Tyki's Fantasy

CAPITOLO XL - Flashback parte III


"Finalmente, dopo una lunga, inutile attesa, mi è stata concessa libertà totale di agire!" ruggì il Capitano di Feor: "Posso usare qualsiasi metodo io desideri, pur di ottenere una rapida e completa vittoria! Uomini, è giunto il momento di scatenarci e farla pagare a chi ci ha preso in giro per tutto questo tempo!!"Un boato di consenso si sollevò alle spalle del Cavaliere Nero, dove le sue truppe alzavano le loro armi al cielo, pronti a sfogare la loro frustrazione, accumulatasi dopo un anno di fastidiose schermaglie con i ribelli. Fuori di sé, Ander afferrò le spalle del sergente."Per tutti i beoni di Londalk!" esclamò il cavaliere sconvolto: "Non può... Non può usare violenza su gente innocente! Ci sono vecchi, donne e bambini!!"Nonostante Ander lo scuotesse, Bannegaard mantenne la compostezza, senza cercare di protestare. Infine Vash afferrò l'amico per un braccio e lo tirò a sé, liberando il sergente feoriano dalla sua presa."Quali sono le intenzioni del capitano?" domandò Jax esprimendo un tono d'indifferenza: "Vuole usare la forza per farsi dire dove si trova la base segreta dei ribelli?""E' chiaro..." annuì il sottufficiale feoriano: "E finché non sarà soddisfatto c'è il rischio che rada al suolo questa città."A quelle parole Ander si irrigidì. L'unico modo per fermare Blake sarebbe stato fornirgli le informazioni che desiderava. E molto probabilmente lui conosceva un modo per ottenerle. Ma per farlo avrebbe dovuto tradire la ragazza della fontana e suo nonno.<<Non potrei mai...!>> pensò tra sé: <<Ma se non lo faccio molta gente soffrirà e rischierà la vita...! Cosa devo fare?!>>Doveva decidere in fretta. Il Capitano di Feor ormai si accingeva a sguinzagliare i suoi uomini per le vie della città. Ander cercò gli occhi dell'amico, ma Vash gli restituì uno sguardo rassegnato. Il messaggio era chiaro: per loro non c'era più nulla da fare, non vi era alcun modo di intervenire per cambiare il corso degli eventi. Non potevano certo opporsi agli ordini di Blake, il quale a sua volta eseguiva il volere dell'Imperatore stesso.Poi però Jax iniziò ad avanzare con passo lento ma sicuro in direzione del Cavaliere Nero e della sua orda. I due colleghi rimasero a osservarlo muti e immobili per la sorpresa. Era una reazione imprevista, ignoravano completamente cosa sarebbe accaduto di lì a poco. Il caposquadra Deathforce attirò l'attenzione del capitano, che si bloccò proprio quando stava per dare il segnale del via al saccheggio."Che diavolo vuoi, bamboccio?!" lo interrogò seccato, ma fissandolo incuriosito."Forse ho la chiave..." rispose Jax, mantenendo la calma nonostante l'ennesima offesa ricevuta: "...per scoprire il nascondiglio dei ribelli."Blake, che in quel momento non portava il suo elmo, rimase suo malgrado con la bocca semiaperta per l'incredulità, come ipnotizzato dalle parole del biondo e prestante guerriero."Ho notato delle persone molto sospette..." proseguì questo, voltandosi e lanciando una rapida occhiata indecifrabile ad Ander."Fammi strada!!" ordinò immediatamente il capitano.Waldberg non era molto grande, era solo una cittadina e perdipiù mezza vuota. Per questo motivo fu relativamente facile risalire ai ricercati, che vennero rintracciati e catturati già nel primo pomeriggio, nonostante la pressoché completa mancanza di collaborazione degli abitanti. Blake pranzò con tutta calma e bevve parecchio vino, quindi si diresse nella casa in cui erano stati portati i due sospetti per l'interrogatorio.Si trattava di una grossa abitazione abbandonata, una delle molte a Waldberg. Era in rovina e sembrava pericolante, circondata da detriti e pezzi di travi di legno marcio, un luogo adatto per portare avanti un interrogatorio segreto. Il Capitano di Feor avrebbe voluto piombare sui ribelli inaspettatamente, non voleva far trapelare nulla di quello che fosse accaduto lì dentro.L'interno della casa era buio e sgradevole, il pavimento in legno era pieno di buchi più o meno grandi. La parte in fondo all'ampia sala del piano terra era impraticabile a causa di un crollo. Quando anche i tre guerrieri Deathforce entrarono, trovarono ad attendere una ventina di soldati feoriani, tra cui Bannegaard e Blake stesso. Il capitano si stava disfando dell'ingombrante armatura con l'aiuto di due dei suoi uomini. Al centro della sala due figure minute sedevano legate alle sedie. Ander rabbrividì, quando riconobbe la ragazza del giorno precedente assieme a suo nonno. Il volto della giovane era stravolto dal panico."Che cosa significa?!" chiese Ander al suo caposquadra, mantenendo la voce bassa.Jax lo fissò scocciato."Tu non ti eri accorto di nulla, eh?" domandò a sua volta: "Ieri quella femmina stava lavando degli abiti maschili, stracciati e sporchi. Alcuni di essi erano macchiati di sangue." vedendolo deglutire sconcertato, il caposquadra ghignò con un senso di superiorità: "Sei proprio un buono a nulla, non capisco proprio come tu abbia fatto a entrare nella Deathforce!""Credi che il vecchio abbia dei legami con i ribelli?" intervenne Vash."Non è evidente?!""Ma questo non significa che sappia dove si trovi la loro base!!" si infuriò il cavaliere di Eyrie: "Per colpa tua ora due persone rischiano di essere torturate...""Calmati, Ander!" lo redarguì l'amico: "Ti rendi conto che in questo modo Jax ha evitato la distruzione della città?"Questo era vero, ma entrambi sapevano che il loro caposquadra non avrebbe mai agito per scopi così nobili. Jax mirava senza dubbio a far bella figura per compiere al meglio il suo dovere. La sua promozione a Campione Deathforce era nell'aria da tempo, quasi certamente sarebbe giunta alla fine di quella missione.I Campioni Deathforce erano pochissimi e mai quantità fissa, come invece erano i Maestri. Si trattava di guerrieri estremamente capaci, il meglio di un gruppo già di per sé sceltissimo. Venivano eletti solo dall'unanimità dei Maestri e per proposta del Gran Maestro. Potevano essere esperti nell'uso delle armi più svariate, anzi era altamente improbabile che coesistessero due Campioni nell'uso della stessa arma.Jax bramava questa promozione per ambizione personale, ma soprattutto per dimostrare a Vash, ormai suo storico rivale dello spadone, chi dei due fosse davvero il migliore. Infatti dal primo momento in cui si incontrarono, tra i due emerse subito una forte rivalità. In realtà Vash tendeva spesso a ignorare l'altro, ma le fastidiose e continue provocazioni di Jax finivano sempre per riaccendere l'ostilità. Solo le dure leggi dell'Accademia Deathforce avevano più volte evitato che i due si eliminassero definitivamente.Con il tempo tra loro nacque una specie di tolleranza, poi però le cose degenerarono nuovamante. Ciò accadde quando nella loro vita entrò una ragazza. Jax non era sicuro di amare Heatys quanto l'amava Vash, ma per una mera questione di orgoglio non era disposto a farsi sconfiggere dal suo rivale nemmeno in questo campo. La ragazza era così divenuta un pretesto per riaccendere i vecchi attriti. E Jax era convinto che a spuntarla sarebbe stato quello che tra loro si sarebbe dimostrato il migliore."Sarà meglio per loro se il nonnetto decide di parlare subito!" esclamò il caposquadra con cattiveria, ma anche sincera convinzione.Blake fece un cenno e uno dei sottoufficali si avvicinò al vecchio con un espressione dura sul volto."Se risponderai alle nostre domande in maniera soddisfacente, non accadrà nulla né a te, né a tua nipote. Potreste anche avere la fortuna di ritornare a casa vostra come se niente fosse." spiegò il feoriano: "Sappiamo per certo che hai dei contatti con i ribelli, confermi?"L'uomo sgranò gli occhi per il terrore, come se si fosse appena avverato il peggiore dei suoi incubi. Abbassò il capo e sembrò quasi che si sarebbe messo a piangere, ma stava solo prendendo tempo. Aveva addosso gli occhi di tutti i presenti, che attendevano in silenzio, ma con impazienza."E' inutile sperare di cavartela, ti conviene dire la verità!""Confermo... ma sono loro a venire da me...""E cosa vogliono da te?" lo incalzò il feoriano."Chiedono informazioni... e a volte ci portano i loro panni sporchi da lavare...""Tutto qui?! Non prendono cibo o altro?!"Il vecchio scosse la testa."Siamo poveri, non possediamo nulla che interessi loro."Il sottoufficiale rifletté per un attimo. L'anziano prigioniero lo fissava intimorito. "Immagino che ti chiedano di noi... è così?!" proseguì l'interrogatorio: "Sai se ci sono altri tuoi concittadini ad aiutarli?!""Sì, credo di sì... ma non so chi siano!"I ribelli potevano sicuramente contare su un ampio supporto all'interno della città, questo era chiaro anche ai loro nemici. E quel vecchio non era sicuramente il più valido e utile dei loro collaboratori."Già, me lo immaginavo... ma per ora non importa...""Ravendahl, taglia corto e vieni al dunque!" ordinò Blake seccato."Sì signore!" rispose questo, voltandosi nouvamente verso il prigioniero: "Sei mai stato nella base dei ribelli?"Era la domanda che tutti attendevano e il vecchio ebbe cura di negare subito."E adesso dirai pure che non sai dove si trovi?!""E' così, lo giuro!!" rispose l'anziano."Menti!!" gridò Ravendahl: "Dicci immediatamente dove si trova!!""Non lo so!! Dico la verità!!"Il sottoufficiale ebbe un attimo di esitazione pensando a come agire, ma il Cavaliere Nero si precipitò livido di rabbia verso il prigioniero, lo afferrò con una mano e con l'altra gli sferro un forte pugno al volto. Il vecchio gemette dal dolore, la bocca gli si riempì di sangue."Nonno!!!" strillò la ragazza iniziando a piagnucolare: "Vi prego, non fategli del male!!""Non sono dell'umore giusto, perciò vedi di non farmi perdere tempo!!" esplose di rabbia il capitano: "Adesso parla, dimmi dov'è il nascondiglio di quei vigliacchi, o ti prometto che i tuoi ultimi minuti di vita saranno i peggiori che tu possa immaginare!!"Detto questo, Blake iniziò a pestare selvaggiamente il vecchio, mentre la nipote lo implorava tra strazianti lacrime di fermarsi. Entrambi continuavano a sostenere di non conoscere il luogo in cui si celavano i ribelli.I tre guerrieri Deathforce erano ormai convinti che fosse così, ma nessuno tra i presenti aveva il diritto di fermare il capitano feoriano."Signore, se continuà così, rischia di uccidere il prigioniero!" intervenne il sergente Bannegaard: "A quel punto non le risponderà di certo!"Le sue parole infastidirono il Cavaliere Nero, che però comprese la validità del consiglio e decise di fermarsi. Doveva trovare un altro modo per costringere il vecchio a sputare il rospo. Questi era steso a terra, coperto di lividi e sangue, gemente dal dolore. Durante il pestaggio era caduto e la sedia sulla quale era seduto e legato, era finita in frantumi a causa dei duri colpi del capitano feoriano. La giovane nipote piangeva disperatamente, sconvolta per la violenza alla quale era sottoposto il nonno.Blake la studiò pensieroso. Si meravigliò di non aver pensato prima a lei. Dopotutto aveva il punto debole del suo prigioniero proprio davanti agli occhi."Uomini... prendete la ragazza!" ordinò con ritrovata lucidità: "Divertitevi pure con lei quanto vi pare... sarebbe un peccato torturare o uccidere subito una femmina così giovane e bella."Udendo queste parole il vecchio si riprese subito."Lasciatela, maledizione!!" iniziò a gridare fuori di sé: "Lei non centra niente!! Prendetevela con me!!""Sei ancora in tempo per salvarla, nonno!" si spazientì il Cavaliere Nero: "Avanti, sbrigati e dimmi dove si trova questo dannato nascondiglio!"Il vecchio ripeté ancora una volta di non saperlo, lo fece con voce straziante, piena di sofferenza e pena per la nipote, che intanto strillava e piangeva. I soldati presenti all'interno della casa erano rudi e privi di ogni scrupolo, gli uomini più validi ed esperti del capitano Blake. Quattro di loro tenevano la ragazza immobile e iniziarono strapparle i vestiti di dosso come lupi famelici. Nessuno tra loro aveva esitazioni o vergogna per ciò che intendevano fare."Bastardi, come potete....!!" esplose l'ira del cavaliere di Eyrie: "Fermi, levatele le mani di dosso o vi ammazzo tutti!!"Questa volta dovettero trattenerlo entrambi i compagni. Ander era su tutte le furie e tentò di lanciarsi sui feoriani. Gli altri due dovettero faticare per fermarlo."Sei impazzito?!!" ruggì Jax livido: "Non ti permetterò di rovinare tutto per una mocciosa, idiota che non sei altro!!"I soldati erano troppo preoccupati a saziare i loro desideri per accorgersi di quello che stava accadendo alle loro spalle. Le grida rabbiose dei Guerrieri Deathforce erano coperte da quelle supplicanti e terrorizzate della giovane fanciulla."Vash, non possiamo permettere una cosa simile!!" esclamò Ander guardandolo incredulo: "Almeno tu... dimmi che sei d'accordo!!""No... non possiamo farci niente!" rispose lui combattuto: "E' nostro dovere obbedire agli ordini, non possiamo intrometterci!" fece una pausa nel tentativo di recuperare il sangue freddo: "Sii ragionevole, Ander! Pensa alle conseguenze del gesto che vorresti fare...! Condanneresti te e noi!"Scorgendo gli animi eccitati dei tre giovani guerrieri, Blake si avvicinò a loro divertito."Cosa vi prende, lattanti?! Vorreste partecipare alla festa?!" esplose in una fragorosa risata: "Accomodatevi pure, approfittatene! Fate della signorina quel che vi pare, ma mettetevi in fila!""Con chi credi di avere a che fare?!" reagì sdegnato il caposquadra, dimenticando ogni convenevole verso un superiore: "Non mi abbasserò certo a contendermi un pezzo di carne con quei luridi animali dei tuoi uomini!"Il vecchio era ancora steso sul pavimento, immobilizzato dal sergente Ravendahl. La sofferenza che provava alla vista delle violenze subite dalla nipote era straziante. In confronto a essa, ogni botta subita in precedenza era insignificante.Ormai nessuno badava più a lui, era chiaro a tutti che non sapesse dove fosse la base ribelle. Ma il Capitano di Feor era troppo frustrato da quell'ennesimo buco nell'acqua per lasciar semplicemente perdere. Sin dall'inizio, in fondo non pensò affatto di risparmiare i due prigionieri, nemmeno in caso di collaborazione. Questo era il suo metodo di lavoro."Non è più il caso di rimanere qui, Jax." consigliò Vash, disgustato dalle nefandezze che si compivano davanti a loro.L'altro annuì senza parole e si diresse verso l'uscita della casa, trascinandosi dietro Ander con la forza. Il cavaliere di Eyrie non riusciva a darsi pace e tentava invano di liberarsi dalla morsa dei compagni. Le strilla e i pianti della ragazza sembravano scuoterlo nel profondo. Le lacrime gli scesero sul viso, come a voler lavare la colpa di non esser intervenuto in aiuto della fanciulla. La voce di lei lo perseguitò ben oltre le mura della casa dell'interrogatorio.Jax sicuramente non avrebbe mai pensato di provarci, ma nemmeno Vash riuscì a trovare le parole da rivolgere ad Ander in quel momento. Non sapeva se consolarlo o incoraggiarlo, se dargli torto o ragione. Neanche lui infatti era convinto di aver agito nel modo giusto.Come al solito aveva pensato a svolgere il suo dovere, comportandosi secondo le istruzioni ricevute, al fine di portare a termine la missione al meglio. Ma non era la prima volta che Vash veniva assalito da dubbi riguardanti il suo compito. Obbedire agli ordini e fare la cosa giusta non erano sempre lo stesso. Tutto dipendeva dai punti di vista.Ognuno di loro aveva alle spalle già molte missioni e quasi tutte erano state portate a termine con successo. Eppure quella era la prima volta che si trovavano assieme tutti e tre, poiché le squadre venivano scelte e composte di volta in volta, secondo le esigenze. La composizione di quel trio aveva fatto riflettere non poco Vash. Nell'accademia era noto a tutti che lui e Jax fossero incompatibili, sia per il loro rapporto che per le loro caratteristiche. Ma che gli venisse aggiunto Ander era davvero sorprendente. Anche lui infatti usava combattere con un'arma pesante da corpo a corpo, la lancia da guerra. Di solito le squadre Deathforce erano equilibrate, sensate, appropriate alle circostanze. Ma per quella eccezionale missione in guerra era stata scelta una vera e propria squadra d'assalto."Che cos'è tutto questo chiasso?!" si infastidì Jax: "Cosa succede lì fuori?!"Erano seduti a un tavolo della locanda nella quale avevano passato la notte, quando all'interno piombò uno degli uomini del sergente Bannegaard. Era allarmato e nervoso."Ehi, voi!!" esclamò senza perdere tempo: "Cosa fate qui?! Siamo sotto attacco!!"I tre giovani lo fissarono esitanti."Non avete capito?! L'esercito ribelle al completo sta attaccando Waldberg!!"