A quasi una settimana dalle elezioni, continua il dibattito sull’esito elettorale. Il centrodestra prova a lavorare il centrosinistra su due lati. Da una pare l’offerta di un accordo per governare insieme. Dall’altra la minaccia di un riconteggio delle schede elettorali. Nelle ultime ore i cervelli più creativi del centrodestra lavorano alacremente per trovare una soluzione che permetta di sovvertire il risultato uscito dalle urne. Le leggi non lasciano molti spiragli ma loro non demordono. Sembra che Berlusconi abbia sottoposto ai propri alleati la proposta di emanare un decreto legge che permetta un riconteggio dei voti. Troppo pretestuosa. Più creativa l’idea di Calderoli: rileggiamo la legge elettorale e vediamo di trovare qualche cavillo. Ed un cavillo è stato trovato. Secondo Calderoni uno degli apparentamentamenti tra le liste del centrosinistra non sarebbe valido perché registrato in una sola regione. Peccato che la Cassazione prima delle elezioni abbia ritenuto validi tutti gli apparentamentamenti delle liste. Ma si sa, tentar non nuoce. Temo che fino al giorno della nascita del nuovo Governo, e probabilmente anche dopo, il centrodestra proverà in tutti i modi a mettere in discussione il risultato uscito dalle urne. Fregandosene delle fratture che una simile campagna può creare nella società italiana. Fregandosene del discredito che gettano, anche a livello internazionale, sulle istituzioni del nostro Paese. Ma chi li può fermare?
Le proveranno tutte!
A quasi una settimana dalle elezioni, continua il dibattito sull’esito elettorale. Il centrodestra prova a lavorare il centrosinistra su due lati. Da una pare l’offerta di un accordo per governare insieme. Dall’altra la minaccia di un riconteggio delle schede elettorali. Nelle ultime ore i cervelli più creativi del centrodestra lavorano alacremente per trovare una soluzione che permetta di sovvertire il risultato uscito dalle urne. Le leggi non lasciano molti spiragli ma loro non demordono. Sembra che Berlusconi abbia sottoposto ai propri alleati la proposta di emanare un decreto legge che permetta un riconteggio dei voti. Troppo pretestuosa. Più creativa l’idea di Calderoli: rileggiamo la legge elettorale e vediamo di trovare qualche cavillo. Ed un cavillo è stato trovato. Secondo Calderoni uno degli apparentamentamenti tra le liste del centrosinistra non sarebbe valido perché registrato in una sola regione. Peccato che la Cassazione prima delle elezioni abbia ritenuto validi tutti gli apparentamentamenti delle liste. Ma si sa, tentar non nuoce. Temo che fino al giorno della nascita del nuovo Governo, e probabilmente anche dopo, il centrodestra proverà in tutti i modi a mettere in discussione il risultato uscito dalle urne. Fregandosene delle fratture che una simile campagna può creare nella società italiana. Fregandosene del discredito che gettano, anche a livello internazionale, sulle istituzioni del nostro Paese. Ma chi li può fermare?