Una pera al giorno

Post N° 130


La spaccatura e il coraggioLe dichiarazioni elettriche dei giorni scorsi, i piccoli distinguo detti, smentiti e ripetuti di questi mesi post-elezione erano una chiara traccia e finalmente si è arrivati al traguardo. La CdL si è rotta.Dopo la decisione dello pseudo-nano di votare no alla missione in Libano, intenzione apprezzata da Lega e An, la gerarchia interna del Polo si è schiantata in merito alla dichiarazione dell'Udc di proporre "un voto coerente e conseguente a quello già espresso, insieme agli altri alleati del centrodestra, in commissione" ai deputati e senatori di bandiera.Era una cosa inevitabile. Se l'asse Berlusconi - Lega è a prova di bomba e quella FI - An abbastanza robusta da sopportare qualche anno di opposizione zeppa di tensioni, l'asse con i centristi di Casini era già incrinato da tempo per via della messa in discussione della leadership di coalizione. Prima Follini, ora Casini e Cesa auspicano un cambio dei vertici in grado di ridare vita ad una destra statica, estremizzata da una guida dispotica e un'indirizzo più moderato e aperto al dialogo con il governo.L'ennesima chiusura insensata su una convergenza col governo, motivata solo dall'odio cieco, ha accelerato il processo portandolo alle estreme conseguenze in una disperata difesa dei propri valori (ognitanto utili al proprio tornaconto) per evitare di fare la figura di gente "senza senso dello Stato".La vicenda non si chiude qui. Voci di corridoio affermano infatti che lo scontento serpeggia anche nelle file forziste meno populiste e si parla di un possibile esodo nelle forze scudocrociate.In molti vociferavano che il governo non avrebbe tenuto, e alla fine non ha tenuto l'opposizione. Bella figura davvero. Sull'altro versante, si apprezza il coraggio del ministro dell'ambiente Pecoraro Scanio, che richiede a gran voce "almeno un miliardo di euro per la difesa del suolo e per mettere in sicurezza il territorio italiano" in supporto ad un piano specifico per creare "un capitalismo naturale" in grado di rendere senza per questo distruggere il Paese e l'ambiente.Jk