Un po' più avanti

La verità sta nel mezzo


Non credo alla convinzione di chi professa che l'uomo ha dentro di sè tutto ciò che gli occorre per essere felice. Altrimenti vivremmo isolati, senza interagire con gli altri esseri, conclusi e perfetti nella nostra autosufficienza, senza aspirare ad alcunchè, senza desideri; che l'uomo sia prima di tutto, prima ancora che essere razionale, relazione con l'altro, bisogno di socialità e di confronto è evidente.Sono ancora convinta che la massima felicità, più o meno per tutti, consista nel trovare l'altra metà della mela, la parte che ci completi, dandoci un senso di appartenenza profonda al mondo.Ciò detto, credo anche però che ogni persona abbia dentro di sè, se non tutto ciò che le occorre per essere pienamente felice, almeno le risorse, la forza interiore, per resistere ai violenti urti della vita, ai colpi pesanti spesso crudeli che l'esistenza ci procura: quella forza non può impedire nè il dolore nè i colpi stessi, ma riesce a tenerci in piedi, anche se magari un po' malfermi i primi istanti, dopo un evento traumatico; è la forza che ci impedisce di crollare rovinosamente a terra, esangui e vinti, e che di contro ci fa affrontare anche ciò che è spiacevole (spesso molto più che spiacevole...), consentendoci di andare avanti.Ecco, è questa forza nascosta che vorrei tirare fuori, portare allo scoperto dall'antro buio in cui è nascosta, sepolta da tonnellate di materiale, fino alla luce, armandomi della pazienza e la perseveranza dell'archeologo...