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Usa: fa votare il cane, ora rischia il carcere


Jane Balogh, 66 anni, si è autodenunciata per dimostare quanto siano inesistenti i controlli sulle liste elettorali statunitensiSEATTLE - Jane Balogh, 66 anni, rischia la prigione per aver iscritto nel 2005 nelle liste elettorali dello Stato di Washington e aver fatto votare il proprio cane Duncan (un incrocio tra un pastore australiano e un terrier) nelle ultime tre elezioni. La donna sostiene di aver voluto in questo modo dimostrare quanto siano inesistenti i controlli sulle liste elettorali. La scorsa settimana, davanti a un giudice del tribunale, nonna Jane si è dichiarata «non colpevole». Se si fosse dichiarata colpevole il caso sarebbe stato chiuso con la condanna a 10 ore di servizi sociali e 250 dollari di multa. Dapprima ha accettato, poi, ha detto la donna, ha visto gli occhi «imploranti» di Duncan e ha deciso di andare fino in fondo e affrontare il processo, dove rischia da tre mesi a un anno di prigione e mille dollari di multa. Secondo i funzionari della contea si tratta di «un attacco alla democrazia e una manipolazione del sistema elettorale».LISTA ELETTORALE - Balogh, pensionata dell'esercito che vive alla periferia di Seattle con altri tre cani e cinque gatti, ha intestato il suo conto del telefono al cane con il nome di Duncan MacDonald e quindi, grazie alla bolletta del telefono, è riuscita a registrare l'animale nelle liste degli elettori non residenti della contea di King. Poi ha fatto votare il cane per posta e ha fatto firmare il documento elettorale al cane con l'impronta di una delle zampe. La donna ha scritto lettere alle autorità locali di Seattle per denunciare la sua trovata. Il risultato è stato una visita della polizia nella sua abitazione e l'incriminazione per avere mentito alle autorità. Nel frattempo il nome del cane Duncan è rimasto nelle liste. «Quando un nome è nelle liste», hanno spiegato le autorità locali, «non è facile cancellarlo». La signora ha fatto sapere che Duncan non ha votato per nessuno: ha spedito le schede in bianco.Fonte: Corrire.it