Una pera al giorno

Dramma Bonolis


Ieri è stato trasmesso in diretta TV l’ultimo atto (per ora) del dramma di un uomo.Assistiamo ad una storia che periodicamente si ripete. Un noto conduttore televisivo passa da Mediaset alla Rai, la quale gli affida un programma di successo che ne fa aumentare a dismisura il gradimento. Mediaset preoccupata corre ai ripari offrendo al conduttore una cifra da capogiro ma senza aver ben chiara l’idea di come impiegarlo. Il conduttore, umano e ingordo, cede alle lusinghe della concorrenza ma dopo pochi mesi si accorge che, impiegato in programmi di bassa qualità o poco adatti a lui, sta dilapidando quel fondamentale patrimonio rappresentato dalla stima del pubblico. A questo punto iniziano le trattative tra l’azienda, che ha in mano un contratto, e lo showman, desideroso di essere valorizzato al meglio, trattative sotterranee che in genere portano a soluzioni non pienamente soddisfacenti per il conduttore.Il fatto è che Mediaset attua una politica da bulletto dell'asilo: vedendo un bel gioco in mano alla concorrenza, la sua prima preoccupazione è romperglielo. Ecco, quindi, che puntualmente sottrae alla Rai i suoi nomi di punta. Ma quando se li ritrova in mano non sa che farci, perché s’accorge d’avere un pubblico affezionato che gli garantisce già buoni ascolti con economici talk-show, trasmissioni strappalacrime e format dell’era Buongiorno. Perché spendere altri soldi per regalare allo showman una trasmissione da milioni di euro?Bonolis è solo l’ultimo giocattolo rotto, prima di lui ci son stati Baudo, Fiorello, Teocoli, e molti altri. Con la sua uscita di ieri sera ha dimostrato scarsa professionalità e scarso rispetto per chi i soldi è costretto a sudarseli davvero. È comprensibile il suo moto di stizza di fronte alle politiche aziendali. Ma per favore non ci venga a fare il martire in diretta TV. Non abusi di frasi pietose tipo “tengo famiglia”. Ha firmato un contratto che i suoi stessi colleghi si sognano, sapeva bene a quali rischi andasse incontro.