Ufo Ricerche

PARTITI I SATELLITI CHE ATTRAVERSERANNO IL TEMPO


KOUROU (GUYANA FRANCESE) - Hanno cominciato il loro viaggio nel tempo i due telescopi spaziali europei Herschel e Planck, progettati per esplorare l'universo com'era più di 13 miliardi di anni fa. Sono stati lanciati oggi nel Centro spaziale europeo di Kourou (Guyana Francese) con un Ariane 5: un lancio perfetto per due missioni "fantastiche", come le ha definite il direttore generale dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), Jean-Jacques Dordain. Per i tantissimi ricercatori che ci lavorano da oltre 15 anni è la realizzazione di un sogno: "é una gioia e una grande emozione, è andato tutto bene, anche se il bello comincia ora", ha detto il responsabile di uno dei sue strumenti di Planck, Nazzareno Maldolesi, dell'Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) di Bologna. "Sono le missioni più complesse e difficili lanciate dall'Esa - ha aggiunto - e come italiani siamo orgogliosi di parteciparvi, attraverso Agenzia Spaziale Italiana, industria e mondo della ricerca". Costati complessivamente 1,7 miliardi di euro, Herschel e Planck sono il risultato di una grandissima cooperazione scientifica che, oltre ai Paesi europei, ha coinvolto Stati Uniti e Canada, e di uno sforzo industriale coordinato dalla Thales Alenia Space. Herschel e Planck sono due gioelli di tecnologia dalle prestazioni altissime. Il loro prossimo obiettivo, tra un paio di giorni, sarà accendere gli strumenti per i test, che dureranno circa sei mesi. Nel frattempo si sposteranno per raggiungere la loro postazione definitiva, che si trova a 1,5 milioni di chilometri dalla Terra in direzione opposta al Sole, in un punto virtuale chiamato punto di Lagrange (L2) nel quale possono lavorare indisturbati dall'influenza di Terra, Luna e Sole. Per arrivare fin lì impiegheranno circa due mesi, viaggiando distanti circa 40.000 chilometri l'uno dall'altro. Fra due mesi, quindi, potranno cominciare a lavorare, raccogliendo dati per i prossimi due o tre anni, finché non si consumerà la riserva di refrigerante che mantiene gli strumenti di entrambi i telescopi a temperature vicine allo zero assoluto (meno 273 gradi). E fin da ora il prolungamento della vita operativa di Planck (sulla carta di un anno) è più che una possibilità: "intendiamo far funzionare le due missioni il più a lungo possibile", ha detto Dordain. Sempre fra due mesi Planck sara pronto per la "prima luce", potrà cioé scattare la prima foto del baby universo. "Sarà un 'provino' per verificare il funzionamento degli strumenti", ha spiegato Maldolesi. La prima vera mappa è attesa a fine anno. Il suo telescopio da 1,5 metri è da 10 a 15 volte più dei primi telescopi spaziali che hanno osservato il baby universo, Cobe (1992) e Wmap (2003): le loro immagini erano rivoluzionarie, ma sfocate: da Planck si aspettano immagini più nitide. Nei 500 milioni di dati che potrà fornire ci saranno le tracce del fondo cosmico di radiazione, ciò che resta della prima luce che si è accesa nell'universo quando ha cominciato a espandersi. Potrà rispondere alle domande su origine e destino dell'universo, ma potrà dire la sua anche su energia oscura e materia oscura che compongono il 95% dell'universo e delle quali non si sa praticamente nulla. Anche Herschel ha tanto lavoro da fare: il telescopio spaziale più grande mai lanciato userà il suo occhio dal diametri di 3,5 metri e la sua 'vista' nel lontano infrarosso per penetrare all'interno delle nubi di gas e polveri che nascondono fenomeni finora mai osservati direttamente, come la formazione di stelle e pianeti. I suoi dati permetteranno anche di studiare la chimica dell'universo alla ricerca di acqua e delle molecole alla base della vita.