Ma l'amore cos'è?

cosa fare?

Quel sogno. Quel sogno. Io in gita che devo comprare un regalo. Io che mi siedo su una panchina con un ragazzo biondo bellissimo. Io che gli chiedo: "E tu sei in vendita?" e lui che inizia a ridere e mi abbraccia. Questo sogno che mi accompagna dal risveglio. Un abbraccio. Forse è tutto qui che sta il segreto. Una risata. Un esserci sempre e comunque. Un sapere che le cose non cambieranno. Un ritornarsi a saziarsi delle piccole cose. Un tornare a calcolare atteggiamenti inutili, che non significano nulla. Un dare importanza a ciò che non esiste. Vivere come se nulla fosse accaduto, come se tutto sarebbe restato lì ad aspettarmi. Cavolo, non puoi dimenticartene così. Non puoi voler tutto come prima, se l'unca a combianare tutto sono stata proprio io. Il problema è che una piccola parte di me ha sempre sperato che tornasse sui suoi passi, che capisse. Ma non ha capito. Non era come pensavo. Perchè non riesco a capacitarmene? Perchè continuo ad intestardirmi? Sorridere delle piccolezze e poi voler affogare il tutto nel rumore. Nessuna canzone. Nessuna musica. Rumore vero e proprio. Disegnare una faccina sorridente sulle piastrelle della doccia e vedere che dagli occhi scendono goccie. Improvvisamente sono triste anche io. Come stai? Bene. Descrivere la realtà sarebbe impossibile. Le lacrime si fanno spazio, riempiono gli occhi. Non devono scendere. Non devo dare spettacolo. Ciò che provo deve restare per me. Non voglio chiedere aiuto. Non voglio ammettere di essere stupida. Non voglio ammettere di non saper controllare i miei pensieri. Non voglio ammettere che per l'ennesima volta sto andando a sbattere sempre contro lo stesso muro. Non voglio ammettere di non sapere cosa fare. La vita va avanti lo stesso. Forse ci vorrebbero esperienze nuove. Forse no. La paura che solo quell'idea possa riuscire a farmi stare bene. Voglia di gridare, di correre fino a stare male. E' tutto così lontano, eppure così vicino.