millionueroshomepage

«Jack lo Squartatore era una donna»


I medici di Brisbane: «Manca la prova della sua identità». Ma l'unica sospettata di sesso femminile fu Mary Pearcey LONDRA - Il più famoso serial killer della storia era una donna. È la clamorosa rivelazione scaturita dalle analisi del Dna contenuto nei resti di saliva ancora presenti dietro i francobolli delle lettere di Jack lo Squartatore a Scotland Yard. E i sospetti, a questo punto, cadono su Mary Pearcey che, tempo dopo il quinto e ultimo delitto del mostro dell'East End, uccise con modalità similiari la moglie dell'amante per finire a sua volta sulla forca. L'unica, tra i tanti sospettati, ad essere di sesso femminile.LETTERE - Lo studio del Dna di Jack lo Squartatore a 118 anni di distanza è stato reso possibile da una nuova metodologia messa a punto dall'Università di Brisbane (Cell-Track ID) che permette di amplificare le tracce residue su documenti vecchi oltre un secolo, riportandole a un apprezzabile livello di leggibilità. Un processo applicato a quegli esigui resti di saliva rilevati sulle affrancature delle lettere (molto poche, su un totale di oltre 600 opera di sciacalli e mitomani) usate dall'assassino per sfidare la polizia. Tra queste la più famosa, quella che contiene la macabra filastrocca: «Non sono un marinaio, e nemmeno un operaio, e nemmeno un ebreuccio, ma il vostro amicuccio Jack lo Squartatore».LA PROVA ASSOLUTA - Ai medici legali di Brisbane è bastata una sola cellula per stabilire una serie di punti fermi sull'identità del serial killer, laddove anche le tecnologie in possesso dell'Fbi hanno bisogno di un campione 200 volte superiore. Ian Findlay, il responsabile dell'equipe, ha spiegato all'Independent: «La prova assoluta dell'identità di Jack lo Squartatore ancora manca, perché anche se è possibile risalire al sesso dell'individuo, non ci è possibile trovare un nome certo».VECCHIE SUPPOSIZIONI - Ma intanto si vanno acquisendo altri elementi utili alle inchieste, mai sospese, e che fanno chiarezza su tutti i reperti ancora agli atti. Elementi che ridanno nuovo significato a vecchie supposizioni, ed a particolari finora trascurati o non valutati per il loro peso effettivo. Come al rapporto con cui l'allora ispettore incaricato delle indagini, Frederick Abberline, avanzava per primo l'ipotesi che l'assassino fosse in realtà un'assassina. Questo perchè diversi testimoni oculari, poche ore dopo la morte dell'ultima vittima dello Squartatore, la prostituta Mary Kelly, sostenevano di averla vista camminare per le strade dell'East End. L'unica spiegazione plausibile, a suo avviso, era che l'omicida fosse una donna che, per abbandonare indisturbata il luogo del delitto, avesse indossato i vestiti della vittima. Un'assassina che forse risponde al nome di Mary Pearcey.Fonte: Corriere.it