Tegola per cappello

GIU' LE MANI DAI SERVIZI SOCIALI!


Giovedì 7 ottobre 2010, presso la Galleria d’Arte Moderna di Torino, si è svolto un incontro promosso dai Gruppi Consiliari di Regione, Provincia e Comune di Torino del Partito Democratico, aperto a tutti i cittadini. L’evento è stato annunciato da numerosi manifesti, che riportavano il seguente testo: “Cota e Ferrero. Giù le mai dai servizi sociali! Tagli ai bilanci, criteri di riparto ingiusti, consorzi a rischio”. Sono intervenuti, introdotti da Roberta Avola (Sindaco di Piossasco), Stefano Lepri (Consigliere Regionale), Dina Bigotto (consigliera della Provincia di Torino), Andrea Giorgis (capogruppo Pd nel Consiglio Comunale di Torino), Marco Borgione (Assessore alla Famiglia, Salute e Politiche Sociali del Comune di Torino), Amalia Neirotti (Sindaco di Rivalta e membro del Consiglio Direttivo Regionale ANCI Piemonte) e Mauro Perino (Direttore del Cisap Consorzio intercomunale dei servizi alla persona di Collegno). Tutti gli interventi, peraltro condivisibili, hanno avuto come bersaglio Roberto Cota, Presidente della Regione Piemonte, Caterina Ferrero, Assessore alla Tutela della salute e Sanità, Edilizia sanitaria, Politiche sociali e Politiche per la famiglia, ed il Governo Italiano. Peccato che negli interventi non sia stato mai nominato un altro responsabile (o perlomeno esecutore inerte) dei tagli a disabili, anziani, bambini e famiglie (categorie citate anche nei manifesti dell’evento), ovvero il Comune di Torino.Poiché se sono vere le gravi responsabilità della Regione Piemonte, in merito alle politiche sociali, il Comune di Torino sta seguendo lo stesso modello del Governatore Cota, ovvero tagliare risorse alle categorie più deboli.Sono emblematici, a questo proposito, due esempi: la chiusura della casa di ospitalità di Via Ghedini (per persone Senza Dimora, anziane, fragili e in condizione di salute precaria) e l’eliminazione delle attività proposte ai disabili di tutti i Centri Diurni di Torino, dai consulenti tecnici (lavoratori precari della Cooperativa Sociale “Il Sogno di una Cosa”).Fortunatamente i promotori dell’evento di giovedì 7 ottobre, hanno riservato la possibilità ad alcune persone del pubblico, di intervenire sul palco. Hanno portato la loro voce, fra gli altri, un esponente del Coordinamento “Una tegola per cappello” (ex-consulenti tecnici della Cooperativa “Il Sogno di una Cosa”) e due esponenti del Csa, il Coordinamento sanità e assistenza fra i movimenti di base. Dal palco le persone del pubblico hanno chiesto a voce unanime (anche al Comune di Torino) di ripensare i tagli alle risorse destinate alle categorie più deboli. I cittadini chiedono alle forze di sinistra di differenziare le proprie politiche sociali, rispetto a quelle della destra. Non è accettabile assumere 16 nuovi dirigenti e tagliare posti di lavoro precario!In questa situazione drammatica per la nostra Città, è opportuno che le persone sensibili a queste tematiche si uniscano alla denuncia delle associazioni dei genitori disabili e degli educatori dei Centri Diurni del Comune di Torino, i quali si preparano ad una manifestazione in Piazza Palazzo di Città, in data 25 ottobre 2010 dalle ore 16.30. Gli educatori hanno dichiarato lo stato di agitazione ed hanno denunciato, fra le altre cose,  che la decisione di tagliare le attività dei consulenti tecnici (comunicata pochi giorni prima della ripresa dei laboratori), non ha preso in considerazione né la perdita di reddito dei tecnici impegnati, né l’impatto dell’improvvisa interruzione sugli utenti disabili e sulla programmazione dei servizi diurni. A ciò si aggiunge che le famiglie delle persone disabili non sono ancora state informate.