Tegola per cappello

BOLLINO NERO AL COMUNE DI TORINO


      Torino, 12/01/2011 PUNTI DI VISTA. Nella seconda metà del 2010 il Comune di Torino ed i suoi amministratori di centro-sinistra si sono meritati un enorme BOLLINO NERO! Dal mese di settembre per la Giunta Comunale i disabili possono stare senza attività professionali (psicomotorie, espressive, cognitive e di animazione) e i lavoratori precari possono essere buttati in strada da un giorno all’altro. Il nostro non è solo un punto di vista, ma una triste realtà: a settembre dell’anno scorso non è stato rinnovato l’appalto alla cooperativa che gestiva per il Comune di Torino le attività rivolte ai disabili ospiti nei centri diurni della Città.  I consulenti tecnici, lavoratori precari (senza contributi pensionistici, mutua, tredicesime e quant’altro), tutti a casa, senza se e senza ma, e soprattutto liquidati con poche righe, senza un grazie per il servizio svolto per tanti anni, opera ritenuta importante ed elogiata in passato dai Servizi Sociali di Torino. Questa interruzione inattesa non è stata per nulla condivisa con le parti coinvolte (consulenti tecnici, operatori ed educatori dei Centri Diurni, persone diversamente abili e loro famiglie). Non si è trattato di una riduzione di ore ma di una cancellazione totale di anni di lavoro, di progetti educativi, riabilitativi, terapeutici, basati sulla relazione con persone che non hanno molte altre possibilità per manifestare la propria espressività, creatività e voglia di comunicare. Non ci è stata data neppure la possibilità di preparare le persone diversamente abili al distacco e alla conclusione dei nostri laboratori. Vi sono inoltre diversi progetti già programmati fino a settembre 2011 e pubblicizzati dal Comune che ci vedono coinvolti (mostre, eventi, spettacoli, ecc.). Il servizio di consulenza tecnica, va sottolineato, era pagato molto poco e rispetto ad altri costi (talvolta inutili) non era gran cosa sul bilancio comunale: basterebbe mettersi una mano sulla coscienza e l’altra su una calcolatrice e fatti i debiti conti, il risultato cambierebbe, ma questo, naturalmente è solo un punto di vista!!! Ovviamente, la ricaduta più grave di questo taglio inferto dal Comune di Torino alle attività è a carico dei più deboli, quelli che purtroppo non hanno voce per manifestare il proprio malessere e disappunto: i disabili. continua (2)