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EXTRATERRESTRI INVISIBILI? LORD REES DICE "FORSE"


Di proclami di sedicenti esperti che sostengono che gli extraterrestri sono tra noi ne è pieno il mondo. Un giro veloce sulla Rete e ci si accorge che ognuno ha la sua personale opinione sull'esistenza di esseri extraterrestri, com'è lecito ed umano che sia.Quando però ad aprire bocca è l'astronomo e presidente della Royal Society Lord Martin Rees, il mondo accademico ed il volgo ascoltano, si stupiscono ed immaginano.Lord Rees, che stupido e credulone pare proprio non essere nonostante il suo aspetto da rettiliano, ha affermato che l'esistenza di vita extraterrestre potrebbe essere oltre l'umana comprensione, dichiarazione avvenuta dopo la prima conferenza dell'accademia nazionale della scienza sulla possibilità dell'esistenza di vita oltre al nostro pianeta, la "The Detection of Extra-terrestrial Life and the Consequences for Science and Society"."Potrebbero fissarci negli occhi senza che possiamo riconoscerli. Il problema è che stiamo cercando qualcosa di molto simile a noi, dando per scontato che possano avere la nostra stessa tecnologia ed il nostro livello matematico" ha affermato Rees. E continua "Sospetto che ci possa essere vita ed intelligenza in forme che non possiamo immaginare. Come uno scimpanzè non può capire la teoria dei quanti, potrebbero esserci aspetti della realtà che sono oltre le capacità dei nostri cervelli".Durante la conferenza, sono stati analizzate le possibilità che la generazione attuale possa arrivare a scoprire forme di vita extraterrestre nel corso della ricerca di pianeti Earth-like.Se scoprissimo che non siamo soli nell' universo, questo fatto influenzerebbe profondamente la figura che l'umanità ha di se stessa. E, visto che le probabilità che si scoprano forme di vita aliene sono molte, dovremmo prepararci alle conseguenze.Alla stessa discussione è intervenuto anche Frank Drake, padre del progetto SETI. La sua visione è un po' più pessimista di quella di Lord Rees: sostiene infatti che le trasmissioni satellitari potrebbero mascherare eventuali segnali alieni, come nascondere la presenza dell' umanità a forme di vita extraterrestri che sono alla ricerca, come noi, di altre civiltà nell' universo.Attualmente, la Terra è circondata da un "guscio" di segnali elettromagnetici che ha un raggio di circa 50 anni luce, guscio composto da una serie di segnali televisivi, radiofonici e radar. Questo guscio di onde elettromagnetiche diminuisce in potenza man mano che si espande verso lo spazio esterno.Per quanto abbia già raggiunto e superato stelle come Alpha Centauri, potrebbe non essere stato sufficientemente potente per essere rilevato da una civiltà extraterrestre in ascolto.Oppure, lo scenario potrebbe essere differente: qualcuno ha effettivamente captato le nostre emissioni elettromagnetiche, ma le distanze cosmiche sono tali da non poterci raggiungere; o ancora, la tecnologia di comunicazione di una civiltà tecnologicamente più evoluta di noi potrebbe basarsi su altre metodologie non dipendenti da segnali radio.Esistono però altri scenari possibili: anche se ipotetici esseri extraterrestri non stanno cercando di captare i nostri segnali o di comunicare con noi, le loro attività potrebbero produrre segnali rilevabili dalle nostre apparecchiature, consentendoci quindi di scoprire la loro presenza.Alcune di queste attività sono state ipotizzate da Richard Carrigan, del Fermi National Accelerator Laboratory.Città: le città terrestri sono visibili di notte dallo spazio per via della luce artificiale usata in quantità massiccia nei nostri centri urbani. Tuttavia, rilevare luci artificiali su un pianeta extraterrestre sarebbe estremamente difficile: se sfruttassimo tutte le nostre fonti energetiche per produrre luce in una notte oscura, il risultato sarebbe solo migliaia di volte meno luminoso del riflesso solare sul nostro pianeta.Inquinanti: potremmo cercare di rilevare agenti inquinanti nell'atmosfera di un pianeta extraterrestre, dato che assorbono diverse frequenze dello spettro luminoso. Per ora, non esistono però strumenti così potenti in grado di farlo.Scorie nucleari: se una civiltà extraterrestre decidesse di liberarsi delle scorie nucleari utilizzando una stella come discarica cosmica, potremmo rilevare le emissioni derivate dalle scorie. Il problema è che sarebbe necessario che nella stella vengano gettate oltre 100.000 tonnellate di tecnezio (sulla Terra, in un secolo ne abbiamo prodotte solo 100)Una civiltà extraterrestre potrebbe creare quella che viene chiamata "sfera di Dyson", una struttura costruita attorno ad una stella per carpirne l'energia emessa. La struttura coprirebbe parte della luminosità dell'astro, e sarebbe teoricamente possibile rilevarne la presenza. Alcune stelle con una remota possibilità che possano ospitare una sfera di Dyson sono state segnalate, ma la loro luce potrebbe essere semplicemente attenuata da gas interstellari o asteroidi.Una civiltà avanzata potrebbe modificare la propria stella per mantenere la vita sul proprio pianeta, bloccandone lo sviluppo in gigante rossa. Le proprietà della stella verrebbero modificate, rendendo possibile un'eventuale rilevamento, ma fino ad ora non c'è alcuna prova che questo processo sia possibile, e nemmeno un qualche indizio sulla presenza di modifiche ai "generatori atomici" delle stelle.Tornando indietro alla conferenza che ha visto l'intervento di Lord Rees, l'astronomo britannico non è stata l'unica personalità di spicco a partecipare alla discussione. Tra gli invitati ed i relatori c'erano:Catherine Cesarsky, del Commissariato per l' Energia AtomicaJocelyn Bell Burnell, astrofisico britannico che scoprì la prima pulsarSteven P. Rose, biologo inglese della University of LondonSimon Conway Morris, paleontologo ingleseMalcolm Fridlund, astronomo svedese, manager scientifico del progetto Darwin e project manager del progetto COROTChristopher P. McKay, scienziato planetario della NASA, astrobiologo ed esperto in terraformazioneBaruch Blumberg, premio Nobel per la Medicina nel 1976La lista completa dei partecipanti la trovate qui: The detection of extra-terrestrial life and the consequences for science and societyIl mondo accademico sta sempre più di frequente strizzando l'occhio alla possibilità concreta che esista vita extraterreste intelligente, argomento che fino a poco tempo fa era considerato fantascientifico.La scoperta di una civiltà extraterrestre potrebbe davvero rivoluzionare il genere umano.In meglio o in peggio non ci è dato sapere, ma forse vale la pena tentare no?Fonte: http://www.ditadifulmine.com