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Via libera al pianoBlanc


Per essere subito da corsa nell’inseguimento a un posto in Champions League appena rimessi i piedi in serie A, la Juve è pronta a investire fra i venti e i quaranta milioni di euro: tanto costa il rilancio ai massimi livelli nel piano industriale bianconero che, fra gennaio e febbraio, verrà sottoposto al consiglio di amministrazione. Questa è la rotta, destinata a diventare definitiva dopo il timbro dell’Ifil, la società di investimenti del Gruppo Agnelli, maggior azionista del club.La volontà, comunque, è quella di sostenere il piano di rilancio delineato dall’ad bianconero Jean Claude Blanc, mettendo a disposizione quelle risorse indispensabili per issare nuovamente il club ai vertici del calcio italiano ed europeo. Del piano industriale, che traccerà il cammino dei prossimi cinque anni, si stanno ormai limando i dettagli, anche se poi l’entità dell’investimento dipenderà da variabili decisive: prima fra tutte la permanenza, o meno, di Gigi Buffon e, va da sè, pure quella di Trezeguet e Camoranesi. Nell’uno o nell’altro caso, cambierà molto più di un particolare: l’addio del portiere della nazionale, per esempio, porterebbe nelle casse diversi milioni di euro, dai trenta in su, cui potrebbero essere aggiunti ulteriori incassi dalla cessione dell’attaccante francese e dell’italo-argentino. Poi, ovviamente, bisognerebbe pure andare a caccia dei sostituti nemmeno facili da rintracciare, visto il valore degli eventuali partenti. Strategie, allora, che saranno calibrate dopo la decisione dei big, a primavera. Per adesso, però, gli interessati staranno zitti: «So come vanno le cose - ha detto ieri Buffon - sono certo che in questo momento qualsiasi mia parola sarebbe di disturbo. Perciò me ne sto zitto». Blanc e il presidente Giovanni Cobolli Gigli, comunque, si faranno avanti con i giocatori, che vogliono trattenere: «Mi fa piacere, anche perché non ci sono solo io. Quanto al mio futuro, non credo di poter decidere solo io, non sono così importante». Anche Didier Deschamps gradirebbe un po’ di silenzio e ieri, appena finito l’allenamento, l’ha detto ai microfoni di Juve Channel: «Si parla troppo e, soprattutto, non si parla della nostra realtà, che è la serie B. Tutti parlano del prossimo anno, ma prima, in serie A, dobbiamo andarci. E per questo dobbiamo lavorare tutti assieme».Il futuro della Juve passerà pure dalla ristrutturazione del «Delle Alpi», alla quale si potrà lavorare con credito agevolato e l’auspicio di finanziamenti in vista degli Europei del 2012. L’idea, su modello dei maggiori club europei, è poi quella di abbinare all’impianto il nome di un grand sponsor. Fra i tanti problemi da affrontare, la società di corso Galileo Ferraris si può però consolare con un dato non proprio secondario, soprattutto dal punto di vista commerciale: la consapevolezza, confermata anche in questi mesi di serie B, che il marchio Juve sia ancora molto amato da sponsor e tifosi, nonostante la tempesta che ha squassato le gerarchie del pallone.