UCCIDETE ALICE

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I TEDESCHI ( tugnini )La prossima settimana apre l'albergo dove lavoro come responsabile e stiamo stringendo i tempi perchè tutto sia a posto. Ieri ho ordinato le bibite con particolare attenzione alla birra. Infatti in primavera ospitiamo moltissimi gruppi di tedeschi. Sono ragazzi delle scuole superiori, grosso modo i nostri licei. Da tempo immemorabile dalle nostre parti i tedeschi sono chiamati " tugnini"
.Non ne so il motivo. L'impatto con i tedeschi spesso è ostico. La lingua è più difficile dell'inglese, a volte hanno strani mutismi, o euforie esagerate. Apprezzare i tedeschi è una cosa che avviene lentamente. Lentamente si scopre che non sono freddi come appaiono, ma magari siamo noi che manifestiamo i nostri sentimenti in maniera teatrale...E più si scoprono le loro virtù quanto più si mettono a confronto con le nostre manie. Per un tedesco, quel che si dice e quel che si fa devono essere la stessa cosa. Non fate promesse se non siete uin grado di mantenerle, così come gli appuntamenti. Se ieri avete detto che per oggi vi sareste procurato una certa cosa, loro ve la chiederanno, gentilmente ma con fernezza e per loro è inconcepibile che le parole per noi italiani abbiano un valore relativo..Quella che sembra rigidità è però un piacere se siete voi ad aspettare: un tedesco arriverà puntuale. Nelle nostre disastrate scuole sta dilagando l'anarchia, e questo si traduce in un calo di autorità dei docenti e un danno per l'istruzione. Quando un professore tedesco tiene un birefing, tutti ascoltano e alla fine intervengono parlando uno alla volta e non sovrapponendo le voci e urlando per farsi sentire come facciamo noi. Si può ridere di questo ma è il riso degli sciocchi...Quando un ragazzo tedesco deve chiedere una cosa e vede che voi al bureau siete occupati, attende in silenzio che gli chiediate di cosa ha bisogno, un' educazione da noi persa per sempre. I ragazzi italiani si accalcano urlando, cercando di essere serviti per primi, scvalcando la fila. Questo è il nostro sconfortevile ritratto. Se ci si comporta così da ragazzi, non deve stupire che in Italia siano premiati i furbi, gli evasori, i deliquenti, e siano punti gli onesti, gli educati, i corretti....Noi italiani pensiamo di avere tanti amici. In realtà, quando poi se ne ha bisogno almeno la metà sparisce. Un tedesco forse sarà meno spontaneo, ma una volta che ti ha individuato come amico, svela un'ospitalità e una cordialità vere insieme a una disponibilità chiara: se potrà fare una determinata cosa per voi la farà cascasse il mondo, altrimenti vi dirà un no " tedesco", che è un vero "no", e non è comprensibile che voi insistiate. Per un italiano il "no" è aggirabile, e comnicia una trattativa per convincere l'altro a dire sì. Per noi il no significa: non si potrebbe, però....E quando ci viene negata veramente una cosa ci rimaniamo male, come se dire no non avesse valore. Non è vero che vivendo da italiani ci creiamo meno problemi. In realtà il nostro caos ne genera di più. Credo che farebbe sempre bene confrontarsi con realtà nordiche. E' inutile andare a Berlino o Stoccolma e tornare ammirati per la pulizia e l'efficenza quando la cartaccia che non getti a terra quando sei lì, per non passare da solito italiano, è la stessa che getti qui perchè " così fan tutti..."