CAFFE' SAN CARLO

Post N° 170


PENA DI MORTEGià, proprio questa è la pena che è stata inflitta dalla regione PUGLIA ad oltre un migliaio di ovini colpevoli di aver pascolato nei prati situati in prossimità dello stabilimento ILVA di Taranto. Le polveri emesse dallo stabilimento hanno "arricchito" di diossina l'erba in modo tale che i controlli effettuati sugli animali ne hanno riscontrato la presenza nelle loro carni e nel loro latte in maniera talmente elevata da costituire un grave pericolo per la salute pubblica. Di quì l'ordine di abbattimento. Ovviamente i tre allevatori proprietari degli animali condannati a morte hanno protestato contro questa decisione, tanto più che, a titolo di risarcimento, sono stati loro proposti in totale 150 mila euri (poco più di cento euri a capo).Il propiretario dell'ILVA, (che è Emilio Riva, uno dei facenti parte della cordata che vorrebbe "salvare" l'Alitalia) declina ogni responsabilità dell sua azienda a proposito dell'inquinamento e sarà il tribunale a decidere in materia. Per il momento mille e passa animali verranno uccisi ed inceneriti ed i loro tre proprietari si troveranno a possedere alcune decine di ettari di terreno avvelenato su cui non si potrà coltivare nulla per il pericolo di contaminazione."E' l'Italia che va" cantava Ron alcuni anni or sono; "ma continua ad andare piuttosto male" aggiungo io.