Una pera al giorno

Gara di velocità e 'coraggio'


Gara di velocità e "coraggio"... una bravata di un 16enne finita in tragedia...Non me la sento di commentare l'accaduto... credo che la colpa sia un po' di tutti... di questa società... di questo tempo... che fa' perdere di vista l'essenzialità delle cose... il valore della vita... e trasmette modelli che diffondono la convinzione che per apparire forti  bisogna sfidare continuamente la vita...E invece credo che la sfida più importante e più difficile sia quella di vivere la vita intensamente... nella profonda consapevolezza che è una soltanto...... solo un invito a riflettere sull'IMPORTANZA DELLA VITA!(da Repubblica.it)ROMA - Uno schianto nella notte a Roma. La voglia di fare i grandi, di superare i limiti e una bravata tra ragazzi è diventata tragedia. A.M., 16 anni, è morto a bordo della Opel Astra intestata alla madre, che ha urtato a tutta velocità un muro di cemento di via Pietro Frattini al Portuense. Nell'auto c'erano anche M.C., coetaneo del giovane deceduto e un terzo adolescente, S.F., 17 anni, figlio di un funzionario di polizia della capitale. Entrambi ora sono ricoverati all'ospedale San Camillo. Uno, in particolare, sarebbe in gravissime condizioni. Ancora non è chiaro chi fosse alla guida della macchina. Velocità e coraggio. Prove di velocità, vere e proprie gare clandestine, e anche di coraggio per vedere chi ha il fegato di rischiare la vita: come nel vecchio "Gioventù bruciata" ci si sfida a chi frena per ultimo, nel film il limite era costituito da un burrone, in via Pietro Frattini da un muro di cemento. L'altra alternativa sarebbe quella di tirare il freno a mano e arrivare in derapata alla rotonda alla fine della strada. L'incidente. Questa notte la scena, forse, si è ripetuta ma l'epilogo è stato drammatico: l'auto è finita violentemente contro il muro in cemento. M.C. e S.F. sono riusciti, sia pur malconci, a venir fuori uscire dall'abitacolo, l'altro ragazzo è invece rimasto incastrato tra le lamiere. Per estrarlo sono dovuti intervenire i vigili del fuoco ma il cuore del giovane ha ceduto una volta al San Camillo. "Non c'e' stato nulla da fare - dicono gli amici -. Era seduto davanti, al posto del passeggero. E non aveva la cintura di sicurezza legata". Il racconto. "Riccardo era in auto ma con il muso rivolto verso il margine della strada - dice Valerio, che riferisce il racconto dell'amico -. Dopo aver sentito la botta, si è girato vedendo l'Astra che si sollevava quasi a volersi ribaltare; poi però è ricaduto sull'asfalto. A quel punto è sceso prestando i primi soccorsi al guidatore. Poi ha chiamato l'ambulanza. Quando sono arrivato mi ha detto queste cose e che non aveva visto altre auto, poi è stato interrogato dai vigili urbani e non l'ho più visto". (13 novembre 2005)