EMOZIONI INFINITE

Dire che è bello morire per il bene di tutti mi sta bene, quando tale pensiero viene espresso da qualche degno e virtuoso patriota che si sacrifica volontariamente per la salvezza del suo Paese. Ma quando sento che ha un governo e permesso di sacrificare un innocente per il bene della popolazione, penso allora sia uno dei più esecrabili assiomi inventati dalla tirrania... e il più contrario alle leggi fondamentali della società.

Acacia amore platonico Coronilla ingenuità
Acanto Prestigio Crisantemo cordoglio
Achillea salute Dalia riconoscenza
Aconito nappello vendetta Dalia bianca freddezza
Altea fecondità Dalia gialla leggerezza
Amaranto gelosia Dalia rossa false lusinghe
Amaranto giallo dolore Datura ipocrisia
Arancio verginità Digitale lavoro
Artemisia felicità, salute Dittamo amore dormiente
Assenzio tormento d'animo Edera fedeltà, amicizia
Azalea fortuna Eliotropo voluttà
Balsamina fidanzamento Elleboro pazzia
Basilico odio Epatica confidenza, fiducia
Bardana non mi toccare Erica solitudine
Bella di giorno civetteria Eupatoria gratitudine
Bella di notte timidezza Farferugine desiderio di ricchezza
Biancospino dolce speranza Felce sincerità
Bocca di leone indifferenza Firodaliso purezza dei sentimenti
Botton d'oro sarcasmo Fior di cappuccio leggerezza
Bucaneve consolazione Fiori d'arancio richiesta di matrimonio
Calendula dispiacere Fiori di pesco amore immortale
Calla raffinatezza Fresia amore platonico
Camelia rossa sei la più bella Fucsia desìo
Camelia rosa fiero del tuo amore Gardenia simpatia
Campanula adulazione, vanità Garofano bianco fedeltà
Caprifoglio legame affettuoso Garofano giallo sdegno, disgusto
Cardo di scozia rivalsa Garofano rosa presenza
Cedrina pene amorose Garofano rosso amore vivo, energia
Ciclamino amabilità Garofano screziato Finezza

Se voglio rappresentare la primavera, bisogna che mi trovi in inverno; se voglio descrivere un bel paesaggio, devo essere circondato da mura; e ho detto che se fossi rinchiuso alla Bastiglia vi farei il ritratto della liberta.

Vieni sul mio cuore, crudele anima sorda, tigre adorata, mostro dei gesti indolenti; voglio immergere a lungo le mie dita tremanti nella massa della tua criniera pesante

Nelle gonne impregnate del tuo profumo voglio seppellire la mia testa dolente,
e respirare, come un fiore appassito, il tanfo dolce del mio amore defunto.

Voglio dormire! il sonno e meglio della vita! in un sonno dolce come la morte senza un rimorso spargerò i mie baci sul tuo bel corpo levigato come il rame.

Per inghittore i mie singhiozzi languenti nulla vale l'abisso del tuo letto; la tua bocca e dimora dell'oblio possente, e il lete scorre nei tuoi baci.

Al mio destino, mia delizia ormai, obbeddirò come un predestinato ; docile martire, innocente condannato, che attizza il suo suplizio con fervore,

succhierò. per soffocare il mio rancore, il nepente e la cicuta generosa al tuo seno aguzzo incantevolmente, che mai un cuore ha imprigionato.

La Musica sovente mi prende come il mare alla mia fioca stella, sotto un cielo di bruma o nel vasto firmamento, volgo la mia vela;

proteso il petto gonfì i polmoni come una tela, la cresta voglio scalare dei flutti ammassati che la notte mi vela;

in me sento vibrare passioni di un vascello che soffre; il vento favorevole, la tempesta squassante

sull'immenso abisso mi cullano. Altre volte, bonaccia, grande specchio della mia disperazione.

La dissolutezza e la Morte, due amabile ragazze, prodighe di baci e piene di salute, i fianchi sempre vergini in eterno travaglio addobbati di cenci non hanno mai partorito.

Al poeta sinistro, delle famiglie nemico, favorito dell'inferno, cortigiano squattrinato sotto i loro pergolati tombe e lupanari msotrano un letto dal rimorso mai frequentato.

E la bara e l'alcova feconde in bestemmie ci offrono a turno, da brave sorrelle. terribili piaceri e atroci dolcezze.

Quando vieni, Dissolutezza dalle braccia immonde, a seppellirmi, e tu Morte, sua rivale in bellezza, a innestare sui suoi mirti infetti i uoi neri cipressi.

E' bello il sole quando cosi fesco si leva, e come un esplosione lancia il suo buongiorno, Fortunato chi può con amore salutare il tramonto, più glorioso di un sogno

Ricordo Fiore, fronte, solco, tutto sotto il suo occhio hò visto, cuore palpitante estenuarsi.. è tardi su, corriamo verso l'orizzonte. per cogliere almeno un suo obbliquo raggio

Ma il Dio che si ritira inseguo invano; irressistibile la notte insedia il suo dominio, abbrividente, nera umida e funesta;

fluttua nelle tenebre un odore di tomba. e sul bordo dello stagno il piede intimorito calpestra rospi imprevisti e fredde lumache.

Come un sogno di pietra sono bella, o mortale E il mio seno che ciascuno a turno ha sfinito, è fatto, come la materia, per incutere al poeta un amore muto e immortale. Sfinge incompresa nel trono siedo dell'azzurro; candore di cigno e cuore di neve in me unisce: odio il movimento che scompone le linee, e mai lacrima o riso increspa il mio viso. Voglio inspirarmi ai più fieri monumenti atteggiamenti: cosi i poeti vedendomi in magniloquenti atteggiamenti trascorreranno i loro giorni in studi austeri; puri specchi posseggo ad ammaliare amanti cosi docili, specchi che più bella fanno ogni cosa: i miei occhi, i grandi occhi di splendori eterni.

Tenebra e tempesta fu la mia giovinezza da sprazzi di sole raramente traversata; da pioggia e tuoni il mio giardino devastato offre adesso vermigli solo pochi frutti.

Ecco, l'autunno delle idee è giunto ed e tempo di badile e rastrelli per rassodare queste terre inondate, dove l'acqua scava buche grandi come tombe.

E chissa se i fiori nuovi che sogno in questo suolo dilavato e scabro troveranno il mistico alimento che puo dargli vigore?

o Dolore o dolore ! il Tempo mangia la vita, e l'oscuro Nemico che ci rode il cuore ci svena nel nostro sangue si rafforza.

Se ci venisse offerta l'immortalità sulla terra, chi mai accetterebbe questo triste regalo? Quale risorsa, quale speranza , quale consolazione ci resterebbe contro la severerità del destino e le ingiustizie degli uomini?

L' uomo è uno solo, lo ammetto; ma modificato da diverse religioni, governi, leggi, costumi, pregiudizi, e climi, diventa cosi diverso da se stesso che non bisogna più cercare ciò che gli è proprio in generale , ma piuttosto ciò che gli è proprio in una certa epoca e in certo paese.

Le donne possono avere conoscenze, erudizione, talento, e tutto quanto si acquista con lavoro e impegno.
Ma quel fuoco celeste che riscalda e infiamma l'anima, quel genio che consuma e divora, quell eloquenza che brucia, quei trasporti sublimi che portano un cuore in estasi, mancheranno inevitabilmente negli scritti delle donne,
freddi e carini come loro; possono avere tutta la perspicacia del mondo, ma non vi troverete mai un anima;
tendono più al buon senso che alla passione.

Ho imparato con l'esperienza che la vera fonte della felicità si trova dentro di noi, e che le persone non potranno mai rendere miserabile chi vuole davvero essere felice.

Si prova più sofferenza che gioa: eccò ciò che accomuna tutti gli uomini.
La felicità dell'essere umano non è dunque che uno stato negativo:
non la si misura che in base alla minore quantità di male che si soffre.

Una sera, nelle bottiglie cosi cantava l'anina del vino: Uomo, caro disererato, da questa mia prigione di vetro e di sigilli vermigli io ti lancio un canto fraterno pieno di luce!

Quanta pena e sudore e sole cocente so bene che occorre sull'infuocata collina a infodermi l'anima e darmi vita; ma non sarò malevolo nè ingrato,

perchè provo un'immensa gioia se scendo nella gola di un uomo sfinito dal lavoro, e per me una dolce tomba è il suo caldo petto dove mi piace stare più che in una fredda cantina.

Non senti risuonare i ritornelli domenicali e mormorare la speranza nel mio seno palpitante? i gomiti sul tavolo, le maniche rimboccate, tutto contento tu mi glorificherai;

accenderò lo sguardo di tua moglie affascinata, a tuo figlio ridarò forza e buona cera e, per questo fragile atleta della vita, l'olio sarò che i muscoli rassoda ai lottatori.

Dentro ti scenderò, ambrosia vegetale, grano prezioso che sparge il Seminatore eterno, perchè dal nostro amore nasca poesia che a Dio s'innalzerà come un raro fiore.