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Il Messaggero


Mannarelli, progetto per il LatinaL’indimenticato bomber: «C’è un gruppo di investitori, la città deve crederci» Per non dimenticare, ma soprattutto per riaccendere lo spirito d’appartenenza, l’identità dello sport cittadino. Gianfranco Mannarelli, che con i suoi 26 gol nella stagione 1985/86 era e rimane l’icona dell’ultimo Latina vincente sul campo, è tornato a vivere nel capoluogo dopo 10 anni trascorsi nel sud pontino. Il suo ritorno è coinciso con la sparizione del Latina Calcio, una società viva sulla carta ma morta sul piano sportivo: «E io voglio, desidero, aspiro al ritorno del Latina Calcio».Da qui una serie di iniziative per non dimenticare, per l’appunto. Un tuffo nei ricordi, passati e recenti, fatto di fotografie, articoli di giornali, video di partite che hanno fatto quel poco di storia del calcio nerazzurro, di testimonianze verbali, di cimeli. Una prima esposizione in occasione dell’ultima edizioni della “Notte bianca”, poi il supporto dato ad una analoga iniziativa della tifoseria nerazzurra.«E’ soltanto un primo passo, necessario a mantenere viva l’attenzione della città - spiega l’ex bomber del Latina - un primo fatto a cui dovranno seguirne altri, ancora più concreti, a cui sto lavorando con impegno quotidiano perché possano realizzarsi. Voglio stare lontano dalle polemiche, dalle gelosie. La mia non è una azione “contro” ma semplicemente “per”».Riportare il Latina alla categoria che merita, creando una nuova realtà oppure rifondando ciò che oggi c’è soltanto sulla carta e, lo aggiungiamo noi, guardando con una certa diffidenza al progetto Football Club Latina, oggi Viribus Cisterna Montello. «Il Latina Calcio può risorgere con il concorso non di uno ma di tanti imprenditori. Non sto lavorando sulla quantità degli investimenti ma sul numero di investitori, la base già c’è. Quanto al materiale tecnico, in città non mancano di certo le professionalità per avviare un discorso nuovo, un progetto concreto».Il calcio sì, ma non solo. Da qui il richiamo alla sensibilizzazione della città, allo spirito di appartenenza della tifoseria: «Latina non ha una identità sportiva, ci sono gli spettatori, mancano gli appassionati. E’ tutto il movimento in città che va rivitalizzato. Penso ad esempio alle difficoltà della pallanuoto che nonostante militi in A2 non ha una propria piscina, penso al pugilato come all’hockey costretto a giocare Roma. Il mio è un impegno perchè la città torni a riconoscersi nello sport».