nicola

bivio


Le due, l'ora degli zoombies.Sono appena rientrato da lavoro e, mai come oggi è stato faticoso affrontare il percorso verso casa.Un viaggio breve,20 km, ma lunghissimo. Voglia di accelerare poca, di rientrare a casa meno. Ho un pensiero fisso che mi tormenta e mi mette in subbuglio , forse sarà la stanchezza, forse sarà il caldo, forse sarà l'età!Cosa sto facendo alla mia vita? Cosa ne sto facendo della mia vita?Continuo ad allontanarmi dal mondo, continuo ad isolarmi eppure...Eppure questo silenzioso brusio che mi assale. frutto dei miei  pensieri più nascosti, oggi è più intenso di ieri e ieri lo era più dell'altro ieri... I miei pensieri non corrispondono al mio modo di mostrarmi  ! Un bivio...  due strade diverse , due direzioni opposte.  Il viaggio... è più mentale che reale, la radio trasmette musica antica per chi non conosce i Nomadi De Gregori gli Equipe 84 o i Procol Harum...E i pensieri viaggiano più veloci della macchina e vagano per sentieri che non voglio prendere. Ho paura dei miei pensieri,ho paura di dove mi possono portare.Piccole gocce sulla fronte ma non sono sudato. L'aria condizionata è a palla e la musica  va...  Continua il mio viaggio surreale, sono in macchina da poco più di due minuti eppure mi sembra di essere in viaggio da una vita, i pensieri e la musica continuano ad accompagnarmi. La strada scorre sotto le ruote della mia auto ma è come se non mi muovessi, mi perdo nei  pensieri e nei sogni.I sogni , cerco il tasto erase tra le pieghe del mio cervello per cancellarli ma la radio continua a mandare musica che invece li risveglia.Non sento più le gocce sulla fronte, ma piccole perle di rugiada si poggiano sulla pelle pallida agli angoli degli occhi piegati dalla stanchezza.Provo a cambiare stazione per riuscire a non pensare ma non ho fortuna.Inutile … I pensieri tornano e il viaggio non finisce mai e forse non voglio che finisca.Cosa sto facendo alla mia vita? Non ho più tempo per me, per coltivare le mie passioni, per realizzare i miei desideri,realizzo in modo lucido di essermi buttato nel lavoro per anestetizzare il cervello, formattarlo eliminando dati indesiderati e ricaricare quelli sicuri che mi danno “apparente tranquillità”, ma non ci si può nascondere a lungo a se stessi.Cos’è oggi la mia vita? Nulla… Vivere vuol dire dar corpo ai propri desideri e sogni e mi spaventa, non vivere è come essere un meraviglioso gusci vuoto senza frutto, fuori bello da vedere dentro  vuoto, secco e mi spaventa ancor di più.Continuo a viaggiare, ancora qualche minuto e sarò a casa. So cosa mi aspetta una volta aperta la porta ma so ancora meglio cosa desidererei trovare oggi.E’ questo il sogno che mi perseguita e il pensiero che mi tormenta e mi spaventa.Vorrei aprire la porta e trovare qualcuno di cui avere cura e che si prenda cura di me, una persona con cui confrontarmi , parlare, ridere scherzare e condividere i miei momenti bui o splendenti .La radio continua a mandare canzoni… non troverò tutto questo e non so se realmente lo voglio!L’ultima canzone e poi…