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« Messaggio #62

Post N° 63

Post n°63 pubblicato il 07 Settembre 2007 da stregabianca3

(La mattina del quarto giorno i due giovani si trovano nella loro cella. Il loro è uno spettacolo terribile a vedersi. Non c’è punto del loro corpo, scorgibile sotto i vestiti strappati, che non sia ricoperto da ferite, contusioni o bruciature. Il loro volto è sporco e tirato per la fame, la sete e per le sofferenze patite. I soliti passi fuori dalla cella li riscuotono dal loro torpore)
Askil: (fa un gesto alle guardie) Oggi vi darò un’interessante dimostrazione.
(i due giovani vengono trascinati su per due rampe di cupe scale di roccia antica fina ad una larga finestra dove vengono costretti ad affacciarsi tenuti fermi dalle guardie. Qualche metro più sotto, sulla piana bruciata sta un uomo incatenato e circondato da soldati)
Askil: (si sporge attirando l’attenzione dei suoi uomini e fa loro un segnale prima di rivolgersi di nuovo ai due ragazzi) Adesso vedrete cosa succede ai traditori.
(l’uomo viene costretto ad inginocchiarsi mentre i suoi occhi bruciano di rabbia e poi frustato crudelmente)
Uomo: (stringe i pugni trattenendo a stento le grida di dolore)
Alin: (tra sé con rabbia) Maledetto!
Askil: Fermatevi. (guarda l’uomo ansimante a terra) Hai intenzione di giurarmi fedeltà?
Uomo: (alza lo sguardo che trabocca d’ira e disperazione) Che tu sia maledetto in eterno! Hai ucciso tutta la mia famiglia. I miei bambini! Li hai torturati e uccisi davanti ai miei occhi! Che tu sia maledetto! Non giurerò mai!
(in quel momento arriva Tarkir che si avvicina al prigioniero)
Askil: (guarda i due giovani con scherno) Vi divertite?
Nefer: (stringe i pugni senza rispondere imitata dal compagno)
Askil: Tarkir! Fai pure.
Uomo: Hai intenzione di uccidermi? Fallo. Credi di spaventarmi? Io aspetto la morte come un dono, nel tuo regno è l’unica vera libertà! (china il capo) Vivere non è altro che una lunga agonia…..
Askil: (ride crudelmente) Non questa.
Tarkir: Legatelo a terra.
(l’uomo viene assicurato polsi e caviglie al terreno)
Tarkir: (gli si inginocchia accanto) Conosci i Jirker?
Uomo: (rimane in silenzio, lo sguardo fisso sul cielo, ma i suoi occhi tradiscono la sua paura)
Tarkir: A differenza di molte altre fiere, non azzannano la loro preda alla gola, ma la divorano mentre è ancora viva. Preferiscono sempre partire da qui. (gli tocca la pancia) Posso assicurarti che la cosa può protrarsi a lungo.
Alin: (guarda il tiranno con ira) Sei un mostro! Cosa ti ha fatto per meritare questo?!
Askil: Cosa? Ha ucciso uno dei miei soldati…..(la guarda) La stessa cosa che hai fatto tu, no?
Nefer: (impallidisce) Lui ha ragione non si vive nel tuo regno….si muore lentamente……
Askil: (ride con scherno)
Tarkir: Allontanatevi tutti. Rientrate nel castello. (aspetta che abbiano obbedito poi sventola il braccio in aria) Liberateli!
(le due fiere affamate si lanciano sul prigioniero iniziando a divorarne le carni con foga, i loro versi sono coperti dalle urla strazianti dell’uomo)
Alin: (costretto a guardare trattiene a fatica i conati di vomito alla vista di quell’orrendo spettacolo)
Nefer: (appena inizia il supplizio si irrigidisce si accascia sostenuta dalla guardia) No…basta….basta……(lancia un grido)
Alin: (la guarda un attimo sbalordito poi capisce la situazione, volta di scatto la testa vero il tiranno) Maledetto bastardo! Sapevi che sarebbe successo! Sapevi che è empatica. Hai fatto tutto questo per farla soffrire! Sapevi che sarebbe stata troppo debole per proteggersi!
Askil: Lo sapeva Tarkir. (scuote le spalle divertito) Per fare soffrire sia lei che l’uomo laggiù in realtà.
(la giovane è dilaniata dal dolore che le giunge dal prigioniero, troppo debole per fermare quelle emozioni e quelle sensazioni)
Alin: Basta! Falli smettere! Maledetto fermali! (cerca di liberarsi mentre nelle orecchie gli martellano le urla dell’uomo e il dolore di Nefer)
Askil: Non credo proprio che lo farò. (ironico) A quanto pare ho preso tre piccioni con una fava anzi che due.
(il giovane sconvolto dalla sofferenza dell’amica e dalla rabbia per le parole del tiranno riesce a trovare la forza per sfuggire dalla presa della guardia e si lancia contro Askil, ma prima che possa raggiungerlo viene nuovamente bloccato)
Alin:(si divincola disperatamente) La pagherai…..ferma questa agonia….
(in quel momento le urla del prigioniero si spengono e allo stesso tempo Nefer si accascia priva di sensi)
Askil: (si avvicina furioso) Sai cosa ti sarebbe successo se fossi riuscito a raggiungermi? Sai cosa mi sarei divertito a farti?
Alin: (trascinato da un impeto di rabbia le parole gli escono prima che possa fermarle) Taci! Sei un mostro! E i mostri non hanno il diritto né di parlare né di regnare!
Askil: (impallidisce di rabbia) Come osi?!
Alin: (si morde un labbro dandosi dello stupido ma sostiene lo sguardo del tiranno con fermezza)
Askil: (estrae un pugnale che porta in un fodero alla cintura) Se non mi servissi vivo ti farei fare la fine di quell’uomo…..ma non sopporto la tua insolenza, ragazzo. (li preme la punta della lama sul petto facendola scivolare lentamente) Inoltre per uno nella tua posizione è un comportamento assai stupido. (raggiunge il fianco con un movimento veloce e rabbioso)
Alin: (lancia un grido subito troncato mentre il respiro gli esce in rantoli di dolore) Vi…vi meritereste ben altro! (gli sputa addosso)
Askil: (si pulisce il viso e poi improvvisamente tira uno schiaffo al giovane con la mano che regge il pugnale sfregiandogli una guancia)
Alin: (reclina violentemente la testa all’indietro al colpo mentre un lungo taglio sanguinante si apre sul suo viso, tra sé) ….e cosa mi aspettavo?....
Askil: (guarda il sangue che gli cola sulle labbra e lo prende per i capelli inclinandogli violentemente la testa indietro e strappandogli un gemito) Ed ora ricominceremo il vostro interrogatorio. (lo lascia andare e fa un gesto) Portateli via. (appena sono spariti si affaccia alla finestra) Tarkir. Vieni. No, prima sbarazzami di quei resti. Poi raggiungimi.

 
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