segue da 6 In questi mesi ci siamo sentiti soli, abbandonati: - dalla cooperativa (sociale!) “Il Sogno di Una Cosa”, per la quale lavoravamo, che non ha voluto accordarci solidarietà e sostegno, non per mancanza di stima (riconosciuta magari in passato a parole), ma per biechi interessi di comodo e per ottusa negligenza morale; - dalla maggior parte del personale dei Centri Diurni, operatori ed educatori, lavoratori comunali sotto ricatto, impauriti o demotivati; - dalla maggioranza dei dipendenti, coordinatori, dirigenti delle Circoscrizioni e della Divisione Servizi Sociali; - da quei tanti che avevano collaborato insieme a noi in tanti progetti e che tanto ci avevano incensato (es. InGenio i quali non ci hanno rivolto neppure una parola di commento, un sincero ed ufficiale “ci spiace di questa situazione”; - dai troppi rimasti in silenzio e che hanno accettato i fatti con rassegnazione, remissivamente; - dagli organi d’informazione cittadini (tra cui La Stampa, Torinosette, la rubrica Specchio dei tempi). Da cittadini e lettori ci auguriamo che anche questa volta non si tirino indietro ma che diano notizia della situazione e la commentino! Cosa avremmo dovuto fare? Avremmo dovuto lasciare al loro triste destino i disabili ospiti nelle strutture comunali, tacere, restare in silenzio, come continua a fare da troppi anni buona parte della popolazione italiana? Questo è un punto di vista di OPPOSIZIONE. Quella che né il nostro Sindaco Chiamparino, né la parte politica che rappresenta è più in grado di fare, da tempo. Opposizione a un progetto di smantellamento di tutto ciò che è pubblico: servizi sociali, welfare, istruzione, giustizia, etc…A questo punto non vogliamo più rivolgerci al Sindaco, ai politici, agli amministratori e dirigenti dei Servizi Sociali, a chi elegge come priorità i numeri ed il bilancio delle casse comunali a svantaggio dei più deboli e dei valori sociali, ma ai nostri concittadini e a tutti coloro che avranno voglia di informarsi davvero per capire, aldilà delle facciate, come sono costretti a vivere i disabili ed i professionisti precari che lavoravano con e per loro. Ci rivolgiamo a tutti coloro che capiranno che il disagio di alcuni potrebbe diventare domani quello di molti e che è più importante difendere i loro diritti oggi per non essere privi dei propri domani. E quindi, concittadini/e, vi chiediamo solidarietà per una rivendicazione che riteniamo legittima sperando che questa nostra mobilitazione serva da risveglio delle coscienze e infonda a tutti il coraggio e la convinzione che le cose possono cambiare, che lottare contro le ingiustizie è importante, anche se impegnativo!Nonostante le angherie e il menefreghismo che da più parti ci è stato riservato, siamo ancora determinati e disposti ad offrire il nostro contributo umano e professionale ai Servizi Sociali ed Associazioni di Torino, per aiutarli a rispondere alle reali esigenze e diritti delle persone diversamente abili della nostra città.Speriamo che su questa brutta vicenda non ci sia solo un punto, l’enorme bollino nero del Comune di Torino, ma un punto e a capo, ovvero che ci siano persone interessate ad aggiungere nuove pagine a questa storia, per volgerla al positivo! Una tegola per cappello coordinamento consulenti tecnici attività per disabili BLOG http://blog.libero.it/unategolapercapp/ E-MAIL tegolapercappello@libero.it Gruppo su Facebook
BOLLINO NERO AL COMUNE DI TORINO (7)
segue da 6 In questi mesi ci siamo sentiti soli, abbandonati: - dalla cooperativa (sociale!) “Il Sogno di Una Cosa”, per la quale lavoravamo, che non ha voluto accordarci solidarietà e sostegno, non per mancanza di stima (riconosciuta magari in passato a parole), ma per biechi interessi di comodo e per ottusa negligenza morale; - dalla maggior parte del personale dei Centri Diurni, operatori ed educatori, lavoratori comunali sotto ricatto, impauriti o demotivati; - dalla maggioranza dei dipendenti, coordinatori, dirigenti delle Circoscrizioni e della Divisione Servizi Sociali; - da quei tanti che avevano collaborato insieme a noi in tanti progetti e che tanto ci avevano incensato (es. InGenio i quali non ci hanno rivolto neppure una parola di commento, un sincero ed ufficiale “ci spiace di questa situazione”; - dai troppi rimasti in silenzio e che hanno accettato i fatti con rassegnazione, remissivamente; - dagli organi d’informazione cittadini (tra cui La Stampa, Torinosette, la rubrica Specchio dei tempi). Da cittadini e lettori ci auguriamo che anche questa volta non si tirino indietro ma che diano notizia della situazione e la commentino! Cosa avremmo dovuto fare? Avremmo dovuto lasciare al loro triste destino i disabili ospiti nelle strutture comunali, tacere, restare in silenzio, come continua a fare da troppi anni buona parte della popolazione italiana? Questo è un punto di vista di OPPOSIZIONE. Quella che né il nostro Sindaco Chiamparino, né la parte politica che rappresenta è più in grado di fare, da tempo. Opposizione a un progetto di smantellamento di tutto ciò che è pubblico: servizi sociali, welfare, istruzione, giustizia, etc…A questo punto non vogliamo più rivolgerci al Sindaco, ai politici, agli amministratori e dirigenti dei Servizi Sociali, a chi elegge come priorità i numeri ed il bilancio delle casse comunali a svantaggio dei più deboli e dei valori sociali, ma ai nostri concittadini e a tutti coloro che avranno voglia di informarsi davvero per capire, aldilà delle facciate, come sono costretti a vivere i disabili ed i professionisti precari che lavoravano con e per loro. Ci rivolgiamo a tutti coloro che capiranno che il disagio di alcuni potrebbe diventare domani quello di molti e che è più importante difendere i loro diritti oggi per non essere privi dei propri domani. E quindi, concittadini/e, vi chiediamo solidarietà per una rivendicazione che riteniamo legittima sperando che questa nostra mobilitazione serva da risveglio delle coscienze e infonda a tutti il coraggio e la convinzione che le cose possono cambiare, che lottare contro le ingiustizie è importante, anche se impegnativo!Nonostante le angherie e il menefreghismo che da più parti ci è stato riservato, siamo ancora determinati e disposti ad offrire il nostro contributo umano e professionale ai Servizi Sociali ed Associazioni di Torino, per aiutarli a rispondere alle reali esigenze e diritti delle persone diversamente abili della nostra città.Speriamo che su questa brutta vicenda non ci sia solo un punto, l’enorme bollino nero del Comune di Torino, ma un punto e a capo, ovvero che ci siano persone interessate ad aggiungere nuove pagine a questa storia, per volgerla al positivo! Una tegola per cappello coordinamento consulenti tecnici attività per disabili BLOG http://blog.libero.it/unategolapercapp/ E-MAIL tegolapercappello@libero.it Gruppo su Facebook