Creato da ugualmenteabile il 28/02/2009
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« COMUNICATO STAMPA | Napoli , l’istruzione pe... » |
Di Peppe Musto
Napoli - oltre 35 mila i partecipanti alla manifestazione indetta dalla fiom, il sindacato dei metalmeccanici della CGIL.
Oltre ai metalmeccanici alla manifestazione hanno aderito gli studenti aderenti all'Uds e all'Udu, che si erano radunati in piazza Dante, inoltre si sono viste sventolare anche le bandiere dell’Italia dei valori.
Il corteo da piazza Mancini ha attraversato corso Umberto I e ha raggiunto piazza del Gesù dove si sono tenuti i comizi.
Ore 9 inizia il corteo nell'area si respira l'importanza di questa manifestazione, nel megafono si urla a gran voce il perché:
• Impedire la realizzazione di un accordo separato che snatura il ruolo del CCL, produce divisione, peggiora le condizioni e i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori;
• Ottenere il blocco dei licenziamenti a difesa dell’occupazione, qualificando ed innovando il nostro sistema industriale, impedendo così che la crisi ricada solo sulla testa delle lavoratrici e dei lavoratori;
• Estendere gli ammortizzatori sociali a tutte le forme di lavoro e realizzare un piano straordinario di formazione professionale e per la sicurezza sul lavoro;
• Sospendere l’applicazione dell’accordo separato sulle regole contrattuali;
• Ottenere un adeguato incremento salariale e richiedere la detassazione degli aumenti del Ccnl; conquistare il diritto democratico per rendere validi gli accordi e le piattaforme solo se approvati tramiti il referendum approvati dalla maggioranza dei lavoratori interessati.
Queste sono le proposte che la Fiom ha fatto alla controparte di dare priorità a questi problemi, di fermare i licenziamenti e di trovare una soluzione economica per rinnovare il contratto nazionale per i prossimi 2 anni, rinviando la discussione sulle regole, dove si registrano differenti posizioni sindacali.
Una giornata dove migliaia di lavoratori hanno sancito il loro diritto ad un contratto decente e ribadito per l'ennesima volta che anche loro vogliono decidere con un referendum sul proprio futuro.
Fonte www.lavoceditutti.it
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