Una pera al giorno

Prodi vs Berlusconi: 3-1


Non s’è ancora capito bene se fosse una partita di boxe, calcio, di basket o di curling, ma il confronto televisivo tra Prodi e Berlusconi è finito 3-1 a favore del professore.I due sfidanti scendono in campo visibilmente emozionati. Strano per due veterani.Il professore è da subito il più impacciato. Tono eccessivamente affettato, eloquio confuso inciampa sulle parole. Sguardo alto ma rivolto all’intervistatore piuttosto che alla telecamera.Berlusconi apre in maniera brillante con una battuta sull’IRAP voluta dal precedente governo Prodi. In realtà già dall’apertura si vede quella che sarà la debolezza di tutti i suoi interventi. Per tutta la serata, infatti, Berlusconi continuerà a darsi la zappa sui piedi rievocando i presunti malanni derivanti dal governo della sinistra ma porgendo il fianco ad una critica: se le leggi della sinistra erano tanto brutte, perché in cinque anni non sono state abolite?Il confronto inizia senza grosse sorprese. Il Cavaliere, fa molto movimento ma si scopre spesso. Prodi sembra incapace di approfittare degli assist involontari che gli vengono offerti.Si parla di IRAP, di Euro e poi di nuovo di IRAP e conti pubblici. Berlusconi sfora ripetutamente il tempo limite.È solo al quarto round che il professore riesce a prendere le misure all’avversario. Berlusconi cede alla sua innata tentazione di scaricare le colpe sugli altri e afferma che le file d’immigrati agli uffici postali sono dovute al fatto che le domande non sono state presentate via internet.Facile la replica di Prodi: “Mi sembra giusto quello che ha detto il presidente del Consiglio, (...) semplicemente sta dicendo che se avessero fatto funzionate i computer, i rapporti con le imprese, un minimo di organizzazione dello Stato, non avremmo avuto lo scandalo che abbiamo avuto in questi giorni”.Prodi 1, Berlusconi 0.Prodi sfiora il raddoppio sulla successiva domanda sulla TAV: Berlusconi dice di aver ereditato tutto dal passato ma in cinque anni di governo che cosa ha fatto? Solo le leggi che gli interessavano? Ha buttato via cinque anni? Forse arriverà indietro fino a Garibaldi a cercare responsabilità!Prepara così il successivo affondo sulle quote rosa.Berlusconi: “Abbiamo aumentato notevolmente la presenza di donne nelle nostre liste ma non è così facile convicere delle persone che hanno una preparazione adeguata (...) e che siano disposte a lasciare la famiglia per cinque giorni alla settimana (...). Per quanto riguarda il governo, io penso che aumenteremo il numero delle donne (...), ne abbiamo avute due molto brave (...) io credo che l’apporto delle donne alla vita politica sia importante perché hanno una grande intelligenza”.Prodi secco: la maggioranza non ha voluto fare la legge sulle quote rosa, io come presidente della Commissione Europea ho messo una quotadel 30%. Bisognava fare così pure in Italia. L’esperienza dice che senza quote non si arriverà mai ad una presenza femmnile forte in politica. I discorsi generici non bastano.Prodi contrappone i fatti alle parole. Con questo intervento segna il suo secondo punto.Prodi 2, Berlusconi 0.Berlusconi continua ad attaccare e sulla settima domanda segna un punto quando richiama alla memoria la triste fine del primo governo Prodi e l’ascesa di Dalema alla Presidenza del Consiglio. L’instabilità di un futuro governo di centrosinistra è una delle principali preoccupazioni di tutto l’elettorato. Con questointervento Berlusconi segna un punto a suo favore.Prodi 2, Berlusconi 1.Si passa dunque a parlare di conflitto d’interessi e di corporazioni. Berlusconi tende sempre più a tenere lo sguardo basso sul foglio su cui pasticcia nervosamente.Sull’Iran, entrambi fanno una brutta figura preferendo parlare di tasse piuttosto che di politica internazionale.Gli appelli finali si aprono quindi con un 2-1 a favore di Prodi.E qui c’è il colpo di scena inaspettato: il clamoroso autogol. Berlusconi apre confessando le proprie difficoltà nel rispettare le regole ed ammettere di non essere stato in grado di trasmettere il proprio messaggio agli italiani. È quindi egli stesso a dichiararsi, involontariamente, perdente!Il professore può quindi partire all’attacco difendendo le regole. Quindi si rivolge soprattutto ai giovani, e invita ad uno sforzo comune per far ripartire l’economia e per aumentare l’equità. Ma continuando il discorso diventa ripetitivo e arzigogolato e finisce per seguire il premier sulle polemiche piuttosto che illustrare i punti chiave del proprio programma.Risultato finale: Prodi 3, Berlusconi 1.Osservazioni conclusive.Il 3-1 finale può apparire piuttosto ingannevole. Sul campo infatti non s’è visto un bel gioco. Prodi è risultato più forte sui contenuti ma fortemente penalizzato dall’eloquio poco chiaro ed incisivo. Si è alternato tra l’impacciato e il vanesio. Non ha saputo approfittare delle debolezze dell’avversario e, anzi, spesso lo ha seguito negli errori.Berlusconi appariva il fantasma di se stesso. Sguardo basso sul foglio che pasticciava nervosamente. Non v’era ombra del cavaliere che ammalia le platee televisive col suo sorriso a trentadue denti e lo sguardo fisso sulle telecamere. Troppo impegnato ad attaccare lo schieramento avversario piuttosto che a illustrare le proprie idee, ha mostrato spesso il fianco agli affondi dell’avversario. Patetica la ridondanza con cui accusava Prodi di dire falsità e il sistematico sforamento dei tempi. Il messaggio di Berlusconi può essere risultato efficacie solo sul suo elettorato. Tuttavia neanche quello di Prodi c’è sembrato davvero efficacie.Buone le regole, fastidiosa la loro flessibilità. Sarebbe stato meglio se allo scadere del tempo fosse stato tolto l’audio ai microfoni. Mimun troppo esitante nelchiedere il rispetto dei tempi, sulla seconda domanda dimentica di dare la controreplica a Prodi. Domane dei giornalisti poco rivolte al futuro.Molti commentatori hanno osservato che il confronto è stato piuttosto noioso. Osservazione corretta, tuttavia c’è da tenere presente che il termine di paragone sono le pittoresche trasmissioni politiche italiane in cui si grida per sovrastare l’avversario, in cui ci si insulta, in cui parla chi èpiù prepotente e gli stessi intervistatori vengono zittiti. Molto meglio le regole di ieri sera.PagelleProdi: 6+Berlusconi: 4+