attimi fuggenti

21 ottobre 2008: ho detto no


non si può certo dire che parli. tra un po' compirai 18 mesi (unannoemezzo!!
 di già??) e le parole che pronunci correttamente sono proprio pochine. adesso hai cominciato a dire la prima sillaba di alcune parole:ca è canepa è pallamo è monello e via così.d'altra parte, sorprendentemente, la realtà è che parli tantissimo, non stai zitto un attimo, fai veri articolati discorsi in aramaico (credo). quando ti parlo un po' più a lungo e le frasi si fanno, apparentemente, complesse, tu mi ascolti, zitto, senza fiatare, con gli occhi puntati dritti nei miei. ascolti, e poi rispondi. mi piazzi lì una sola parola, aramaica pure quella, ma che io sento inerente al discorso e capisco che hai capito.non c'è una versione razionale per spiegare questo mistero che ci lega. mamma sa. mamma capisce. cuore di mamma ascolta tutto. quelle cose lì, insomma, un po' melense se vogliamo, ma, per la miseria, giuro, davvero giuro, con il loro bel fondale (raschiato) di verità. comunque, aldilà del nostro modo viscerale di capirci, da qualche giorno hai sicuramente compiuto una tappa importante: dici di no.no no no no tre, quattro volte di fila è la tua versione preferita. scuotendo la testa in accompagnamento alla tua negazione, ancora meglio.ad ogni richiesta, ad ogni cambio di (tuo) programma, ad ogni cosa che non ti piace.no no no no con la o molto chiusa e le labbra strette.ti fai sentire, dici la tua, ti opponi con la parolina magica che sapevamo sarebbe arrivata prima o poi a renderci un po' più difficile il cammino (e un po' più forte la pazienza).grazie al cielo e all'età, ti si condisce via ancora in qualche facile modo. e quando il gioco sarà duro, giocheremo.per ora, fai morire dal ridere, signorino-no.mamma