Una pera al giorno

La censura continua


Mentre scrivo ancora non si è avuto nessun pronunciamento ufficiale sul riconteggio delle schede elettorali contestate. Questa impasse ha provocato disagio non solo ai personaggi politici italiani, ma anche ai capi di governo esteri, in particolar modo nell’Unione Europea. Di fronte ad una situazione simile, anche i rituali auguri di buon mandato possono diventare una presa di posizione. Che fare? Tacere dando credito a chi avanza dubbi sull’esito elettorale, oppure prendere subito posizione complimentandosi con quello che attualmente appare il vincitore? Tra chi ha scelto la linea del silenzio spiccano sicuramente i grandi alleati di Berlusconi: Bush e Blair. Ma molti altri hanno scelto di rallegrarsi subito con Prodi per la sua vittoria. Primo tra tutti il belga Guy Verhofstadt, un liberale. A questi hanno fatto seguito il Presidente della Commisione Europea, Barroso, il Presidente francese Chirac, il lussemburghese Juncker, la cancelliera tedesca Merkel e il premier spagnolo Zapatero. Voi avete sentito parlare di tutto ciò in televisione? Io, che ho seguito praticamente tutti i tg da lunedì in poi, ho sentito solo qualche cenno su Barroso e la Merkel. Le nostre televisioni danno l’immagine di un esito elettorale ancora tutto da discutere. E, per non correre il rischio che il telespettatore tragga l’impressione che Prodi abbia davvero vinto, nascondono persino le dichiarazioni dei Capi di Stato e di Governo stranieri.