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Il tecnico mette le mani avanti e replica a chi pretende una squadra subito competitiva in A: "Pochi due mesi per ricostruire".Se Buffon vuole giocare in una Juventus che al ritorno in A (scontato visto il campionato di B della Signora) possa subito competere per lo scudetto, cominci con il risparmiarsi aut-aut alla società e a garantire la sua permanenza. E' questo il pensiero di Deschamps che, secondo una logica elementare, crede che la rifondazione juventina del prossimo anno passi proprio per la conferma dei suoi campioni, tra i quali spicca il nome del portiere campione del Mondo: "Sul piano economico due mesi sono pochi per ricostruire lo squadrone dell'anno scorso - taglia corto Deschamps ai microfoni di Mediaset -. Per tornare a essere competitivi bisogna innanzitutto tenere i giocatori chiave. Ad ogni modo speriamo di sfruttare bene il mercato di gennaio che comunque è un'anticipazione di quello dell'estate prossima".

A proposito di gennaio: due pedine su cui si è puntato molto l'estate scorsa, Bojinov e Marchionni, potrebbero ora partire dopo un inizio di stagione in cui non hanno avuto molto spazio nell'undici titolare. "Non ho ancora parlato con Bojinov - racconta il tecnico francese -, che è ancora giovane e deve crescere senza avere fretta. Se è qui, vuol dire che lo reputo un giocatore da Juve. Marchionni può andare via a gennaio? Non dico nè sì nè no, finora ha avuto poche possibilità di mettere in mostra le sue qualità anche per via dell'infortunio. Io comunque non boccio nessuno, cerco solo di fare le scelte giuste per il bene della squadra, poi è normale che qualche volta possa anche sbagliare".

Il numero uno bianconero sincero riguardo al suo futuro: "Per una stagione le ambizioni si possono accantonare, ma poi...".Gigi Buffon apre il 2007 con irruenza. Quasi un'uscita di pugno. A spazzare l'area dai dubbi, a fare chiarezza. Riguardo il suo futuro, il portierone bianconero non ha ancora preso delle decisioni, ma sa soprattutto quello che non vuole. E non lo manda certo a dire: "Passare alla storia come pilastro di una Juve che chiude a metà classifica non è gratificante per un portiere che alcuni definiscono fra i migliori al mondo. Per un anno è possibile mettere da parte la voglia di competere ad altissimi livelli, ma poi l'ambizione torna a farsi sentire e diventa dura".

Un messaggio in piena regola, da recapitare a Cobolli Gigli e al suo staff: "Dalla società in questi mesi ho avuto grandi attestati di stima, che mi hanno inorgoglito. Ma a un certo punto uno si deve fermare e vedere se certe esigenze collimano".