CHI SIAMO
Giovanni Minguzzi e-mail: giovanniminguzzi@libero.it
consigliere comunale, segretario comprensorio lughese
Andrea Sartori e-mail: asart48@libero.it
presidente circoscrizione Lugo Centro, membro direzione regionale UDC
Francesco Morini e-mail: frmorini@pnet.it
consigliere circoscrizione Lugo Ovest
COMITATO COMPRENSORIALE LUGHESE
segretario
Giovanni Minguzzi
componenti
Stefano Bosi, Arianna Bragliani, Alessandro Cricca, Giuseppe Dragoni, Daniele Emiliani, Franco Fasano, Josette Filippelli, Giuseppe Graziani, Alcide Marconi, Maria Costanza Melandri, Laura Minguzzi, Francesco Morini, Domenico Poletti, Angelo Ravagli, Fabio Rotondi, Laura Salghini, Andrea Sartori, Angela Tampieri, Giovanni Villa.
Era il 1946 e il Partito Comunista Italiano vinceva le elezioni e otteneva la possibilità di mettere un proprio sindaco, Vincenzo Giardini, ad amministrare la città di Lugo. Da allora, in un modo o in un altro, l'unica novità era data dal nome del futuro primo cittadino; quanto alla compagine, venivano amalgamati diversi ingredienti per una spolverata di presunta novità e altro giro senza manco voltarsi indietro per vedere se qualcuno, a qualche svolta della storia, scivolava nel fosso. Il sindaco di Firenze, dalla stanza dei bottoni democratici, propone una legge elettorale nazionale che garantisca due cose: governabilità e alternanza. Sulla prima, in tutta la Romagna estense, non avrebbero problemi perchè l'hanno sempre fatto, ma sull'alternanza sicuramente si dirà che Renzi stava scherzando (alternanza: cosa?). E' arrivato il momento di smettere di mantenere i soliti amministratori che ci ristrutturano gli ospedali, che non fanno decollare gli aeroporti di Rimini e di Forlì, che faticano a trattenere 10 milioni di euro per i servizi sociali di Ravenna, che cementificano Marinara e Porto Reno a Casalborsetti, che pasticciano nei contributi per la cantina di famiglia, che propongono il ministro-senatore che scorda le tasse, che a Forlì bruciano 100 milioni per l'urbanizzazione delle aree industriali e a Ravenna le liquidano, che razionalizzano i pullman collettivizzando il debito. Dovremmo domandarci che fine hanno fatto i nostri soldi, i posti letto, gli alberi, i parcheggi ma siamo troppo occupati a custodire le nostre famiglie e salvaguardarci il posto di lavoro (possibilmente retribuito). Non ce ne siamo resi conto ma il monocolore emiliano, e più ancora romagnolo, ogni volta girava a sinistra e a distanza di decenni ci troviamo a ruotare in tondo: siamo fermi e abbiamo bruciato euri senza nemmeno riscaldarci. C'è un'unica ristrutturazione necessaria: voltare finalmente pagina e affidare le scelte a chi in questi anni ha proposto, emendato, avviato temi che non hanno trovato sbocco. L'alternanza ci permetterebbe di sperimentare ricette neanche troppo miracolose ma, anche soltanto, più giuste. Non credo di avere esagerato nel colorare le tinte: ho guardato i conti della fondazione bancaria della mia città e quelli delle fondazioni delle città limitrofe e la brutta notizia è che gli altri sono più bravi. E' mai possibile essere sempre nel posto sbagliato e dover continuare a chiamare ristrutturazione la demolizione? L'Unione di Centro, alle elezioni primaverili, traccerà tutt'altra rotta rispetto alle immobili rotatorie politiche somministrateci in tutti questi anni dalla sinistra che ristruttura bellamente sulla nostra pelle. Lugo 11 gennaio 2014 Giovanni Minguzzi capogruppo Unione di Centro comune di Lugo |
Vogliamo ricordare per non commettere gli errori del passato. E’ il proposito che sempre ci si prefigge in queste occasioni. Le ferite di allora non sanguinano più ma ben visibili restano le cicatrici, anch’esse dolorose.
Il recente passato, e ancora oggi non troppo lontano da noi altri drammi scuotono le nostre coscienze, ci ha trasmesso un susseguirsi di efferatezze. La mossa era data da maggioranze, legittimate da leggi, rese esecutive da ordini e decreti, attuate da funzionari irreprensibili in ossequio ad un bene, ritenuto, superiore. Giustificando con argomentazioni storico-sociologico-scientifiche vere aberrazioni. Non solo possiamo ricordare ma dobbiamo ricordare.
Un tema che vorrei aggiungere a quanto già detto è di aspetto culturale: investire decisamente e pesantemente nella formazione della coscienza. Ogni maggioranza o minoranza, ogni legge o ordine, ogni funzionario modello e ogni valutazione di merito deve passare sotto il vaglio di coscienze vive e non sopite, di coscienze mature e non asservite.
Il bene superiore da condividere deve passare attraverso scelte moltiplicatrici e non divisive, attraverso l’individuazione di priorità da sviluppare senza impoverire o annullare l’esistente.
Ogni colpo inferto è doloroso sia per chi lo subisce sia per chi lo infligge. Ogni valore reso prioritario risulta viralmente produttivo.
Formare la coscienza non ci farà perfetti ma ci avvicinerà maggiormente ad un bene che è estremamente meglio condividere piuttosto che rinchiudere in una cassaforte.
Lugo 10 febbraio 2014
Giovanni Minguzzi
Capogruppo Unione di Centro
Comune di Lugo
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E’ stato presentato un ordine del giorno in favore della famiglia. La nostra città deve decidere cosa considera indispensabile porre a fondamento della nostra società. La scelta che una donna e un uomo fanno di assumere impegni per loro e per tutta la società rivestono un carattere strutturale per la società stessa di costruzione del presente e sviluppo del futuro.
Due persone che superano l’individualismo e scelgono un percorso condiviso sono tutt’altra cosa rispetto a chi sceglie la convivenza o il nomadismo sentimentale.
La base della nostra società deve essere formata da chi a Lugo vuole mettere radici, impegnarsi, investire, spendersi.
La famiglia è per natura una piccola cellula sociale che riassume al suo interno tutti gli aspetti umani, nascita – maturità – morte, a partire dal dono della vita, l’investimento educativo, la trasmissione della cultura, la corresponsabilità, la mutua solidarietà, l’assistenza, la cura. Per tutti questi motivi la famiglia necessita della massima attenzione da parte delle istituzioni che altro non sono che una emanazione dell’istituto famiglia.
Ogni altra para-unione basata su diritti individuali si tradurrebbe, nel lungo periodo, in costo sociale. Un esempio chiaro del danno sociale ed economico lo si può riscontrare nel dramma delle famiglie spezzate. Le istituzioni, il nostro comune per primo, devono fare di tutto per sostenere la virtuosità perché quello che viene propinato come modernità in realtà si tratta di ritorno ad un lontanissimo passato che frutterà una società ancora più frammentata ed ancora più onerosa.
Lugo 13 febbraio 2014
Giovanni Minguzzi
Capogruppo Unione di Centro
Comune di Lugo
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Post n°235 pubblicato il 28 Febbraio 2014 da giovanni.minguzzi
PERCHE’ UNA LISTA PER LUGO POPOLARE
Ogni rinnovo amministrativo è la doppia occasione per un giudizio sull’azione di chi ha governato la città e per la proposta, nel caso, di un diverso e miglior modo di servire il bene comune.
Da consiglieri comunali uscenti siamo costretti, purtroppo, ad un giudizio estremamente negativo sulla seconda consigliatura Cortesi, vissuta quasi esclusivamente sulla gestione dell’esistente e questo proprio nel momento più grave della crisi che sta colpendo, in quella più generale, anche i nostri concittadini.
L’autoreferenzialità propria delle giunte di sinistra che ininterrottamente hanno governato la nostra città dal secondo dopoguerra ha impedito anche ai nostri più recenti amministratori il riconoscimento della necessità di un cambio di passo politico e culturale. Anche loro, come i predecessori, hanno preferito il controllo sociale, esercitato anche attraverso un apparato burocratico elefantiaco e scarsamente efficiente, alla valorizzazione della libera creatività sociale del nostro popolo, alla capacità innovativa insita nell’associarsi per affrontare le proprie necessità, al sostegno in chiave sussidiaria di chi già adesso si muove ed agisce attraverso il volontariato e il privato-sociale per rispondere alle vecchie e nuove povertà che la crisi che stiamo vivendo fa drammaticamente emergere.
PERCHE’ POPOLARE
Noi crediamo che sia possibile uscire dalla cappa di sfiducia, se non di disperazione, che sta attanagliando la nostra gente. Per farlo, però, occorre che la politica – compresa quella amministrativa locale – ricentri la propria azione sulla persona e sul suo bisogno-capacità di socialità. E’ questo che fonda l’intera società umana, a partire dalla famiglia, e che, con buona pace di tutti gli ideologismi, viene prima di ogni istituzione, sia esso Stato, Regione, Provincia o Comune.
In realtà, come recita l’art. 2 della nostra Costituzione, è la persona – alla quale dalla nascita alla morte vanno garantiti tutti i diritti - e le aggregazioni sociali nelle quali si forma la sua personalità, e dove cresce, a dover essere “servita” dalle istituzioni che hanno questo primo e principale compito. In altre parole, “servire il popolo”, attraverso un’azione intelligente che del popolo stesso e delle proprie aggregazioni valorizzi la capacità di risposta alle problematiche che emergono tra la nostra gente, compresa la disoccupazione attraverso il giusto stimolo all’imprenditorialità. Perché è da queste aggregazioni, come emerge dalla nostra storia cittadina, che è sempre venuta la spinta positiva al superamento delle tante crisi che, nel tempo, Lugo ha conosciuto.
PERCHE’ UNA NOSTRA LISTA
Al di là della buona volontà individuabile in molte liste già annunciate, la nostra vuole essere POPOLARE, cioè espressione di persone che vivono la propria socialità nelle aggregazioni nelle quali esprimono la propria creatività nel servizio al bene comune. Allo stesso modo, riteniamo essenziale che la lista che proponiamo si ponga come uno strumento permanente anche dopo queste elezioni amministrative, quale che ne possa essere il risultato, per dare voce e rappresentanza a chi costruisce, assiste, educa, fa cultura.
Per questo incontreremo queste realtà per costruire insieme un programma basato sulle esperienze passate e sulle prospettive future, comunque aperti alla collaborazione con quanti, come noi, ritengono che solo una politica basata sulla centralità del valore della persona possa costruire una società davvero a misura d’uomo.
Lugo, 27 febbraio 2014
Francesco Della Corte
Giovanni Minguzzi
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Post n°236 pubblicato il 03 Marzo 2014 da giovanni.minguzzi
Con l’esame del Bilancio preventivo 2014 si è praticamente conclusa l’Attività delle Consulte di Circoscrizione.
Lugo, 3 marzo 2014
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C’era una volta il re di un grosso, grosso, grosso Stato che aveva messo i suoi funzionari al governo del paese vicino. Il paese vicino era tutt’altro che povero ma, fatalmente, non riusciva ad esprimere più del 25-30% del proprio potenziale; tutti correvano e si affannavano ma la sete e la fame non si quietavano con le eque razioni di acqua pane e patate. Così, periodicamente, il re del grosso Stato si sentiva in dovere di intervenire per aiutare quel tutt’altro che povero paese vicino. Il re del grosso Stato non era la medicina: era la malattia che stava sfibrando il paese vicino. Il re del grosso Stato con un’unica operazione otteneva un molteplice risultato: il tutt’altro che povero paese vicino doveva correre indaffarato per riuscire a raggiungere quel suo 25-30% di potenziale nominale; i funzionari reali drenavano un altro 20-30% a loro beneficio e a beneficio del re del grosso Stato; il re del grosso Stato aiutava il paese vicino tutt’altro che povero utilizzando le loro stesse risorse; gli abitanti del paese vicino tutt’altro che povero devono essere riconoscenti per la magnanimità del re del grosso Stato. La storia è solo una storia. Qualcuno potrebbe riconoscere nei personaggi tratti riconducibili a personalità attuali. Vorrei, però, porre l’attenzione sullo scenario tratteggiato dalla storia. In qualunque stato io sia (grande o tutt’altro che povero o anche davvero povero) non mi stancherò mai di guardare, domandare, studiare, fare, riparare, correre, camminare, sorreggere, accompagnare, cercare, sognare, inventare, provare, imparare, sbagliare, ripartire: quella è la vera libertà. Non me la da il re, non me la danno i funzionari, non me la danno acqua, pane e patate e ancora patate, acqua e pane. Dobbiamo trasmetterci gli anticorpi per resistere alla malattia che ci fa sedere e aspettare di morire.
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L'associazione promuove il buon governo e la partecipazione dei cittadini alla vita politica della città di Lugo collocandosi ed agendo nell'ambito della cultura popolare ispirata dalla Dottrina Sociale Cristiana.
L’Associazione opera per un rilancio civile, sociale, morale e politico della città di Lugo fondato su:
Persona: E’ il centro e il fine della convivenza civile e dell’impegno politico, perché il bene comune nasce dal bene della persona. Lo sviluppo della società è dato dalla crescita di ciascuna persona e della persona nella sua complessità. Solo la persona, infatti, è in grado di costruire la realtà per un bene più grande.
Sussidiarietà : La persona forma la società,e la società viene prima dello Stato; lo Stato e le Amministrazioni periferiche , devono mettersi al servizio di essa e dei corpi intermedi che nascono nella società.
Vita: Secondo il diritto naturale difendiamo la vita dal suo concepimento fino alla morte naturale, in quanto una comunità umana esiste e può crescere solo se afferma il valore intangibile della vita.
FAMIGLIA: E’ l’unione stabile di un uomo e una donna aperti alla vita, cellula fondante della società e luogo privilegiato del compimento della persona.
Comunità: E’ l’insieme delle persone che si riconoscono in un fine comune.
Lavoro: La persona si realizza nel lavoro che è condizione essenziale a garanzia della dignità umana, perché ciascuna persona possa esprimere se stessa.
Cultura :
La Conoscenza e la valorizzazione del patrimonio culturale di un territorio , è risorsa indispensabile per lo sviluppo
EDUCAZIONE: E’ il ‘processo’ attraverso il quale la persona prende coscienza di sé, impara a rapportarsi con gli altri esseri umani e con tutta la realtà e diviene soggetto capace di cambiamento e di costruzione. Tale processo si realizza all’interno di luoghi ‘privilegiati’ ( la famiglia, la scuola)e dei molti ambiti in cui l’individuo vive e cresce (le associazioni, le parrocchie, i luoghi di lavoro, lo sport). La società – in particolar modo l’Amministrazione locale - deve essere attenta alle necessità educative e sollecita nel rimuovere gli ostacoli che intralciano lo svolgersi sereno dei processi educativi.
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Nella seduta di questo consiglio del 27 aprile 2011 in occasione dell’approvazione del consuntivo 2010 lanciavo una scommessa. La mia profezia era: il comune di Lugo, anche con l’Unione, dovrà sostenere gli stessi costi per permettersi degli avanzi a fine anno da indirizzare agli investimenti. La spesa corrente del comune di Lugo negli ultimi sei anni è stata: 2009 27,9 milioni; 2010 27,6 milioni; 2011 26,6 milioni; 2012 24,3 milioni; 2013 30,2 milioni; 2014 30 milioni. 2009 27,9 - > 2014 30 milioni di euro. Ogni lughese ha accantonato per l’avanzo di comune e avanzo dell’Unione 75 euro nel 2009; 103 euro nel 2010; 95 euro nel 2011; 38 euro nel 2012 e 54 euro nel 2013. In questi sei anni fuori di qui cittadini hanno abbassato di un grado il riscaldamento; fuori di qui cittadini hanno riciclato gli avanzi alimentari e hanno prodotto meno rifiuti; fuori di qui cittadini hanno rattoppato abiti vecchi e risuolato scarpe ancora buone; fuori di qui cittadini hanno chiesto la rateizzazione degli oneri; fuori di qui cittadini confidavano che il fotovoltaico riducesse il costo dell’energia quando invece le risorse servivano per finanziare gli incentivi al fotovoltaico; fuori di qui cittadini confidavano che l’impegno nel differenziare i rifiuti producesse nuove materie prime per ridurre il costo della raccolta quando invece il gestore capitalizza per nuovi investimenti nel nordest e distribuire dividendi agli azionisti; fuori di qui cittadini sono scivolati lentamente in cassa integrazione e le rate dei mutui e delle rette si sono fatte più aggressive; fuori di qui cittadini hanno perso il lavoro e dei loro mutui e delle loro rette è meglio non parlare. Le cause sono profonde, spesso vengono da lontano, ma dentro qui, consiglieri consigliavano di allentare la pressione sulla nostra popolazione. Dare respiro, accompagnare le nostre aziende, le nostre famiglie, i nostri giovani. Abbiamo avuto sei risposte per sei bilanci ma tutte dello stesso tenore: NO. Oggi i nostri amministratori considerano i tempi maturi per restituire parte di quella pressione. I tempi non sono maturi, sono scaduti. Lugo 20 marzo 2014 Giovanni Minguzzi Capogruppo Unione di Centro Comune di Lugo |
Il consiglio comunale odierno ha approvato la trasformazione societaria di Lugo Catering spa (partecipata dal comune) e l'affidamento dei servizi di ristorazione. Con un'articolata operazione d'ingegneria amministrativa è stato messo a punto un progetto che prevede la riduzione della partecipazione pubblica in Lugo Catering in favore di operatore privato, l'avvio di un bando di gara per l'allargamento dell'operatività a tutta l'Unione approfittando della scadenza dei precedenti affidamenti. Gli aspetti positivi li abbiamo individuati nella sostanziosa plusvalenza che porta denaro fresco alle casse comunali, nella razionalizzazione della spesa data dall'unificazione del servizio per ogni comune dell'Unione, e nell'applicazione di protocolli che prevedono ampio utilizzo di prodotti biologici e a basso impatto ambientale. Un aspetto dubbio è il fatto che approvando la trasformazione al termine della consigliatura, ai prossimi amministratori lasceremo un'ipoteca (in caso negativo) o un'eredità (in caso positivo). Gli aspetti, a nostro avviso, negativi sono che si costituisce un forte operatore che sarà ben tentato di fare utili per i propri soci o per fare investimenti in attività non strategiche per Lugo, come, del resto, già altre partecipate stanno facendo. Il voto UdC è stato di astensione perchè gli aspetti positivi sono importanti ma occorrerà un ancora più importante impegno politico per mitigare le pretese della futura grande azienda in tema di rette per i pasti per ottenere che parte dei risparmi vadano a ridurre le rette stesse. Del resto se il comune monetizza gli utili prodotti negli ultimi anni anch'esso, fino ad oggi, la riduzione delle rette non l'ha considerata una sua priorità. Tutta l'assemblea ha votato a favore; astensione per Unione di Centro e Rifondazione Comunista. Lugo 27 marzo 2014 Giovanni Minguzzi capogruppo Unione di Centro comune di Lugo |
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