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« Messaggio #138Qualcosa si muove »

Post N° 139

Post n°139 pubblicato il 03 Novembre 2006 da Makataimeshekiakiak

Senti chi raglia

I.
Dopo diversi mesi di assenza dai teleschermi, ritorna il leghista delle porcate, scatenando l’ennesima bagarre sulle sue dichiarazioni.
L’ex-ministro che tutto il mondo non ci invidia si è sentito in dovere, per qualche arcana ragione, di dire la sua opinione sull’attuale stato d’emergenza camorristica a Napoli; dato il soggetto, un razzista padano 100%, era ovvio aspettarsi una frase ingiuriosa nei confronti della città. Ma lo scaldino verdano ha deciso d’impegnarsi, di spararla veramente grossa, dando prova di tutto il suo risentimento verso la città partenopea e, sottinteso, verso il Sud.

“Napoli è una fogna che va bonificata infestata da topi da eliminare con qualsiasi  strumento, e non solo fingere di farlo perché magari anche i topi  votano.... Qualsiasi trasferimento di risorse a questa città, che rappresenta un insulto del paese intero, sarebbe assurdo e ingiustificato”.

Queste le parole, difese solo da un altro esponente leghista, sulla città.
E c’è chi pensa che non si sia poi sbagliato tanto, anche se magari non lo dice apertamente.

Invece Calderoli sbaglia. Sbaglia in diversi modi.
Sbaglia nel considerare i napoletani come feccia della peggior specie sia per le sue idee verso il Sud, sia per la diffusione della camorra, un fenomeno che politici come lui hanno sostenuto, di volta in volta aiutandolo, nascondendolo e non combattendolo, dando così l’esempio a chi, oberato da questa montagna di merda, non ha potuto fare altro che adeguarsi e diventare omertoso o camorrista.
Sbaglia come sbagliano molti politici convinti di non poter trovare (o decisi a non voler trovare) una soluzione per combattere quel cancro che non sia l’aumento delle forze di sicurezza cittadina (delle quali andrebbe altresì controllata l’effettiva efficienza) o l’intervento dell’esercito, ripudiando così l’idea di diffondere una cultura della legalità, di attuare una politica sociale, lasciando modo al cancro di rigenerarsi in seguito.
Quello che necessita Napoli, così come lo necessitano Sicilia e Calabria, non è un intervento per calmare le acque, ma una strategia sociale di aiuti, non per forza materiali, che duri nel tempo, dando modo alla popolazione di maturare, di rigettare l’idea della camorra (e della mafia, e della ‘ndrangheta), di rendersi consapevole della sua forza e di aver modo di conoscere la vera forza dello Stato.
In questo sbaglia il signor Calderoli; ma del resto, cosa ci si poteva aspettare da un dentista amico del Cavaliere delle Mafie d’Italia?

Per ulteriori ragionamenti, visitate il blog del compagno Forzalev e di Punksenzadyo .

II.
E’ polemica, intanto, sul collaboratore del sottosegretario all’Interno Bonato (PRC), tale Roberto Del Bello, il quale ha scontato una condanna per associazione a banda armata. Le voci della protesta si alzano veementi dal centrodestra: “Un ex-brigatista come collaboratore? Da manicomio” (Bertolini, FI), “Un signore già condannato per appartenenza a gruppo armato terroristico non può svolgere una delicatissima mansione. Bonato si dimetta” (Ronconi, AN).
Ora, vi chiedo un piccolo sforzo d’immaginazione prima di andare avanti.
Immaginate tutti i politici, di destra, centro e sinistra, in un’aula (lo so, è uno spettacolo spaventoso) e chiedete loro di alzare la mano se hanno condanne pendenti sul groppone, o se sono stati incriminati per qualcosa, o assolti per scadenza dei tempi di prescrizione; mettiamo ora conto, ipotesi irrealizzabile, che la nostra classe dirigente in toto risponda dicendo la verità. Quante mani vedete alzate?
Sono tante vero? E questi sono quelli scoperti; a fare un esame dei reati commessi da tutti loro, se ne salverebbero in pochissimi, forse i più ingenui, forse i più idealisti.

La polemica istigata dalla Bertolini e da Ronconi è pertanto vana, stupida e infondata, ancor più se si pensa che Del Bello la sua condanna l’ha scontata; è dunque riservato ai trasgressori da 90 l’accesso alla politica e al lavoro? E invece chi, colpevole e condannato, ha scontato la sua pena, e senza tirare in ballo ipotesi di ravvedimento divino, dev’essere bollato a vita dalla sua infamia e non accedere a nulla?
Certe persone dovrebbero valutare meglio la situazione prima di aprir bocca a sproposito e dissipare ogni dubbio sulla loro deficienza mentale con un’osservazione tanto ipocrita quanto benpensante.

Jk

 
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