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Rimandare fa male al portafogli... e alla salute


“Non rimandare a domani quello che potresti fare oggi” dice il vecchio adagio. Ma pare che non funzioni proprio così, almeno per la maggior parte delle persone, con conseguenze negative sulla salute, sul benessere e sulla felicità. Uno studio della University of Calgary, in Canada, spiega perché l’abitudine di rimandare sia in costante crescita e come questa influisca sulla vita quotidiana. Ciò che più distoglie dal proprio dovere sono le tentazioni: tutte quelle invitanti e non indispensabili attività che sono a portata di mano. Nell’era della tecnologia per tutti queste attività si sono moltiplicate, basta pensare al tempo che si perde giocando al solitario o al campo minato sul computer, controllando continuamente l’email o il cellulare. Secondo uno studio statunitense il prodotto nazionale lordo degli USA aumenterebbe annualmente di 50 miliardi di dollari se l’icona e il campanello che segnalano una nuova email scomparissero dai computer. Anche i costi personali del procrastinare non sono da sottovalutare, si pensi ad esempio alle multe per aver pagato in ritardo tasse e bollette. Ma la ragione per preoccuparsi è che le persone che rimandano tendono ad essere meno in salute e meno felici. Ci sono anche buone notizie: la forza di volontà è un’arma efficace, che va affinata e affilata continuamente ma che porta a buoni e concreti risultati. Del resto è sempre la saggezza popolare che viene in soccorso con un altro proverbio: volere è potere...