne trovata nel 2001 la madre di tutti i «crop circles», una formazione a spirale con 400

cerchi di varie dimensioni che si estendeva per 90 mila metri quadrati e che è rimasta imbattuta per l&rsquo;armonia e la

bellezza che esprimeva. Tutte queste figure sono state catalogate con pazienza da Lucy Pringle, che negli ultimi anni ha

messo insieme (e a disposizione di tutti) il più straordinario e per certi versi inquietante database di un fenomeno che gli

scienziati fanno sempre più fatica ad attribuire - per tranquillizzarci - a quattro burloni che di notte tagliano il grano con

una falciatrice. Certamente i burloni esistono, e lo hanno anche confessato. Ma le indagini effettuate da numerosi

ricercatori sono arrivate alla conclusione che non sono loro gli autori dei disegni più complessi.

E molte cose restano inspiegabili quando si osservano le formazioni sul terreno, da vicino. Il grano o l&rsquo;orzo non

sono tagliati, ma piegati a spirale, come se fossero stati abbattuti da un vortice. Gli steli presentano strane

malformazioni, l&rsquo;aria sul campo è spesso ionizzata e a terra si ritrovano microsfere di ferro. Intorno ai «cerchi»

non c&rsquo;è traccia del calpestio di qualcuno che si sia avvicinato per realizzarli e in ogni caso sarebbe davvero

impossibile disegnare da terra forme così complicate, al buio e in una sola notte. Le formazioni più belle compaiono ogni

estate, a giugno e a luglio, nei luoghi più misteriosi dell&rsquo;Inghilterra: Avebury, Silbury Hill, Stonehenge, quelli delle

civiltà preistoriche che hanno lasciato grandi cavalli disegnati sulle alture, innalzato colline per i loro morti e trasportato non

si sa come - megaliti per centinaia di chilometri per realizzare circoli di pietra di cui ancora oggi non capiamo lo

scopo. Il mistero continua, e la nuova stagione dei «cerchi» nel grano è appena all'inizio.

 

 

 

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piropenn
piropenn il 20/12/08 alle 13:39 via WEB
http://blog.libero.it/blogbasters/ I cerchi nel grano sono fatti da uno o più satelliti messi in orbita negli ultimi trent’anni. Questi satelliti nati da esigenze militari, sono equipaggiati di magetron che sparano microonde direzionali, i disegni servono solo a sperimentare e tarare il puntamento di queste armi micidiali. Scusami ma ora il mondo è pronto alla verità…la storia degli alieni è proprio una bella copertura. Oggi abbiamo google map, questa mappatura era già disponibile quarant’anni fà dagli eserciti sovietici e americani, immagina oggi che cosa stanno guardando le potenze militari….complimenti per il tuo blog…Gianluca. p.s nel mio blog troverai le risposte a parecchie domande come le linee di nazca,la fortaleza di Sacsayhuaman.
 
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