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Un cuore monastico

piccola via al Monachesimo interiorizzato

 

 

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Il Sìmandron: il richiamo alla preghiera

Post n°28 pubblicato il 01 Luglio 2012 da uncuoremonastico
 

Il Sìmandron: il richiamo alla preghiera

"Era ancora notte quando fui svegliato dal suono del sìmandron, un’asse di legno che il Monaco dell’Athos batte con un martello attorno al Katholikòn, la Chiesa che si erge al centro di ogni Monastero della Santa Montagna. E’ il richiamo alla Agripnia, la Veglia notturna che si prolunga per circa dieci ore fino all’alba" (Pellegrinaggio al Monte Athos)

Fu solo nel 1842 che gli abitanti di Gerusalemme sentirono il suono delle campane. Fino ad allora infatti, e dai tempi di Saladino nel 12° secolo, i musulmani vietarono ai cristiani di costruire nuove chiese e di suonare le campane.

Al posto delle campane per chiamare i fedeli alla preghiera le chiese e i monasteri usavano un altro strumento, sìmandron (greco: σήμαντρον anche semanterion σημαντήριον o simandro; chiamato anche xylon ξύλον; rumeno: toacă; russo: било, bilo, bulgaro e macedone: клепало, klepalo; in arabo: nakus), composto da un martelletto di legno o di metallo con cui si batteva su una tavola di legno legata con catene al soffitto.

Il sìmandron era permesso dai musulmani, perchè la tradizione racconta che serviva a Noè per chiamare gli operai al lavoro per la costruzione dell'arca. Il sìmandron è in uso ancora oggi, insieme alle campane ovviamente.

Lo si può vedere facilmente, per esempio, nei monasteri greci, sia ortodossi sia cattolici, dove chiama ogni giorno i monaci alla preghiera e alla mensa.

 
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CROCE DI SAN BENEDETTO

Croce di San Benedetto

Crux Sancti Patris Benedicti
Croce del Santo Padre Benedetto
Crux Sacra Sit Mihi Lux
La Santa Croce sia la mia luce,
Non Draco Sit Mihi Dux
Non sia il demonio mio condottiero
Vade Retro Satana
Fatti indietro, Satana
Numquam Suade Mibi Vana
Non mi attirare alle vanità,
Sunt Mala Quae Libas
Sono mali le tue bevande
Ipse Venena Bibas
Bevi tu stesso il tuo veleno.

 

MI DESCRIVO

mi descrivo

Sono un Cristiano Cattolico di Palermo, dopo aver intrapreso un Pellegrinaggio al Santo Monte Athos (Grecia) ho sentito una forte "chiamata" alla vita Monastica. Non potendo per adesso vivere questa mia "vocazione" in modo visibile, ho intrapreso con l'aiuto del mio Padre Spirituale (di Rito Greco-Bizantino) un cammino verso un "Monachesimo interiorizzato"; attingendo in modo particolare alla Tradizione Monastica della Chiesa Ortodossa e di quella Cattolica. Nell'attesa se Dio vorrà, di essere annoverato un giorno, nel numero del Grande ed Universale Ordine Monastico.

 

IL MIO PADRE SPIRITUALE

Il mio Padre Spirituale

"vivi come se la tua casa fosse un Monastero, la tua camera la cella monastica e l'obbedienza e il servizio a tua madre come all'Egumeno." (Papàs Luigi Lucini)

 

IL GRANDE ABITO ANGELICO

Il Grande Abito Angelico

"Per me, è una grande benedizione essere diventato Monaco".

“Questa nera ed onorata tonaca non la cambierei neppure con la porpora regale! Qui, sotto questa tonaca consunta, si nasconde un Dio” (Archimandrita Sofronio (1896-1993)

 

LA CROCE MONASTICA

La Croce Monastica

Interpretazioni delle iscrizioni:

Gesù Cristo Vince.

Venerato trofeo, terrore dei demoni.

Più espressiva delle parole, sorgente di lacrime.

Cristo ai cristiani si offre in grazia.

Dio santificò il legno della croce.

Lucifero è caduto, abbiamo trovato l'Eden.

La luce di Cristo risplende a tutti.

La forza del monaco.

Il luogo del Cranio (Golgota) è diventato il Paradiso.

 

IL PROTOTIPO DEL MONACO

Sta nei due mari a oriente e a occidente

In lui c' è il fuoco, in lui l'acqua;
la terra e il cielo sono in lui.
Egli è il sole che il mondo intero contempla,
la luce stessa, l'asceta dai lunghi capelli.

Cinti di vento, fango d'ocra è il loro vestito.
da quando gli dèi sono in loro penetrati
vanno seguendo le ali del vento
gli asceti del silenzio.

Inebriati, essi dicono, dalle nostre austerità,
i venti abbiamo soggiogato come destrieri.
E voi, comuni mortali, quaggiù,
non potete vedere oltre i nostri corpi.

Fra cielo e terra, librandosi nell'aria,
dall'alto egli mira la forma di ogni cosa
Si è fatto, l'asceta silenzioso,
amico e collaboratore di tutti gli dèi.

Cavalca i venti, compagno del loro soffio
dagli dèi inspirato.
Sta nei due mari
a Oriente e a Occidente, il silenzioso asceta.

L'orma segue di tutti gli spiriti,
delle ninfe e degli animali della foresta.
I pensieri loro conosce e, con l'estasi innalzato,
ne diviene dolce amico, l'asceta dai lunghi capelli.

Il vento ha preparato e mescolato per lui
una bevanda spremuta da Kunamnama (energia degli dèi)
Con Rundra (dea della morte) ha bevuto alla coppa del veleno,
l'asceta dal lunghi capelli.

(Inno del Rg-Veda X,136, ca. 1200 a.C.)

 

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LA CORDA DA PREGHIERA

Alla vestizione di un monaco o di una monaca nella tradizione greca e russa, c'è l'abitudine di dargli una cordicella per la preghiera (komvoscoinion). Nella tradizione russa l'abate pronuncia le seguenti parole:

La Corda da Preghiera

"Prendi, o fratello (sorella), la spada dello Spirito, che è la parola di Dio, per la preghiera continua a Gesù, perchè tu devi sempre avere il nome del Signore Gesù nella mente, nel cuore e sulle tue labbra, dicendo continuamente: Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore."

 

SUPPLICA ECUMENICA

Supplica Ecumenica

Padre Santo, è giunta l'ora: glorifica il Figlio Tuo, Gesù Cristo nostro Signore, affinchè Egli glorifichi Te e tutto il mondo sappia che Egli è stato inviato da Te con ogni potere sugli uomini, perchè essi credano in Te, unico vero Dio, e tutti siano una cosa sola.

Come Tu e Lui siete una cosa sola; Tu in Lui e Lui in loro perché, consacrati alla verità e perfetti nell'unità, siano santificati nel tuo amore, ed abbiano la vita eterna. Amen.

 

BIBLIOGRAFIA

Come monaci nel mondo

Monachesimo nel mondo

Non siamo migliori

Il Monachesimo

 

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