I miei Pensieri

Anniversario


Salve a tutti,3 anni fa, proprio in questo periodo, ho vissuto il periodo più bello della mia vita, quando sono stato con la mia prima ragazza Luisa. Se non sbaglio oggi era già una settimana che stavamo insieme. Non dimenticherò mai quei tre giorni, quella domenica, quel lunedì e quel martedì.Non so se l'ho già raccontata questa storia, cmq la racconto.Una Domenica sera andammo a mangiare una pizza per festeggiare la riunita della classe. Vennero anche un paio di ragazzi che facevano la prima, tutti parenti di qualche mio amico, e fra questi c'era anche Luisa, sorella di un mio caro amico. L'avevo già notata a scuola ma a vederla da vicino era ancora più bella. Ci sedemmo tutti in un tavolo lunghissimo e lei era di fronte a me. Fra una battuta e una feta di pizza cominciammo a parlare e ci divertimmo molto. Le pagai la pizza, avrei voluto parlare ancora con lei, ma purtroppo venne la madre a prenderla. Con lei se ne andavano la maggior parte delle ragazze, tra cui la mia, al tempo, più grande amica, Vale. La presi in disparte un attimo e le dissi, visto che era troppo tardi, di chiedere a Luisa se per caso volesse mettersi con me. Lei disse che lo avrebbe fatto e che probabilmente avrebbe detto di si perché a tavola mi faceva gli occhi dolci. E se ne andarono via e dopo un pò anche noi ci avviammo verso la piazza. Mentre camminavamo presi il mio migliore amico da parte e gli dissi: "Sai, forse piove stasera." Lui mi chiese "Perché?" e io risposi "Perché forse piaccio ad una ragazza". Il lunedì successivo nn andai a scuola e rimasi a casa, speranzioso di quel "SI". Martedì quando andai a scuola la mia amica Vale mi corse incontro e mi disse "Luisa ha detto di SI! Ieri quando glielo dissi rispose subito di SI! Mi ha fatto già una testa così ieri a furia di dirmi <<Voglio Umberto>>". Io non riuscivo a credere alle mie orecchie. Sul mio volto si leggeva la felicità ad un chilometro di distanza! Tutto intorno a me andava bene, tutti i miei problemi erano svaniti. Nella mia testa vagava una sola parola: "LUISA".Però non andava proprio tutto liscio. In classe con me c'era anche il fratello, che non doveva sapere nulla di noi, altrimenti la madre l'avrebbe punita. Eravamo in pochi a saperlo ma dopo un mesetto divenne un fatto pubblico. Tutti sapevano di noi tranne il fratello. Il nostro rapporto restava vivo tramite lettere e messaggini vari che la mia amica Vale smistava e qualche regalino che le facevo ogni tanto. E pensare che solo due mura ci dividevano: uno era quello fatto di mattoni, l'altro era quello rappresentato dalla madre. Dopo un pò scesi a compromessi col fratello, una cosa tipo tu non dici nulla a tua madre e io non dico alla prof che ti copi tutti i giorni i compiti (può sembrare sleale ma bisogna rispondere al fuoco col fuoco). La cosa durava già da 4 mesi circa quando cominciò ad avvicinarsi Natale. Volevo decidere che regalo poterle fare e le chiesi qualche dettaglio più approfondito riguardo i suoi gusti. Ora viene il brutto. Era un Sabato. A scuola facevamo 5 ore. 4 di sostituzione e una di educazione fisica. Portammo un sacco di roba da bere e mangiare. mangiammo per 3 ore, fra musica, risate e coca-cole che esplodevano, e una giocammo a carte col professore. venne la professoressa di educazione fisica e ci fece una specie di discorsetto sui fuochi d'artificio pericolosi. Io, normalmente, pensavo a Luisa e decisi di scriverle una lettera con i miei auguri di Natale e le solite frasi che ci scrivevamo sempre, come "Ti amo da morire" o "Non ti abbandonerò mai". Uscii prima di lei. La aspettai dietro la folla e appena la vidi alzai la mano, facendole scorgere il biglietto. Lei capì al volo, vide se il padre la stava guardando e con un abile gesto le passai il biglietto. Lei nella fretta lo mise nella manica della camicia e la legenda vuole che quel foglio sia stato trovato dalla madre. La domenica successiva venne da me e mi disse che la nostra storia doveva finire perché la madre aveva scoperto tutto. Nn me lo disse direttamente, mi dosse una cosa tipo "Mia mamma non vuole che stiamo insieme, quindi non mandarmi più biglietti, messaggi". A pensarci bene nella risposta fui un pò freddo, perché le dissi "Vabbé ciao" voltandole la faccia. Non so perché lo feci. Forse per non fare brutta figura davanti a tutti i miei amici, non so. Cmq dopo aver fatto tre passi mi accorsi che già mi mancava. Il pensiero che non avrei letto più le sue frasi dolci mi tormentava e facevo abuso della canzone degli 883 "Nessun Rimpianto", che è la traduzione musicale della mia storia. Però dentro di me c'era ancora uno spiraglio di speranza, magari facendo passare un pò di tempo. Ma questo spiraglio crollò bruscamente quando un mio amico di classe, nonostante fosse al corrente di ciò che provavo ancora per lei, si mise con Luisa. Allora capii che non sarebbe mai più stata "Luisella mia".Vabbé ora devo studiare. Ci risentiremo.Ciao, Umberto