unable so lost

Post N° 10


dubbiuna chiamata da Sandro - ho appena rimediato un pezzo... sto giusto tornando, poi passiamo a prenderti... Un bacio alla mamma – non ti preoccupare, non faccio tardi. Schiacciati tutti quanti in un taxi, di nuovo buttati nelle mille strade attorcigliate della cittá. Dossi, buche – porca puttana. Giusto il tempo di fare un salto a prendere un paio di birre. Di nuovo in taxi. Ovviamente il tipetto sbaglia strada – shukran hena quais. Qualche passo verso la nostra destinazione. Per strada passiamo accanto a una folla in festa, si festeggia un matrimonio. Sguardi ammicanti a destra e a manca, e bisogna passare a testa bassa e non farci caso per evitare di rovinarsi la serata. Ed eccoci in feluka, accarezzati dal vento fresco della corrente del fiume. Fate luce - datemi un accendino - fate dei tip - dove cazzo sono finite le cartine? Una scintilla e la polvere marrone giá brucia nel rivestimento cartaceo. Mentre il silenzio ci regala qualche momento senza tempo, e le stelle ci fanno da pubblico, dondoliamo sopra le onde del Nilo che scintilla come ogni notte. Il nettare dorato sgorga piano nelle gole assetate. Fumo devade i polmoni. Il riso rallegra gli animi. La testa inizia a girare vorticosamente, le menti si inebriano, libere per qualche istante. Poi ritorno sulla terraferma. Si cazzeggia in giro, senza una meta. Di nuovo in taxi verso casa. Ciao – ci sentiamo – buonanotte. La chiave violenta la porta. Aria calma. Luci spente. Giusto un’occhiata alla tele. Non c’é un cazzo. Il corpo si sveste, si ricopre con un’altra maglietta malandata. Sotto le coperte. Riflessioni. Pensieri. Domande. Per questo esistiamo? Per divertirsi quanto si puó fregandosene del resto soddisfando ogni capriccio? Per vivere cosí, alla cazzo di cane? Certo.