SOLLETICO

Cinghiali radioattivi


Cernobil, la centrale maledetta, quella dell’incidente del 1986 che ricorderanno chissà quante generazioni per aver sporcato la terra con il cesio 137, trovato in quantità massicce nelle viscere di 27 cinghiali abbattuti nell’ultima stagione di caccia, in Valsesia,  luogo insospettato per una contaminazione. Dai laboratori di profilassi piemontesi arriva questa dichiarazione: «È doveroso iniziare uno screening di tutti i cinghiali presenti nelle vallate del Nord Italia. Sarà un lavoro lungo ma necessario: non possiamo pensare che gli unici casi si siano verificati in una porzione così minuscola di territorio. Bisogna approfondire. E pensare anche ad altre specie selvatiche come i caprioli, che sono in rapida diffusione».   Intanto in Valsesia non si parla d’altro. Anche se ora è noto che gli esami di ricerca del cesio 137 tra il 2006 e il 2010 non hanno rilevato picchi preoccupanti (non più di altre regioni italiane, almeno). Nella norma, latte e formaggi. Ma qualche ristorante, per scrupolo, il cinghiale l’ha già bandito dalla tavola.