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Post n°251 pubblicato il 14 Dicembre 2014 da ufo.rob
Anche se agli effetti pratici esteriori ed immediati non c'è differenza perché entrambi risultano nel "non fare" o nel "perdere le occasioni" in realtà "decidere di no" e "non decidere" sono due cose molto diverse a livello interiore e quindi anche agli effetti pratici sul lungo periodo. Se uno "decide di no" può cambiare qualcosa in se stesso (diciamo interiormente), ad esempio a quel punto avrà capito che quella cosa non gli piace oppure l'aver deciso di no rende possibile pentirsi in futuro di non aver deciso invece per il sì. Il "non decidere" invece è l'indolenza quando non si decide e nel frattempo l'occasione sfuma (niente dura per sempre). Poi non si potrà nemmeno "imparare dall'errore" perché non si potrà pentirsi di aver deciso di no, non si è deciso nulla... C'è una pigrizia diversa che è invece decidere coscientemente di "non fare" che è diversa perché implica il prendere posizione, appunto "decidere di non fare". Il tipo più pericoloso è il primo... perché risulta poi nell'apatia, nel non avere volontà per cambiare lo stato delle cose e abituarsi a com'è (il cosiddetto status quo). Io credo di avere perso un sacco di esperienze e occasioni nella vita perché "non ho deciso" più che "decidere di no" e nel frattempo la vita andava avanti senza che cambiasse nulla... |
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