Creato da FIORDALISO.70 il 16/11/2010
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L'accento di Socrate

 

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LE IDEE DEGLI UOMINI

Post n°3 pubblicato il 27 Novembre 2010 da FIORDALISO.70

"Tenendo conto dei molti errori generalmente diffusi, non c'è uomo che non abbia il diritto di esigere che si ascoltino le sue idee, anche se fosse il solo ad averle;  salvo, per coloro che lo ascoltano, di sapersene difendere con un approfondito esame e non con le prescrizioni o con il pregiudizio del loro numero"

Pierre Bayle

(1647-1706  filosofo, scrittore, enciclopedista, giornalista francese)

 
 
 

DANTE ALIGHIERI

Post n°2 pubblicato il 22 Novembre 2010 da FIORDALISO.70

  FATTI NON FOSTE A VIVER COME BRUTI,

MA PER SEGUIR VIRTUTE E CANOSCENZA.

(Divina Commedia - XXVI Inferno)

 
 
 

IPAZIA D'ALESSANDRIA - LA PRIMA DONNA SCIENZIATO MARTIRE

Post n°1 pubblicato il 18 Novembre 2010 da FIORDALISO.70

astronoma, matematica, filosofa, musicologa

Vita di Ipazia - Dalla Historia Ecclesiastica di Socrate Scolastico

 

Socrate Scolastico (380-450), di religione cristiana, di professione avvocato, scrisse la Historia Ecclesiastica in sette libri.

"Ad Alessandria c'era una donna chiamata Ipazia, figlia del filosofo Teone, che ottenne tali successi nella letteratura e nella scienza da superare di gran lunga tutti i filosofi del suo tempo. Provenendo dalla scuola di Platone e di Plotino, lei spiegò i principi della filosofia ai suoi uditori, molti dei quali venivano da lontano per ascoltare le sue lezioni.

Facendo conto sulla padronanza di sé e sulla facilità di modi che aveva acquisito in conseguenza dello sviluppo della sua mente, non raramente apparve in pubblico davanti ai magistrati. Né lei si sentì confusa nell'andare ad una riunione di uomini. Tutti gli uomini, tenendo conto della sua dignità straordinaria e della sua virtù, l'ammiravano di più.

Fu vittima della gelosia politica che a quel tempo prevaleva. Ipazia aveva avuto frequenti incontri con Oreste. Questo fatto fu interpretato calunniosamente dal popolino cristiano che pensò fosse lei ad impedire ad Oreste di riconciliarsi con il vescovo.

Alcuni di loro, perciò, spinti da uno zelo fiero e bigotto, sotto la guida di un lettore chiamato Pietro, le tesero un'imboscata mentre ritornava a casa. La trassero fuori dalla sua carrozza e la portarono nella chiesa chiamata Caesareum, dove la spogliarono completamente e poi l'assassinarono con delle tegole. Dopo avere fatto il suo corpo a pezzi, portarono i lembi strappati in un luogo chiamato Cinaron, e là li bruciarono.

Questo affare non portò il minimo obbrobrio a Cirillo, e neanche alla chiesa di Alessandria. E certamente nulla può essere più lontano dallo spirito del cristianesimo che permettere massacri, violenze, ed azioni di quel genere.

Questo accadde nel mese di marzo durante la quaresima, nel quarto anno dell'episcopato di Cirillo, sotto il decimo consolato di Onorio ed il sesto di Teodosio".

 
 
 
 
 

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