attimi fuggenti

27 novembre 2008: san tommaso alla finestra


in queste ultime settimane capita spesso che ti svegli insieme a me. per meglio dire, sei tu che mi tiri giù dal letto. sei la mia sveglia. alle 7.15, puntuale come uno svizzero, inizi a chiamare mamma. e mamma, prima si rotola nel letto, poi guarda l'ora, ma sa che potrebbe anche farne a meno (7.15, inesorabilmente), poi si tira su dal letto sorridendo. la scena, all'interno della tua cameretta semibuia, è sempre sempre sempre la stessa: tu sei in piedi nel lettino che guardi verso la porta in attesa di vedermi entrare. arruffato e bellissimo. appena mi avvicino, ti coccoli addosso a me, strusciando sul pigiama, proprio come un cucciolo in cerca di un odore e di calore. come al solito in questa stagione, hai le mani e i piedi ghiacciati, perchè se anche io passassi la notte a coprirti, tu la passeresti a scoprirti di nuovo. dopo il primo rito della tenerezza, ti tuffi nel lettino a recuperare raffa la giraffa e ti posizioni in fondo al lettino, con il nasino all'insù già rivolto verso la finestra. sollevo una porzione di tapparella e tu cominci a perlustrare il mondo che si sveglia, si incammina, si alza, si muove, porta il cane a pisciare, il figlio a scuola, la moglie al lavoro. tutto e tutti, dai piccioni che sorvolano i tetti al portinaio che divide il pattume, diventa affar tuo. indichi ogni cosa e cominci i tuoi indecifrabili comizi verso il pubblico ammirato (io) e assonnato (sempre io). appiccichi il naso curiosetto contro il vetro e mostri le dita ... no, la manina ... no, forse vuoi farmi vedere che ti sono cresciute le unghie e che stasera le dobbiamo tagliare ... no, allora è il vetro della finestra un po' sporco, che lo dobbiamo lavare come si deve ... no?no.tu stai guardando il giardino sottostante, gli alberi, la stradina, i tetti delle case. imbiancati dalla neve della notte precedente. essì, perchè è arrivato il freddo e qui ha nevicato.ah. gasp. san tommaso il curiosone vede tutto, al contrario di sua madre."quando il saggio indica la luna, lo stolto guarderà il dito".
 mamma