Sabato sera siamo usciti insieme dalle 19 alle 21, poi lui aveva un compleanno e io mi sono unita al resto del gruppo. Abbiamo parlato e girato molto come al solito. Domenica pomeriggio è venuto a prendermi verso le cinque. Siamo andati a casa sua (libera) a vedere Twilight (per me era la sesta volta, per lui la prima). Arrivati, mi fa fare il giro della casa e mi presenta Lenny, il suo gatto (che presto farà conoscenza con la mia Buddy). Andiamo in camera sua. Si siede sulla sedia di fronte allo schermo e ne prende un'altra per me. Parte il film. Io abbastanza lontana e lui che continuava a ripetermi di avvicinarmi. Pochi secondi dopo eravamo il più vicino possibile con le mani intrecciate e le sue dita che coccolavano le mie. Poi ho combinato un casino al pc (non posso mai farne a meno), chiudendo tutte le finestre che non pensavo si chiudessero tutte insieme. Quindi rimette il film a caricare e intanto mi fa vedere un gioco di vampiri (troppo figo). Rimette il film. Arrivati a 50 minuti circa, gli arriva un mess dalla sorella (che ha la mia età) che lo avvisa che lei e i genitori stanno tornando. Chidiamo tutto. Prendiamo i giubbotti e scendiamo giù. Mi prende la mano. Camminiamo, camminiamo, parliamo, parliamo. Arriviamo nei pressi di alcune panchine e decidiamo di sederci. Nuovamente avvinghiati. Ancora a parlare poi mi stampa un bacio sulla guancia. E' fatta. Ci siamo. "Wale come stai? Wale questo pome cosa fai?" (la mia suoneria). Mamma. Mamma che sa che sono da Giusy a fare disegno, mamma che ultimamente è cambiata nei miei confronti, mamma che mi controlla, mamma che sembra sperare nella mia disfatta, mamma che avevo sempre pensato mi avrebbe sostenuta, mamma che avevo sempre pensato mi avrebbe capita e appoggiata, mamma che ero sicura sarebbe stata felice per me. "Pronto?". "Dove sei?". Panico. "Da Giusy". "Ah, quando esci, non è ce mi compri quella rivista...". Scampata. Voleva solo chiedermi un favore. Se potessi farlo io le chiederei di fidarsi di me. Finalmente lui si era deciso ed era stato interrotto. Ma riprendiamo da dove eravamo rimasti. Mi riempie di bacini e poi il bacio vero e proprio. Dopo decidiamo di andare in pizzeria. Finito, torniamo su quella panchina e di nuovo tutto come prima. Forse ancora più bello. Chiamo mamma (che per la pazzia era arrivata a dirmi che dovevo ritirarmi alle dieci!!) e le dico di venirmi a prendere. Lui mi accompagna. E mi lascia prima che mamma potesse vederci. Mi bacia e mi augura la buonanotte. Oggi ha fatto una gaffes (nè, Giù?) e praticamente stiamo insieme da ieri (stabilito...ihihi). 18 gennaio 2009. L'inizio di una nuova vita. La felicità esiste.
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