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Messaggi del 25/12/2016

6 consigli per essere forte e non tornare con l'ex

Post n°1205 pubblicato il 25 Dicembre 2016 da patty1_mah

C’è un momento in cui ti senti forte, stai bene senza il tuo ex. Più che bene, ti guardi indietro e ti godi la tua libertà e il nuovo cammino che intraprenderai.

 

Ma dopo, ore, giorni o settimane dopo, ne senti la mancanza, ne senti il bisogno, immagini di tornare tra le sue braccia.

 

Prima metterai la parola fine prima starai meglio.

 

Vediamo quali sono i 6 consigli di Tina Gilbertson, autrice del libro “Constructive Wallowing: How to Beat Bad Feelings By Letting Yourself Have Them“, per restare forti e risoluti verso la decisione di concludere una relazione.

 

ex

1. Riconosci la perdita.

Se siete stati insieme una ragione c’era: un legame speciale, una passione condivisa, il suo senso dell’umorismo, gli amici, i ricordi e mille altre cose. Si perde sempre qualcosa quando termina una relazione. Poco valgono le parole di amici o parenti che insistono nel dirti che non hai perso nulla, che lui non era l’uomo giusto, che eravate troppo diversi. Cercano di consolarti, di farti vedere la rottura da una prospettiva diversa. Solo tu però sai quello che realmente hai perso e non avrai più. Rifletti su ciò che hai perso di concreto e dai al tuo dolore tutto il tempo che gli serve.

2. Accetta il tuo dolore.

La fine di una relazione può essere più dolorosa di un lutto, perché lui c’è ancora ma non puoi più vederlo. Quello che hai perso è il legame che condividevi, l’impegno reciproco, la complicità. Il dolore di questa perdita è perfettamente naturale. Accettalo senza colpevolizzarti e senza auto critica, non è vero che non dovresti stare male. Siete stati insieme solo un mese? Non importa, non esistono degli standard da rispettare prima di potersi sentire affranti. Solo tu puoi sapere come ti senti.

3. Desideralo.

Spesso il desiderio di rivivere i bei momenti di quello che è stato spinge le persone a tornare con il loro ex. Quasi sicuramente proverai il desiderio potente di tornare con lui. E quando questo desiderio fa leva sui tuoi sentimenti e prova a convincerti a scrivergli un messaggio, ad andarlo a trovare, a vederlo, tu accoglilo per quello che è: desiderio di rassicurazione. È normale averne bisogno. Basta riconoscerlo, provarlo con il corpo e con la mente ma non fare nulla, non agire. Il bisogno di essere rassicurata è normale quando il cuore è ferito. Devi impegnarti a tollerare questo sentimento e non agire per eliminarlo.

4. Adesso sei qui.

Focalizzati sul qui ed ora. Adesso come vanno le cose? La stanza è abbastanza calda? Hai mangiato? Sei seduta o distesa sul letto? Lascia che il tuo corpo si rilassi e respira profondamente. Concentrati sul momento che stai vivendo, l’unica cosa che devi fare è controllare il respiro e lasciare che se le tue emozioni decidono di ledere la tua calma lo facciano. Assaporale ma continua a restare concentrata sul respiro, passeranno in pochi minuti.

5. Evita l’alcol e le droghe.

Le sostanze psicotrope minano la tua capacità di giudizio. Qualsiasi decisione presa o azione fatta sotto l’influsso di queste sostanze ti riporterà di sei passi indietro.

6. Perdonati.

Qualcuno può pensare che non sia giusto abbandonare il tuo ex e andartene, senza concedere spiegazioni o una seconda possibilità. Ma nessuno sta vivendo quello che vivi tu. Nessuno ha dovuto abbandonare i sogni che riponevi in quella relazione o l’emozione di vuoto che ha preso il posto del calore della complicità. Terminare un rapporto non è facile, e se non riesci a farcela in una volta sola significa solo che sei umana. Sii tollerante con te stessa e se torni indietro, riprovaci quando ti sentirai più pronta. Quando chiuderai per sempre quella relazione e ti volterai indietro, lo farai senza sforzo né dolore. Sarai in pace con il tuo passato.

   
 
 
 
 

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Post n°1204 pubblicato il 25 Dicembre 2016 da patty1_mah

E ho capito che, Caro Babbo Natale, io non ho niente di più da chiederti…”

Negli ultimi giorni sta circolando su Facebook un post molto bello e toccante che racconta di un incontro casuale su un autobus. L’autrice, come in molti ci avete segnalato, è Celestina Pistillo, che ringraziamo per aver condiviso questa storia (e con cui ci scusiamo per non averle attribuito da subito i crediti dovuti). Adesso preparate i fazzoletti: Buona lettura (e buon Natale).

“Vuole sedersi?”
“No tesoro, grazie. Devo scenne tra 4 fermate m’hanno detto, ma non so’sicura. Non lo prendo mai st’autobus”.

Pochi denti, i capelli bianchi e il viso di chi ne ha passate talmente tante che non c’ha da incazzarsi per lo sciopero, il traffico, le manifestazioni e conserva in un’ espressione serena ma non rassegnata le ultime energie per una giornata cominciata troppo presto e che, sa già, finirà molto tardi.

“Dove deve andare esattamente? Magari le so dare un’indicazione più precisa"

“Al Policlinico tesoro, non per me eh. Lo vedi sto borsone? Dentro ce stanno due pigiami profumati e la cena per mio figlio. So’ tanto gentili la’, ma non sanno cucina’!”.

 

Non ce l’ho fatta a trattermi.

 

“E perché sta in ospedale suo figlio?”.
“Eh tesoro, perché la vita ha deciso che era giusto così. C’ha la sclerosi. Ha subito un intervento d’urgenza per una complicazione… E mo’ se deve riprende, perché c’ha due figli che hanno chiesto a Babbo Natale che rivogliono come regalo il papà a casa! Il più grande ha 12 anni. Oggi m’ha detto: -Nonna io sono forte, se hai bisogno appoggiati a me che noi ci siamo appoggiati troppo a te. Eh niente tesoro mio, capisci? Una trova la forza pure de sposta’ le montagne.
Mo’ sto ad anna’la’, lo sistemo bene bene, je metto il pigiama pulito, je faccio mangia’ le cose buone e je faccio un discorsetto. Quello se vole lascia anda’, ma non sa che se perde se chiude quell’occhi. Se perde quelle due creature che se meritano il mondo, ma no il mondo che vedemo noi, quello bello che vedono loro”.

Sono scesa alla fermata con lei.

 

“Ah guardi scendo pure io qua, ce facciamo un pezzo de strada insieme, me dia il borsone così faccio palestra!”

 

Eh no.
Io non dovevo scendere lì.
Ma penso che non ci fosse fermata più giusta di quella.
L’ho lasciata all’ingresso, l’ho salutata con un abbraccio come fosse la mia di nonna.
Non so come si chiama.
Ma se Babbo Natale esiste, signori miei, io l’ho incontrato stasera.
Aveva un borsone con due pigiami puliti e la cena per il figlio. Due occhi pieni di spudorata dolcezza, tante rughe e pochi denti e mi ha detto: “Buon Natale tesoro, grazie eh, non prende freddo!”.

 

E ho capito che, Caro Babbo Natale, io non ho niente di più da chiederti, se non una supplica: non togliermi quello che già ho inclusi i venerdì di merda, i casini, gli scioperi, il freddo, le attese alla fermata, i “visualizzato non risposto”, i “ti richiamo” mai arrivati, gli amici pazienti, i messaggi del cazzo.

La mia vita, così com’è, è il più grande lusso al quale potessi aspirare.
Lasciamela così: spettinata come me, con qualche piccolo sogno realizzato qua e là da condividere con chi amo.

Grazie.

 
 
 

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Post n°1203 pubblicato il 25 Dicembre 2016 da patty1_mah

Vi auguro sogni a non finire
La voglia furiosa di realizzarne qualcuno
Vi auguro di amare ciò che si deve amare
E di dimenticare ciò che si deve dimenticare
Vi auguro passioni

Vi auguro silenzi
Vi auguro il canto degli uccelli al risveglio
E risate di bambini
Vi auguro di resistere all'affondamento, all'indifferenza,
alle virtù negative della nostra epoca.
Vi auguro soprattutto di essere voi stessi.
~ Jacques Brel

 
 
 

un sogno per pochi.... questo è amore

Post n°1202 pubblicato il 25 Dicembre 2016 da patty1_mah

Dopo 64 anni di matrimonio, Dolores e Trent muoiono lo stesso giorno mano nella mano
La coppia è morta il 9 dicembre in una stanza del Nashville's Saint Thomas West Hospital, in due letti l'uno a fianco all'altro, dopo sessantaquattro anni di vita insieme. Quando Dolores è andata via alle 09.10 del 9 dicembre, Trent le ha inviato l'ultimo bacio; poi, poche ore dopo, è morto.

Fino all'ultimo giorno si sono amati come avevano fatto per tutto il resto della loro vita insieme, tenendosi per mano. Così, quando il cuore di Dolores si è fermato, poche ore dopo ha ceduto anche quello di Trent. La coppia è morta il 9 dicembre in una stanza del Nashville's Saint Thomas West Hospital, in due letti l'uno a fianco all'altro, dopo sessantaquattro anni di vita insieme.

Trent Winstead, 88 anni, e Dolores, 83, si erano incontrati nel 1950 a Dickson County, nel Tennessee. Due caratteri opposti: tranquilla lei, lui sempre con voglia di uscire e trascorrere le giornate fuori. Quando Trent partì come militare per la guerra in Corea si scrissero ogni giorno, e, al suo ritorno, lui le chiese di sposarlo mentre lei si stava lavando i denti. Così il 17 gennaio 1953 si sono sposati e mai più separati. Hanno avuto due figli, tre nipoti e otto pronipoti.

Dai primi di dicembre sono iniziati i primi seri problemi di salute: il cuore di Trent, ricoverato per gravi problemi renali, era molto debole a causa della dialisi. Le sue condizioni peggioravano, e Dolores era al suo capezzale insieme ai figli. All'improvviso anche lei si è sentita male: la notte del 7 dicembre si è lamentata per dei forti dolori alla testa e ha cominciato a vomitare. Era stata colpita da un grave aneurisma cerebrale. Ricoverata, è stata messa nella stessa stanza del marito: viste le condizioni di entrambi era probabile che quelli fossero i loro ultimi istanti insieme. E così sono morti insieme. Quando Dolores è andata via

alle 09.10 del 9 dicembre, Trent le ha inviato l'ultimo bacio; poi, poche ore dopo, è morto.

 

 
 
 

PERCHE' MI HAI FATTO INNAMORARE.

Post n°1201 pubblicato il 25 Dicembre 2016 da patty1_mah

 
 
 

I miei giorni felici

Post n°1200 pubblicato il 25 Dicembre 2016 da patty1_mah

 
 
 

Buon Natale...

Post n°1199 pubblicato il 25 Dicembre 2016 da patty1_mah

 
 
 

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