Un po' più avanti

Post N° 44


Oggi dovrò svegliarmi dal mio torpore inerte per un aperitivo di saluto al collega Biagio che ha trovato lavoro nella sua città.E sì, uscire mi fa bene, la gente, il caos metropolitano, i locali, i ragazzi, le chiacchiere disimpegnate. Sì, sì.Poi penso a che cosa mi piacerebbe davvero fare: andare al mare, quando il cielo è solcato di nuvole di ogni forma e tonalità, quando in spiaggia non c'è nessuno, se non qualche passante solitario o qualcuno che porta il suo cane a giocare, sedermi vestita sulla sabbia fredda, ma a piedi scalzi. E stare un po' lì, così...Magari con un'amica che si mette silenziosa vicino a me.O anche sola. E poi passeggiare tranquilla, guardando il mondo che vive, la gente per strada che ride e si insulta, si bacia e litiga, cammina sovrappensiero, fa la spesa, qualunque cosa...E poi respirare a fondo l'odore del mare per avere la sensazione di sentire ancora qualcosa di bello, e di poterlo avere qualcosa di bello...E ripensare alla canzone di ieri, che soltanto io so che cosa rappresenta per me, e ,  dando un ultimo sguardo alle onde, caricarne una di tutti questi pensieri e queste emozioni collegate tra loro e poi lasciarli andare con lei, dove vuole, con fiducia nell'affirdarglieli perchè facciano il loro viaggio fuori da me, ma senza mai perdermi, come fossero la mia barca che consegno al mare, che sa che è mia e me la tratterà bene, facendole attraversare gli oceani con la mia essenza dentro. E ovunque andrà, tutti sapranno che è la mia barca, senza nessuno a bordo, ma con il mio spirito dentro.