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princìpi e morale

Post n°7 pubblicato il 23 Marzo 2008 da umindaparer

 

 

 

 

La prima volta che ho sentito parlare delle 3P  fu oltre trent’anni fa; fu uno psichiatra di estrazione comunista che parlando mi disse che un ottimo modo di avere dei punti di riferimento era di prendere in considerazione le 3 P: Patria, Padre, Papa. Successivamente le 3 P le ho viste stampate sulle maglie di giovani di estrema destra e poi su striscioni di manifestazioni cattoliche.

Le tre P sono semplicemente i vecchi princìpi che una volta mio padre mi insegnava; allora per un adolescente la parola princìpi non aveva un significato importante ed il semplice fatto che tali dettami venissero da tuo padre era un motivo già sufficiente per rifiutarli a priori, successivamente la vita ti porta a considerare i valori effettivi in cui credere. La televisione, i giornali, la musica ecc forniscono una quantità incredibile di informazioni ed opinioni ad ogni ora del giorno; pensiamo ai bambini che ogni giorno ascoltano una verità e subito dopo un’altra, magari contraria, senza possibilità di colloquio ( sono costretti a decidere quale verità fin da piccoli con il rischio di perdere la capacità di giudizio).

Le informazioni sono troppe ed il tempo è poco per poter selezionare quali contenuti vanno trattenuti e quali scartati a priori. Per questo motivo è necessario costruire un filtro che sia costituito da princìpi dai quali scostarsi il meno possibile; la Chiesa ha perso tale funzione negli ultimi decenni e le secolarizzazione ha permesso a tutto ed al contrario di tutto di esistere, di esprimersi, di affermare il proprio valore. In un film di qualche anno fa “ L’uomo della pioggia” nella scena finale il protagonista dà una definizione di morale che ho fatto mia: la morale è come una riga nella sabbia che all’inizio è nitida e permette di distinguere facilmente il bene dal male, può capitare di oltrepassare la linea ma se all’inizio è chiaro il confine col tempo se si passa frequentemente da una parte all’altra ad un certo punto la riga diventa irriconoscibile ed uno non sa più da che parte si trova. Occorre quindi mettere dei paletti od una riga e ricordarsi di ritracciare spesso la riga per non trovarsi persi. In questa società sono necessari paletti e righe in continuazione per noi, per i nostri figli, per tutti; ma mettere dei paletti in particolare agli altri è rischioso (potresti essere considerato un freno alle libertà altrui) per cui si preferisce astenersi a qualsiasi forma di limite con il risultato di una classe politica, una società, una cultura molle, corrotta, non credibile.

 

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