ti presento un Amico

le vite dei santi illuminano le nostre coscienze


Il gesuita padre Felice Cappello era 'tutto preghiera'- Questa era divenuta l'aria che respirava. Le ultime parole rivolte ad un confratello, che fece capolino nella cameretta dell'infermeria per un estremo saluto, furono: "Preghiamo, caro padre. preghiamo sempre. La preghiera piace tanto al Signore".Ogni mattina, alle cinque era in cappella sempre al solito posto in un angolo appartato per la sua meditazione e la sua preparazione ala Santa Messa.Celebrata questa con profondo raccolgimento, s'immergeva nel ringraziamento che concludeva con la recita di qualche breviario. Cominciava e chiudeva la sua giornata davanti al tabernacolo.In cappella, il buon padre non fu mai visto seduto ma sempre insatncabilmente inginocchiato."Vedesse che calli ha quel padre alle ginocchia!", riferiva il fratello infermieire ai confratelli.Non si dispensava da quella posizione nè per l'età nè per la stanchezza nè per gli acciacchi che sapeva nascondere con disinvoltura. La prima volta che lo videro seduto i confratelli dissero subito: "Brutto segno..."Era la vigilia della morte.