Dal blog di Davide19581:Nessuno è riuscito a motivare, giustificare e legittimare l’intervento militare in Iraq meglio di quanto ha fatto lunedì 5 dicembre l’ex rais Saddam Hussein in persona. L’ex dittatore iracheno è sotto processo a Baghdad e il 7 dicembre scelse di non presentarsi in aula, sicché l’udienza è stata rinviata al 21 dicembre, dopo le elezioni parlamentari , le terze in un anno. Ma lunedì Saddam c’era. L’avete visto su tutti i giornali e su tutte le televisioni: vestito col solito completo grigio a righe e con un’elegante camicia bianca, Saddam teneva il Corano in mano (lui, il presunto dittatore “laico”) e minacciava col dito alzato giudice e testimoni.Eppure non è stata raccontata la cosa più importante accaduta in quell’udienza, una frase urlata da Saddam e riportata, timidamente, soltanto da un quotidiano in tutto il mondo di martedì 6. L’ex dittatore, infatti, si è paragonato a Benito Mussolini e parlando di sé in terza persona ha detto che “Saddam Hussein è l’uomo che seguirà il percorso di Mussolini, il quale resistette all’occupazione fino alla fine”. In una sola frase c’è la quadratura del cerchio e la conferma delle teorie elaborate dagli intellettuali di sinistra e da un piccolo quotidiano di opinione, secondo cui l’islamismo radicale e il baathismo saddamita sono le due facce della stessa medaglia islamo-fascista, ovvero la continuazione in salsa araba e musulmana dei due totalitarismi europei del secolo scorso. La conferma non poteva essere più chiara: un ex dittatore, accusato di crimini disumani, brandisce il Corano, si paragona orgogliosamente a Mussolini, spiega che l’occupazione americana in Iraq è dello stesso tipo di quella che liberò l’Italia dal fascismo e svela che i “resistenti” iracheni s’ispirano ai repubblichini di Salò.
ISLAMOFASCISMO?
Dal blog di Davide19581:Nessuno è riuscito a motivare, giustificare e legittimare l’intervento militare in Iraq meglio di quanto ha fatto lunedì 5 dicembre l’ex rais Saddam Hussein in persona. L’ex dittatore iracheno è sotto processo a Baghdad e il 7 dicembre scelse di non presentarsi in aula, sicché l’udienza è stata rinviata al 21 dicembre, dopo le elezioni parlamentari , le terze in un anno. Ma lunedì Saddam c’era. L’avete visto su tutti i giornali e su tutte le televisioni: vestito col solito completo grigio a righe e con un’elegante camicia bianca, Saddam teneva il Corano in mano (lui, il presunto dittatore “laico”) e minacciava col dito alzato giudice e testimoni.Eppure non è stata raccontata la cosa più importante accaduta in quell’udienza, una frase urlata da Saddam e riportata, timidamente, soltanto da un quotidiano in tutto il mondo di martedì 6. L’ex dittatore, infatti, si è paragonato a Benito Mussolini e parlando di sé in terza persona ha detto che “Saddam Hussein è l’uomo che seguirà il percorso di Mussolini, il quale resistette all’occupazione fino alla fine”. In una sola frase c’è la quadratura del cerchio e la conferma delle teorie elaborate dagli intellettuali di sinistra e da un piccolo quotidiano di opinione, secondo cui l’islamismo radicale e il baathismo saddamita sono le due facce della stessa medaglia islamo-fascista, ovvero la continuazione in salsa araba e musulmana dei due totalitarismi europei del secolo scorso. La conferma non poteva essere più chiara: un ex dittatore, accusato di crimini disumani, brandisce il Corano, si paragona orgogliosamente a Mussolini, spiega che l’occupazione americana in Iraq è dello stesso tipo di quella che liberò l’Italia dal fascismo e svela che i “resistenti” iracheni s’ispirano ai repubblichini di Salò.