UGO SAMBRUNI

PARTICOLARI STILEMI DI UGO SAMBRUNI


"... Il colore è un mezzo di esercitare sull'anima un'influenza diretta" - affermava Kandinsky, e gli accostamenti cromatici di Sambruni (rossi, bruni, azzurri, grigi, neri e bianchi) comunicano emozioni che vanno al di là del dato rappresentativo delle espressioni pittoriche, ma per definire appieno ciò che sento quando vedo le opere di Sambruni dovrei aggiungere "la luce".Di essa il maestro fa un doppio uso: da un lato definisce ambienti virtuali con lampadina nera di contrasto che risalta nell'ambiente pervaso di luce; dall'altro ambienti scuri con lampadina bianca che sventaglia di luce il buio.Un altro tratto identificativo del Sambruni è la ricerca ( o la realizzazione ?) del tridimensionale che unita allo studio delle ombre e delle luci ha condotto alle "sculture di carta " : i personaggi velati, le sedie impacchettate, in cui la carta o la stoffa con le loro  pieghe e cuciture esaltano la  tridimensionalità dei soggetti e degli oggetti ma nello stesso tempo li "velano", quasi come la realtà nuda creasse angoscia. "Impacchettare le cose serve per l'anima!" - mi disse una volta il maestro e in queste sue parole che rieccheggiano avverto empaticamente una paura quasi ancestrale che non so spiegare.Nella ripresa della tematica dei "tagli di Fontana"  Sambruni rivisita il concetto spaziale del gesto che taglia la tela e, in un certo senso lo continua con la "ricucitura" . Questa (come già il taglio del Fontana) è un gesto simbolico: dopo la distruzione, cioè il segno che allude alla sofferenza, c'è il risolversi della ferita, la ricucitura dello strappo.  I tagli e le cuciture sulle parti del corpo  simboleggiano la distruzione del reale e la sua ristrutturazione, una nuova rieleborazione artistica, che, in questo senso, come in Fontana, sconfessa tutte le "rappresentazioni" dello spazio della pittura tradizionale.Annalisa Lattuada