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Come un fiore appassito mi accingo a percorrere le fredde strade. Come il vento che soffoca la tempesta cammino, e guardo ogni frutto distratto dall'esile forma appesa a un fine filo d'erba pronto a spezzarsi. Come sorge e tramonta il sole io sono, non esiste riposo, non esiste giaciglio su cui possa stendere le mie affrante membra, ma solo una vecchia clessidra da rovesciare. |
Ribollire l'addome, rancido stupore come un manto screpolarmi, quanta gioia cosi spazzata, vincolato da funi invulnerabili, cunicoli asettici ma aderenti, pressato in loro limpido chiarore a confortarmi, dove fuggire e rinascere? Ancorato da questa prigionia spettri limarmi e soggiogarmi, laddove rimugino soporifere soffiate, laddove cerco apocalittiche disfunzioni, mimo di casta ascetica, professionista del dolore. |
Le poesie germogliano come grano, Ailanthus fastoso i cieli conquisti, grazioso cantico antico empirmi di riflessi e sfumature te che prode mi salvi dal continuo annerirmi, baco fornirmi soffice seta sul quale riposo, di selvatiche infiorescenze e pistilli dai variopinti colori mi adorni, ma a tarda sera brullo deserto. |
Inviato da: amedeomarialori
il 06/03/2014 alle 00:06
Inviato da: angi2010
il 02/02/2014 alle 15:31
Inviato da: angi2010
il 02/02/2014 alle 15:31
Inviato da: amedeomarialori
il 21/10/2013 alle 13:22
Inviato da: Krielle
il 15/10/2013 alle 05:27