Tyki's Fantasy

CAPITOLO XXXVI


Stian fece qualche passo in avanti. Il mostro d'acciaio lo sovrastava minaccioso. Sulle mura di Fort Karadan i soldati freoriani osservavano ritti e impassibili lo scontro impari che stava per avere inizio."Avanti, Mech Ogre annientali tutti!!" ordinò il governatore.L'automa si mosse e scagliò il suo braccio destro verso Stian. Questo evitò l'attacco correndo di lato e il pugno metallico si infranse a terra, scavandovi una buca profonda diversi centimetri. Il tremito che ne seguì scosse persino le mura della fortezza.Ander si accorse che senza una via di fuga erano tutti destinati a una brutta fine, era solo questione di tempo. Si guardò ancora una volta attorno, cercando di farsi venire qualche idea. Ma per aprire il cancello bisognava salire sulle mura, dove erano in attesa praticamente tutte le guardie della fortezza. Per non dimenticare che le porte erano state sbarrate dall'esterno. Ogni sforzo era vano, non c'era alcuna soluzione.Vash notò che Stian stava cercando di prendere tempo. Sembrava che questi avesse in mente qualcosa, ma il Mech Ogre continuava a incalzarlo, attaccandolo senza sosta. Egli evitava abbastanza facilmente i pugni dell'automa, che si muoveva piuttosto lentamente, ma la fatica sarebbe sopraggiunta in fretta. Il cacciatore decise di intervenire e si lanciò contro il grosso robot. Colpì alle giunture delle lunghe gambe, dove credette che fosse più vulnerabile, ma la lama del suo spadone non sembrò sortire alcun effetto. Il mostro meccanico era ben rinforzato, non c'era modo di fermarlo con la sola forza bruta. Il Mech Ogre però adesso diresse la sua attenzione su Vash, sfoderando ancora i suoi pugni o cercando di calpestarlo e schiacciarlo. Il cacciatore schivo con prontezza, ben cosciente che un solo colpo lo avrebbe potuto ridurre a carne tritata. Continuò ad arretrare, sino a ritrovarsi letteralmente con le spalle al muro."Vash!!! Attento...!!" gridò Sarah temendo che fosse stato messo alle strette.La ragazza di Greenville aiutava Diana a sorreggere suo fratello, ma gli occhi di tutti e tre erano fissi sull'enorme corpo metallico del MO 016, in procinto di colpire ancora in direzione del cacciatore. Improvvisamente un bagliore giallo sfrecciò giungendo dalle loro spalle, e andando a infrangersi proprio sull'automa. Per un attimo il Mech Ogre fu scosso da scintille elettriche e si arrestò. Poi riprese a muoversi."Fulmen: Electrosagitta!!"Ander lanciò altri due dardi magici, centrando il facile bersaglio, ma infondendogli danni troppo superficiali. Il robot intanto sferrò un altro pugno verso Vash, che si buttò di parte. Il grosso braccio d'acciaio si piantò nel muro, sfondandolo e riempiendolo di crepe. Le guardie che vi stavano solo pochi metri sopra, caddero a terra tra grida spaventate."Cosa sta facendo quell'ammasso di bulloni?!" si infuriò il Generale di Feor: "Fermalo, o distruggerà la fortezza!!"Nash guardò il governatore di Fort Karadan, che premeva nervosamente i tasti del suo telecomando nel tentativo di modificare le impostazioni di combattimento del Mech Ogre. Quello non era il luogo adatto per una macchina simile. Certo le sue capacità sarebbero potute essere molto utili durante un attacco, o magari anche in una battaglia campale, ma usarla a difesa di una fortezza era stato un grave errore. Era un'arma a doppio taglio, che rischiava di causare troppi danni ai feoriani stessi per eseguire il semplice compito di eliminare sei intrusi.Perso di vista Vash, l'automa si voltò in direzione del cancello, verso Ander e le ragazze, rallentate dal peso quasi morto di Ryan. Il cavaliere gridò a tutti di allontanarsi, ma prima che i quattro venissero caricati, Stian intervenne per distogliere l'attenzione del robot, iniziando a corrergli attorno. Non era velocissimo nella corsa, ma neppure il mostro metallico lo era nei movimenti."Vash, prova a colpirlo in quella specie di occhio rosso!!" esclamò improvvisamente Ander, vedendo l'amico riunirsi al gruppo: "Da l'impressione di essere il classico punto debole!!"Il cacciatore annuì approvando l'idea. Danneggiandogli quel sensore infatti il robot sarebbe effettivamente rimasto quantomeno accecato. Vash si preparò ad attaccare."Non ancora!!" gridò Stian: "Aspetta il mio segnale!"Il cacciatore non capì a cosa si riferisse, ma decise di ascoltarlo. Stian si fece seguire dal mostro metallico, continuando a girargli attorno. Attese che Ander e gli altri si fossero spostati a distanza di sicurezza, quindi si fermò a fronteggiare il Mech Ogre, che ora si frapponeva tra il giovane e il cancello della fortezza."Adesso!!"Intuendo che fosse il segnale atteso, Vash scattò subito contro l'automa. Prima ancora che questo se ne accorgesse, il cacciatore spiccò un grande salto con lo spadone proteso davanti a sé. La punta affondò nel grande occhio color rubino, che una volta distrutto, esplose in una serie di scariche elettriche. Vash estrasse la lama, ricadde a terra e si allontanò di alcuni metri, mentre le scintille piovevano vivaci in ogni direzione. Il robot ora stava ritto e immobile, come in attesa. Non era più in grado di individuare gli obbiettivi."Non ci credo!!" si stupì il governatore della fortezza: "Dai, Mech Ogre!! Muoviti, schiaccia gli intrusi!!"Ma nonostante premesse a caso tutti i tasti del telecomando, l'automa non si muoveva più."E' inutile, la tua grossa lattina ha fallito..." gli rimproverò Nash con un po' di stizza: "Guardie, prendeteli!!"All'oridne del loro generale i feoriani si lanciarono subito giù dalle scale delle mura. Convinto di non avere più scampo, Ander fece raccogliere il gruppo attorno a Stian, come a preparare un'ultima, vana difesa. Qui si accorse che il gigante mormorava qualcosa sommessamente e si voltò a osservarlo e ascoltarlo."Veni mihi vis magica..." recitò.<<Magia?!>> si chiese il cavaliere meravigliato: <<Cosa crede di fare?!>>Anche le ragazze si fermarono a fissarlo con sorpresa. Persino Nash capì che il gigante stava preparando qualcosa e incitò i suoi uomini a sbrigarsi a raggiungerlo."Terra: Spinae Petrosae!!"Stian si abbassò e colpì il terreno con il suo pugno destro. In tutta reazione da esso esplosero grosse scheggie acuminate di roccia. Esse si abbatterono con violenza sul Mech Ogre, perforandone la corazza in diversi punti. Colpito duramente, l'automa barcollò all'indietro sino a perdere l'equilibrio e a cadere rovinosamente. Il pesante robot finì proprio sul cancello di Fort Karadan, sfondandolo."Via libera!!" esclamò Ander esultante: "Filiamocela, prima che ci siano addosso!!"Senza perdere tempo i sei fuggitivi attraversarono i detriti del cancello e il corpo metallico del robot, ormai steso a terra fuori uso."Presto, fermateli!!" tuonò il Generale di Feor con prontezza: "Guai a voi se vi sfuggono!!"I soldati feoriani erano vicinissimi e il cavaliere se ne accorse con crescente disperazione. Anche se fuori dalla fortezza, non sarebbero andati lontano in quel modo. Avevano più di cinquanta uomini al loro inseguimento, praticamente con il fiato sul collo. Affrontarli sarebbe stato impensabile e seminarli tutti pressoché impossibile. Per far perdere le tracce avrebbero avuto bisogno di un certo margine di distanza, avrebbero dovuto trovare il modo di guadagnare un po' di tempo.Stian intuì all'istante i suoi pensieri e si fermò. Il resto del gruppo si voltò verso di lui sorpreso."Cosa fai?! Sbrigati, Stian!!" gridò Ryan, ora sorretto da Vash, oltre che dalla sorella."Andate... Io tenterò di rallentarli." spiegò: "Cercate di approfittarne, non potrò resistere a lungo.""Stai scherzando?! E' un suicidio!!" protestò Ander."Non dovete preoccuparvi..." proseguì il gigante: "Grazie a voi ho riassaporato la libertà, anche se per poco. Ho deciso di ricambiare il favore."Stian ritornò sui suoi passi, verso l'entrata della fortezza, impugnando con decisione la sua grande ascia bipenne. Ryan gli urlò quasi con le lacrime agli occhi di lasciar perdere, ma inutilmente. Il gigante gli rivolse un ultimo, breve saluto con la mano, quindi si piazzò in mezzo all'apertura dove prima stava il cancello. Oltre quella poco praticabile strettoia larga pochi metri sarebbero dovuti passare tutti gli inseguitori, non c'era luogo più adatto per bloccarli."Buona fortuna!" sussurrò il cavaliere osservando per l'ultima volta Stian: "Ragazzi, muoviamoci! Non rendiamo inutile il suo sacrificio!""No!!! Non possiamo permettergli di fare una cosa simile!!" si infuriò Ryan."E' stata una sua scelta... e comunque ormai è tardi." lo zittì Vash: "Proseguiamo verso nord, abbiamo maggiori possibilità di seminarli."Nash non riusciva a capire perché i suoi uomini si fossero bloccati di fronte al cancello, dove si era formata una ressa confusa. Una delle guardie lo informò dell'eroica resistenza di Stian, che aveva permesso agli altri di fuggire. Incredulo per l'incapacità dei soldati feoriani, il generale si diresse di persona verso il cancello."Fatevi da parte, me ne occupo io!" ordinò.Stupiti e intimoriti, i suoi uomini si spostarono subito, lasciandogli il passaggio libero sino al cancello. Qui il grande e muscoloso giovane che poco prima aveva abbattuto il Mech Ogre, vibrava colpi con la sua ascia in ogni direzione, facendo arretrare i soldati, decisamente intimoriti dalla sua forza. Avevano l'ordine di prenderlo vivo, il che risultava essere una vera impresa. Vedendo sopraggiungere il loro generale, anche gli ultimi feoriani si fermarono in attesa.Stian si voltò verso il suo nuovo avversario. Nash portò la mano sinistra all'impugnatura che sbucava dall'altro lato del suo corpo, all'altezza della vita. Con un movimento rapido ed estremamente abile, il Generale di Feor estrasse una lunga katana color ossidiana, quindi scattò in direzione del gigante. Stian si preparò a colpire con l'ascia, ma il suo avversario improvvisamente scomparve dalla sua vista. Un attimo dopo riapparve al suo fianco, ma il gigante sentì inspiegabilmente le proprie forze abbandonarlo. Nash lo aveva colpito allo stomaco con l'impugnatura della sua arma, un colpo secco e forte che lo fece cadere in ginocchio. L'ascia gli scivolò dalle mani, con le ultime energie spostò lo sguardo sul generale. Questo lo fissava con indifferenza."Sei molto resistente!" si complimentò il generale Swanson.Poi gli sferrò un altro colpo con il manico, questa volta alla nuca e Stian stramazzò a terra privo di conoscenza. I feoriani osservarono profondamente colpiti il breve scontro vinto dal loro generale."Cosa state aspettando?!" si spazientì Nash: "Andate a prendere gli altri cinque!! E voi altri riportate il prigioniero nella sua cella!!"Le guardie della fortezza gli obbedirono immediatamente. Nel frattempo al suo fianco ricomparve il governatore della fortezza."Signore, ho fallito! Sono assolutamente dispiaciuto e chiedo umilmente perdono!" si scusò con profonda reverenza e sottomissione: "Spero di non meritare una punizione troppo dura..."Nash ignorò completamente le sue lamentele, immerso nei propri pensieri. Si chiese chi fossero stati quegli intrusi, coraggiosi al punto di entrare a Fort Karadan e talmente abili da riuscire anche a fuggire. Non seppe spiegarsi come avessero fatto a destreggiarsi all'interno della fortezza, ad attraversare le mura o a raggiungere indistubati le prigioni. Sembrava che conoscessero Fort Karadan abbastanza da sapervisi orientare.Ma allora chi erano?Il generale di Feor aveva riconosciuto due dei loro volti. E ora si accorse di ricordare anche i loro nomi e dove li aveva già incontrati."Vash Isarnon e Ander Steiner, ora si spiegano molte cose..." rifletté a voce alta."Di che state parlando, signore?" domandò il governatore."Non ne sono sicuro..." proseguì: "Forse è solo una coincidenza... oppure ho trovato una possibile spiegazione alla sconfitta del capitano Blake a Tunsea."Per il resto della notte e durante tutto il giorno seguente i cinque ricercati continuarono a procedere, scendendo dal lato nord del Karadan. Il paesaggio era mutato in un ripido territorio roccioso, composto da grossi e scuri massi di granito. Un luogo desolato e triste in cui vivevano solo bassi arbusti secchi e qualche piccolo rettile, ma che dava loro riparo dal forte e incessante vento e li nascondeva agli inseguitori, di cui non c'era più stata traccia, ma che certamente li stavano ancora cercando.Verso mezzodì fecero una sosta più duratura al fine di mettere qualcosa sotto i denti. Era una giornata buia in cui il sole era rimasto coperto da scure nubi cariche di pioggia, pronte a cedere in qualsiasi momento. Il freddo iniziò a farsi sentire e Ryan ne soffrì più degli altri, avendo le poche vesti leggere di Tunsea ridotte a brandelli. Diana porse un mantello al fratello e ne usò un altro per coprire se stessa. Il vento gelido infatti le penetrava sin nelle ossa. Poco dopo fu imitata anche da Sarah e Ander."E' stata una buona idea prendere anche questi nella fortezza." affermò compiaciuto il cavaliere, appoggiandosi il mantello sulle spalle."Avrei preferito portare con noi Stian..." dichiarò Ryan con malinconia: "Non vorrei sembrare un ingrato, naturalmente sono felice che mi abbiate salvato... ma quel ragazzo era diventato un buon amico..." sospirò e riffletté tra sé: "Credete che sia ancora vivo?""Può darsi... ma dubito che sia riuscito a farla franca." rispose Ander: "Probabilmente sarà destinato a trascorrere il resto dei suoi giorni nelle prigioni."Ryan lo guardò con orrore e pur intuendo il motivo, le ragazze non poterono capire cosa volesse significare quell'espressione, quali sofferenze si celassero in una tale condanna. Il tunseiano strinse i pugni, tremanti per il senso d'impotenza o forse anche per il freddo."Vash, perché ci hai fatto scendere dal lato nord della montagna?" chiese Diana contrariata: "Avremmo dovuto fare ritorno a Tunsea... Questo vento è insopportabile!"Il cacciatore la fissò con la solità inespressività. Era l'unico ancora privo del pesante mantello invernale."Se te ne fossi dimenticata, ti ricordo che dall'altro lato del Karadan c'è un intero esercito accampato, per non contare quello che dovrebbe fare ritorno da Yuwa..." disse annoiato: "In secondo luogo, qui è più facile far perdere le tracce, mentre dall'altra parte bisogna seguire dei sentieri che sono tutti conosciuti e controllati dai soldati feoriani. E poi, appena avremo raggiunto la Taiga, non saranno più in grado di trovarci.""Taiga?" ripeté Sara incuriosita."E' una sconfinata foresta di conifere che inizia a nord-est, a forse un giorno di cammino." spiegò Ander: "E' anche il confine tra Feor e il Regno di Northland...""Quindi, una volta lì saremmo al sicuro?" domandò la ragazza di Tunsea."Io me lo auguro." rispose il cavaliere.