Un cuore monastico

La Paternità Spirituale


L’Istruzione sul padre spirituale di Nazario di Valaam, starec del monastero di Sarov dal 1804 alla morte (1809), ci illustra bene le caratteristiche del rapporto tra starec e discepolo e come avveniva quotidianamente questa direzione spirituale: Consideralo come Cristo stesso: cadi in ginocchio, aprigli lo stato della tua anima, quale fu nel giorno che è trascorso. Esaminati in tutto ciò che hai fatto, e che cosa hai pensato di male (…). Sforzati di notare e scoprire i più sottili pensieri che oscurano la purezza della tua coscienza; se li ricordi con difficoltà, scrivi su un foglio di carta ciò che devi confessare. Dopo una confessione dettagliata e sincera, dopo aver ottenuto l’assoluzione e il perdono come da Dio stesso, e dopo aver baciato l’icona e la croce, prosternati sino a terra davanti al tuo padre spirituale e ritorna in camera tua in silenzio (…). Sii affezionato al tuo padre spirituale, e al tuo direttore di coscienza, cui devi confessare le tue azioni e i tuoi pensieri; riponi in loro una fiducia incrollabile e una venerazione tale che tu non li giudichi in niente e non ti turbi se altri li denigrano e li condannano. Se ti è sembrato che uno di loro si sia reso colpevole, non agitarti, non diminuire la tua fede in lui; rimprovera, quando è il caso, te stesso, e non lui. Dì nel tuo cuore questo: “Peccatore qual sono osservo il mio padre spirituale e lo giudico secondo la mia coscienza impura; ecco perché scopro difetti in lui”. In questo modo accusa te stesso, prega per lui presso il Signore senza interruzione, per la sua emendazione, se ha veramente commesso qualche mancanza.“Salva, Signore, e abbi misericordia del mio padre spirituale, e per le sue sante preghiere perdona i miei peccati.”