Una pera al giorno

Contro l'Iran in ordine sparso (II)


Con poche parole, che non necessitano di avere seguito in azioni concrete, il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad può diventare un nuovo punto di riferimento dell’estremismo islamico. Come reagirà il mondo occidentale?Una prima risposta alle parole di Ahmadinejad è arrivata proprio dall’ex presidente. Khatami, intelligentemente, non si è appellato a al pacifismo o all’amore per il prossimo ma ha pronunciato parole che coniugassero nazionalismo e razionalità economica, accusando il neopresidente di creare problemi economici e politici all’Iran.Bene, a quanto pare il mondo islamico non è solo estremismo. Forse questa volta gli occidentali hanno imparato la lezione e lasceranno che la guerra tra estremismo e moderatismo sia solo un confronto di opinioni all’interno del mondo islamico.Solitamente Bush è propenso ad impugnare qualsiasi pretesto come giustificazione per un nuovo intervento in medio-oriente. È una mia impressione o questa volta ha tenuto un profilo più basso del solito?E in Italia che si fa? Beh, noi italiani, si sa, siamo pittoreschi e fantasiosi. Come non approfittarne per sfoggiare il nostro estro? E allora via in ordine sparso con il ministro Calderoni che chiede la dichiarazione dello stato di guerra e il presidente del Consiglio, famoso per le sue parole sull’inferiorità culturale dell’Islam, che dichiara che è necessario impedire che tra l’Islam e l’occidente cali una nuova cortina di ferro.Ma la proposta più estrosa, è sicuramente la fiaccolata di solidarietà verso Israele lanciata dal famoso organizzatore di kermesse Giuliano Ferrara.Si, ma una fiaccolata per che? Che titoli abbiamo noi per andare di fronte all’ambasciata iraniana a chiedere la pace quando il nostro Paese è stato in prima fila nella crociata americana contro il mondo islamico? Che senso ha chiedere il colloquio e poi organizzare una manifestazione senza coinvolgere i rappresentanti delle comunità islamiche?D’altronde gli stessi organizzatori hanno avuto la “sensibilità” di fissare la data in corrispondenza della festa islamica della fine del digiuno, che è un po’ come organizzare una festa a favore dell’Islam il giorno di Natale e pretendere che vi partecipino i rappresentanti del Cattolicesimo.La verità è che questa fiaccolata ignora la vera sostanza delle dichiarazioni del presidente iraniano, che non sono solo dichiarazioni contro Israele ma contro tutto il mondo occidentale. Una manifestazione a favore d’Israele e contro Ahmadinejad non fa che rafforzare l’idea di due schieramenti contrapposti. Una risposta più adeguata sarebbe stata una manifestazione di fratellanza occidente-islam-israele. Ma forse agli occhi degli organizzatori avrebbe avuto il difetto di assomigliare troppo ad una marcia per la pace.