Ufo Ricerche

Riesi (Ct) come a Caronia


Il pavimento di una casa raggiunge i 100 gradi, transennata un'intera zona
L’unica certezza che si avverte arrivando in via Mazzini è che di certo c’è ben poco. Almeno per quel pavimento che ha raggiunto “misteriosamente”, due giorni fa, la temperatura di cento gradi ed ora sembra essersi “assestato” sui 50.Siamo a Riesi, piccolo centro a pochi chilometri da Caltanissetta. La popolazione non supererebbe gli ottomila abitanti. Da oltre settanta ore lavora ininterrottamente una equipe formata da vigili del fuoco, protezione civile, vigili urbani, esperti del centro di geofisica e vulcanologia di Palermo. Tutti attorno ad un appartamento al pian terreno. Tutti in via Mazzini per cercare di trovare un perché o una ragione.Tanto calore per nulla? A quanto pare dai primi rilievi effettuati sembrerebbe proprio così. Né perdite di gas, né presenze di cavi per l’alta tensione. Per essere certi, nella giornata di ieri, hanno persino scavato attorno alla palazzina di due piani. Ne è venuta fuori soltanto della terra… calda.Arriviamo a Riesi intorno alle 17. Il posto non è facilissimo da raggiungere. Si trova nel centro storico della cittadina. Chiedendo informazioni per raggiungere la via ci accorgiamo che tutti sono a conoscenza dell’evento. Abbiamo provato a chiedere loro spiegazioni, un po’ per attaccar bottone. L’unica risposta: una timida alzata di spalle ed un sorriso. Come per dire “cose che capitano, che vuole che le dica”. Dopo il quinto incontro ci rendiamo conto che a Riesi non si parla tanto. In compenso si ricevono piacevoli sorrisi. Via Mazzini ce la ritroviamo davanti dopo una ripida salita. Sembra un vicolo senza uscita. A chiudere la visione c’è un’autobotte dei vigili del fuoco e auto di polizia municipale e carabinieri. La zona è transennata e presidiata. Una zona off limits , nuova attrattiva dell’intero paese. Davanti al limite sistemato dalla protezione civile sostano ragazzi in motore. Gli anziani li trovi o lungo i marciapiedi o seduti al balcone. Il via vai di tecnici e forze dell’ordine diviene così una simpatica passerella. Complessivamente nei volti della gente leggi tutt’altro che preoccupazione o timore. Cosa che invece ritroviamo negli occhi del sindaco Buttigé. Pacato nei gesti e nel tono di voce ma visibilmente teso. È lui che coordina le operazioni attorno all’abitato. Dà istruzioni ai carabinieri, ai vigili del fuoco, alla polizia municipale. Fa allontanare i curiosi e resta spesso con lo sguardo perso nel vuoto. “Stiamo cercando di capire cosa possa essere successo” ci dice il primo cittadino. Intorno alle 18 la zona interdetta al traffico viene allargata. Vengono spostate le auto e allontanati i gruppi di ragazzi. Cala un attimo di silenzio. Basta poco per capire che è l’ennesimo tentativo di messa in sicurezza della zona. “In sicurezza da cosa?” si chiede un anziano. “Non lo sappiamo” rispondono i vigili del fuoco. Poco dopo le 18.30 ci si accorge che il calore lo si avverte anche sui marciapiedi. Percorriamo immediatamente anche noi il tratto di strada. Da una parte della carreggiata l’asfalto è ancora bagnato dalla pioggia, dalla parte opposta tutto asciutto. Poggiando la mano, anche il marciapiede sembra essere caldo da una parte e freddo dall’altra. I vigili del fuoco partono con le misurazioni. Intanto l’appartamento viene sgomberato. “Attendiamo i risultati da Palermo – spiega il sindaco Buttigé – ma non ci fermeremo con le analisi del terreno. Dobbiamo assolutamente arrivare ad una soluzione”. Intorno alle 19 via Mazzini si svuota di gente. "Si entra per preparare la cena" ci sussurra un'anziana signora sorridendo.Fonte: SiciliaInformazioni         http://www.baab.it/digdug/