Il Messia

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 Porsi la mano alla monaca, che mi guardò con simpatia.Per il resto, la serata si svolse come le altre volte, consumando la cena, in compagnia di altri monaci e discepoli, in un’ampia mensa, con alte finestre, su cui erano dipinte, come mosaici, varie composizioni floreali.Quella sera a letto, avevo molte domande, ma fondamentalmente tutto il mio essere era preso da Sonia.Non riuscii a chiudere occhio. Vedevo di continuo i suoi occhi, il suo viso davanti a me.Il giorno dopo, ci trovammo a meditare in quattro, nel tempio.C’era Manuele e Francesca e, accanto a loro, poco dietro, io e Sonia.Terminata la meditazione, ci separammo. Sonia andò con Francesca, io con Manuele.Uscimmo nel cortile.Qui, incontrammo Francesca e Sonia e uscimmo con loro dal tempio della Vera Donna.Il tempio era circondato da alte mura, che avevano fori a forma di giglio, in vari punti, a diverse altezze.Nel cortile, tra le mura e il tempio costruito su due piani, c’erano delle panchine, delle aiuole con vari tipi di fiori e di piante e dei piccoli sentieri di ciottoli.Senza parlare, prendemmo un sentiero che ci portò a costeggiare il ruscello che, mentre lo risalivamo, assumeva forme diverse, dividendosi in altri corsi e ampliandosi.Arrivammo a un piano, dove il corso era calmo e ampio e sedemmo.Manuele disse: «Francesca ed io siamo marito e moglie. Entrambi avete fatto lo stesso corso. C’è una mente maschile e un corpo maschile, una mente femminile e un corpo femminile. Ma il cammino è uguale. Sia nell’uomo che nella donna mente e corpo devono essere uniti, dovete seguire la vostra coscienza».Fece una pausa.Disse: «Adesso il percorso si unisce».Chiese: «Voi da dove venite?»Francesca guardava davanti a sé.Manuele ripeté la domanda: «Voi da dove venite? Venite dai vostri genitori. I vostri genitori erano due, ma voi siete uno. In voi, due diventano uno. In ognuno di voi, c’è una parte maschile e una femminile.In Marco, la parte maschile è dominante e quella femminile latente. In Sonia, la parte femminile è dominante e quella maschile latente».Alzandosi e camminando, mentre noi eravamo seduti sull’erba, disse: «Voi vi domanderete da dove vengono i vostri genitori. Da altri genitori. Se risalite all’origine, ai primi genitori, saprete che vengono da Dio. Dio ha in sé elementi maschili e femminili; nell’uomo, concretizza l’aspetto maschile, nella donna, concretizza l’aspetto femminile.Perciò voi, Marco e Sonia, siete figli dell’Uno e, come tali, voi dovete diventare Uno».Ci dirigemmo al tempio.Per quel giorno non vidi più Sonia.Il giorno seguente, ci ritrovammo tutti e quattro, nella sala della Vera Donna.Prendemmo i cavalli e andammo sulle colline circostanti, da dove dominavamo con lo sguardo la valle, con i vari ruscelli e affluenti del corso d’acqua che proveniva dall’altopiano della cascata, nei pressi del tempio del Vero Uomo.Sedemmo sull’erba, mentre i cavalli pascolavano tranquilli e nobili, strappando ciuffi di erba e masticandola, e scacciando mosche e insetti con la coda.«Avrete notato» disse Manuele «che la comparsa del partner ha completamente mutato la vostra visione della vita. Adesso tutto vi appare frizzante. Non è vero?»Fece una pausa.«L’uomo esiste per la donna. La donna esiste per l’uomo. L’uno esiste per il bene dell’altro. Ognuno di voi ha capacità, qualità che l’altro non ha. Così tu, Marco, hai forza e tu, Sonia, amore. La tua forza, Marco, completerà Sonia, che con te si sentirà sicura, protetta. Tu, Sonia, hai amore, dolcezza e bellezza e con queste completerai Marco, che s’ingentilirà nei modi.Se voi siete da soli, siete vivi, ma non potete sentire l’amore.Invece, appena nel vostro orizzonte è comparso il partner, il vostro cuore è esploso come tuono e fulmine.Per sentire l’amore, avete bisogno del partner.Per questo dovete essere umili l’uno verso l’altro, per l’amore che l’altro vi fa provare».Verso l’imbrunire, rientrammo al tempio con i cavalli.Dopo un breve momento di meditazione, nella sala della Vera Donna, andammo verso le mense, che erano separate.«La relazione tra marito e moglie» disse Manuele, il mattino del giorno seguente, mentre passeggiavamo, poco lontani dal tempio della Vera Donna «è quanto di più sacro possa esserci».«Ogni cosa esiste in coppia e ogni partner è l’esatto opposto complementare dell’altro. Non c’è altro, non c’è nulla, oltre i due estremi e, nell’incontro dei due, nasce il tutto».Sedemmo sull’erba.I cavalli erano a poca distanza da noi e con naturalezza strappavano ciuffi di erba, alzavano la testa e masticavano, guardando diritti davanti a loro e mostrando, talvolta, la dentatura.«Dio ha creato tutto in coppia. In Dio, c’è perfetta armonia di positività e negatività, di mascolinità e femminilità ma, nel creare, si è divisa in due opposti, sia nel livello minerale, che in quello vegetale, animale e umano. Abbiamo la relazione positivo - negativo, nell’atomo, stame - pistillo, nella pianta, maschio - femmina, negli animali, uomo - donna, nel mondo umano».Prese la mano di Francesca. Francesca sorrise. La baciò.Disse: «La relazione tra marito e moglie è sacra, eterna, assoluta.Sacra, perché benedetta da Dio.Eterna, perché continua nel mondo spirituale.Assoluta, perché non permette l’ingresso di altri. Ci può essere un solo marito e una sola moglie».«Voi due siete stati scelti per diventare fidanzati. E poi marito e moglie».Fece una pausa, per osservare la nostra reazione.Manuele disse: «Siete stati scelti per la vostra affinità spirituale! Siete stati scelti dai vostri genitori».Sonia aveva il capo chino.Il giorno seguente, andammo al lago.Nella zona circostante i due templi, il fiume e i suoi affluenti, alimentavano le acque di un lago circondato da colline.Le acque erano limpide, dolci, pescose e attiravano varie specie di volatili.Alcuni dicevano che fosse di origine vulcanica, altri che fosse il naturale riempimento di una zona depressa, con acque provenienti da fonti sorgive, affluenti e dallo scioglimento dei ghiacciai, nell’ultimo periodo glaciale.Sulla riva, c’erano molte case di villeggiatura, ristoranti, alberghi e uno stabilimento balneare che noleggiava piccole imbarcazioni per chi desiderava navigare sulle sue acque.Così ci trovammo tutti e quattro su una barca a motore, che Manuele con destrezza mise in moto e, con noi tre seduti a poppa, prese il largo.Una volta al largo, Manuele spense il motore.Alcuni gabbiani volavano su di noi per poi posarsi sulle acque. Si udiva il leggero suono delle acque che si muovevano. Un pesce saltò fuori dall’acqua.Manuele ci passò le canne.Mettemmo le esche.Una volta preparate le lenze, le lanciammo in acqua e assicurammo le canne all’imbarcazione.Manuele guardò Francesca.Alla lenza di Manuele abboccò un pesce.La tirò su.Era un pesce di vari chili.Lo issò a bordo.Il pesce volteggiò varie volte sullo scafo, battendo con la testa, con il corpo e con la coda.Quando i suoi movimenti divennero meno convulsi, Francesca lo prese, gli tolse l’amo e lo mise nella cesta.Manuele riarmò l’amo, lo gettò in acqua e riprese: «Nella famiglia, il cuore si espande.Diventa altruista, sacrificale.L’uomo sviluppa il cuore di padre che dirige i figli e li disciplina.La donna sviluppa il cuore di madre che ama i figli incondizionatamente e li accudisce.Avere un figlio vuol dire concretizzare l’amore tra marito e moglie, che diventa visibile.I genitori sono i rappresentanti di Dio per i figli. Dio è invisibile, ma i genitori sono visibili».La lenza di Francesca cominciò a muoversi, perché un pesce aveva abboccato.Trascorremmo il pomeriggio a pescare e, al tramonto, raggiungemmo la riva, con la cesta piena, per riprendere i cavalli e tornare al tempio, dove consegnammo le ceste alle monache addette alla cucina.Quella sera, prima di congedarci, c’incontrammo nella sala della Vera Donna, dove, dopo aver effettuato delle letture, Manuele e Francesca ci diedero altri insegnamenti.Era quasi mezzanotte.«La vostra unione» disse Manuele «avverrà, dopo il vostro matrimonio. Allora potrete unirvi. Il sesso è il palazzo, l’altare dell’amore. Siate fieri della vostra sessualità».Il giorno seguente, dopo la meditazione e la colazione, ci occupammo del riordino del tempio.Ad ogni discepolo fu assegnato un compito particolare.Dopo pranzo, l’intero tempio era pulito.Andammo a passeggiare nei dintorni del tempio, ad alcune centinaia di metri.Seduti sull’erba, Manuele chiese: «Perché, l’uomo e la donna hanno i figli? Non c’è un solo tipo di amore, ma tanti. C’è l’amore filiale, l’amore fraterno, l’amore coniugale, l’amore di genitore.Per sentire l’amore filiale avete bisogno dei genitori, per sentire l’amore fraterno avete bisogno dei fratelli, per sentire l’amore coniugale avete bisogno del coniuge, per sentire l’amore di genitore avete bisogno dei figli.L’amore filiale è obbedienza, gratitudine, devozione verso i genitori.L’amore fraterno è amicizia, complicità, reciprocità.L’amore coniugale è fedeltà, responsabilità, rispetto, armonia, collaborazione, unità.L’amore di genitore è altruismo puro.La famiglia è la scuola dell’amore. È lì che impariamo ad amare i nostri genitori, i nostri nonni e, di conseguenza, gli anziani del Mondo; è lì che impariamo ad amare i nostri fratelli e, di conseguenza, l’Umanità; è lì che amiamo i nostri figli e, di conseguenza, a prenderci cura degli altri, come se fossero nostri figli. A scuola troveremo gli insegnanti, nel lavoro, i datori di lavoro, nella Nazione, i presidenti, che sono come dei genitori, così gli altri studenti, colleghi, cittadini, sono come nostri fratelli. Il Mondo è un’estensione della famiglia.».Tornando al tempio, vedemmo una mamma anatra che precedeva i suoi anatroccoli in fila indiana, dietro di lei.Mamma anatra era seria e gli anatroccoli giocosi.«L’amore» disse Manuele «è una cosa seria e profonda. Non s’impara sui libri, ma nella vita».Dopo pranzo, ci fu una rappresentazione teatrale.Durante la rappresentazione, vedemmo un nonno, una nonna, un padre, una madre, i figli, i nipoti alle prese con problemi vari, che andavano da faccende domestiche ad altre che riguardavano la Nazione, il Mondo.Non era la famiglia del presidente della Repubblica o del re, ma una famiglia comune.Ognuno svolgeva un ruolo.Il vecchio era lento nei movimenti, il padre era sicuro, il figlio era svelto anche nel parlare e nel formulare domande.Nel pomeriggio, andammo in giro per i colli a raccogliere cicoria e altre erbe selvatiche, commestibili e radici.Quando ognuna delle nostre borse fu piena, ci fermammo vicino a una rupe, da cui si scorgeva una vallata, con una fitta vegetazione e, da diverse parti di essa, rigagnoli di acqua bianca e spumeggiante che precipitavano.In questo modo, alla base si formava un piccolo deposito di acque, che poi si univano e prendevano un corso ripido, in mezzo ai sassi.Nei pressi, c’erano uccelli acquatici di varie specie.Manuele disse: «Oggi, abbiamo assistito a una rappresentazione teatrale, dove diversi attori interpretavano delle parti.Lo stesso è nella famiglia.La famiglia è bella, perché è varia, perché ci sono tanti ruoli, tante posizioni. Questo la rende ricca e creativa.